Orio al Serio – Chissà cosa avrà provato l’equipaggio del volo Itavia “Bergamo-Roma Ciampino” nel lontano 21 marzo 1972, decollando dalla pista del nostro aeroporto? Le cronache non ci dicono se quel giorno i passeggeri diretti nella Capitale, guardando alla loro destra, riuscirono a distinguere distintamente le Mura Veneziane o se le condizioni atmosferiche fossero avverse nonostante l’incipiente avanzata della primavera: di sicuro un po’ di emozione per quella “prima volta” l’avranno vissuta. Nato nel 1939 con destinazione miliare, Orio nel 1970, con la costituzione di SACBO , iniziò il processo di trasformazione in aeroporto civile. Da allora lo scalo cittadino ha fatto passi da gigante, diventando di fatto il terzo hub nazionale per passeggeri trasportati, autentico riferimento per il volo in Italia e per le destinazioni europee. Il primo passo verso l’attuale realtà avvenne negli anni ’80 con l’attività charter che per lunghi anni ne indentificò chiaramente la vocazione attraverso, per esempio, i voli con mete religiose. Dal 1985 l’aeroporto di Orio diede avvio anche al traffico merci che portarono negli anni successivi a realizzare interventi di miglioramento tecnologico e dell’intera infrastruttura, l’ampliamento del piazzale aeromobili e delle piste, assumendo l’attuale conformazione e dotandosi anche degli edifici di accoglienza dei passeggeri in funzione della crescente domanda e traffico. Da allora il processo di ulteriore strutturazione dell’impianto non ha mai subito pause, con continui interventi dettati dall’ulteriore incremento di traffico che lo aveva trasformato da impianto secondario rispetto al resto della Regione Lombardia a punto di riferimento, grazie anche alla felice posizione logistica non distante dal capoluogo Milano. In tal senso nell’agosto 2002, la chiusura temporanea di Linate per rifacimento delle piste, portò in primo piano il nostro scalo, che accolse una parte significativa del traffico diretto nella città meneghina, dimostrando a tutti le sue potenzialità. Un’altra data miliare è il 2003, quando Ryanair, nota compagnia di linea low-cost scelse Bergamo come base d’appoggio delle sue tratte in Italia, aprendo uno scenario di connessioni fino ad allora precluse.
La genesi dell’intitolazione. Prima del secondo conflitto mondiale l’aeroporto di Bergamo era intitolato ad Antonio Locatelli, aviatore bergamasco che fu tra i partecipanti dell’ardito volo su Vienna del 1918, guidato da Gabriele D’Annunzio. Di quel prode cittadino rimane ora un busto posto all’interno dell’aerostazione. Fu nel 2011 che ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) su istanza della SACBO autorizzò l’intitolazione al pittore Michelangelo Merisi, detto “il Caravaggio”, artista di fama mondiale e figlio di questa terra orobica. Ora Orio è conosciuto in tutto il globo come “Il Caravaggio International Airport”.
Dalla storia all’attualità
In occasione del 50°, SACBO ha voluto organizzare una giornata di celebrazioni, con la sottolineatura filatelica, in collaborazione con la Filiale di Bergamo di Poste Italiane, rappresentata da un annullo speciale e da una cartolina dedicata. Alla cerimonia di bollatura hanno partecipato il Presidente della SACBO Giovanni Sanga, e per Poste Italiane, la Direttrice di Bergamo 1 Rosa D’Amico, la Referente Filatelia Macro Area Nord Ovest, Annamaria Gallo e la Referente Filatelia per Bergamo e Sondrio Giusy Montanino. Nello splendido scenario del nostro Teatro Donizetti, si svolgerà questa sera uno speciale spettacolo con la presenza delle autorità cittadine e regionali, la proiezione del docufilm “Orio al Serio, un volo lungo cinquant’anni” (curato da Eugenio Sorrentino, responsabile dell’Ufficio Stampa di SACBO con la voce narrante di Giorgio Pasotti), ed il concerto del pianista Giovanni Allevi.

Delle celebrazioni e del futuro dello scalo cittadino ne abbiamo parlato con il Presidente Giovanni Sanga che ci ha rilasciato queste dichiarazioni.
Presidente, cinquant’anni di Orio e non dimostrarli! Come sta il nostro aeroporto?
“In grande ripresa dopo le difficoltà tremende vissute negli anni passati e con una guerra alle porte. Nonostante questo i dati sono positivi e confermano una crescita significativa che ha segnato sia il secondo semestre 2021 sia le prime settimane del 2022”.
La recente pandemia ha dato un duro colpo a tutto il traffico aereo mondiale. Neppure Orio ha potuto sottrarsi a questa triste realtà. Tuttavia i recenti segnali di ripartenza hanno fornito uno spiraglio di positività. Cosa ci può dire al riguardo.
“Confermo che noi investiamo molto sullo sviluppo e la ripresa del 2022, secondo i nostri dati, consistente. Contiamo di superare i 10 milioni di passeggeri nel corso dell’anno considerando che avevamo registrato quasi 14 milioni nel 2019, però i segnali anche ora sono molto buoni in questo senso”.
In questi anni SACBO non ha mai interrotto il piano di investimenti strutturali segno che si punta molto al nostro scalo. Avete in corso ulteriori progetti? In questo senso riuscirete a sfruttare i fondi del PNRR per ulteriori crescite?
“I nostri investimenti, come lei ha ben detto, sono stati costanti e continui nonostante la pandemia e le difficoltà che abbiamo vissuto. Sono stati investimenti realizzati tutti con fondi nostri, senza contributi e senza finanziamenti. Il PNRR al momento non prevede un sostegno alle infrastrutture aeroportuali, se non forse per alcuni aspetti del recupero energetico, del green. Forse da questo punto di vista una scelta più coraggiosa l’Europa avrebbe potuto farla”.
In un momento strategico per le scelte “green” riveste particolare importanza il progetto della linea ferroviaria in connessione con la stazione di Bergamo, che porrebbe “Il Caravaggio” ai massimi livelli tra gli scali europei. Il cronoprogramma aggiornato che tempi ci consegna ora?
“Noi dobbiamo avere questa infrastruttura pronta per il 2026, essendo un’opera inserita nel Decreto “Milano-Cortina 2026” quindi bisogna correre perché non possiamo permetterci perdite di tempo. Per quanto ci riguarda, già verso la fine di quest’anno, inizieremo la realizzazione del tunnel che collegherà l’aerostazione con la stazione ferroviaria”.
In tema di sostenibilità ambientale rientra anche la recente realizzazione della pista ciclabile che connette con il centro della città. Un ulteriore elemento di legame con il tessuto cittadino. Quali benefici sta portando questa importante infrastruttura?
“Noi teniamo molto alla realizzazione di questa opera. Si tenga conto che l’aeroporto di Bergamo è stato il primo aeroporto “bike-friendly” a livello europeo. Cosa significa questo: che crediamo molto nel turismo slow in grado di alternare la contemplazione delle bellezze naturali e paesaggistiche attraverso l’utilizzo di tutte le opportunità che può offrire il nostro Territorio. Siamo convinti che possa portare un risultato molto positivo, soprattutto possa far conoscere una realtà come la nostra che dal punto di vista naturalistico è molto ricca dalle valli alla pianura passando per una città straordinaria”.
Restando all’ambiente ed alla sua sostenibilità, come riuscirete a gestire i maggiori costi per il sostentamento energetico di una struttura complessa come un aeroporto?
“Per quest’anno le cose sono andate abbastanza bene perché avevamo chiuso dei contratti prima che scoppiasse questo fenomeno, però nei prossimi mesi ci troveremo di fronte a degli oneri maggiori che andranno ad aggiungersi a quelli che abbiamo avuto nella fase del covid. Si tenga conto infatti che quel periodo ha portato un consistente aumento degli oneri legati ai dispositivi medici, ai protocolli sanitari, alle procedure, quindi tutto questo è il segno delle difficoltà di questi tempi, però siamo sempre positivi e fiduciosi”.
L’attuale crisi internazionale non lascia spazio a scenari di estrema fiducia, tuttavia ci sente di rassicurare i viaggiatori in merito al mantenimento dei servizi?
“Sì, direi proprio di sì, in quanto laddove non sarà possibile volare sui cieli di quei Paesi coinvolti nel conflitto (si pensi che oggi non possiamo volare su Russia, Ucraina e Moldavia) abbiamo determinato tutta una serie di nuove rotte ed opportunità che quest’anno supereranno le 140 destinazioni”.

Con Poste Italiane avete fortemente voluto una sottolineatura filatelica che storicizzi questo importante traguardo. L’annullo riporta la sigla internazionale dell’Aeroporto Caravaggio “BGY” così come molto bella e significativa appare la cartolina (foto di Kamal Hraoui) con la frase emblematica “Da 50 in volo sul mondo”.
“E’ così! E’ stata una bella esperienza ed una bella idea questa dell’annullo filatelico che noi abbiamo voluto potesse arricchire ulteriormente il panorama delle tante iniziative messe in campo. Anche il titolo scelto dice tutto su quella che è la nostra mission e di quelle che sono le nostre ambizioni in termini di continuità e di guardare avanti”.

E’ notizia di questi giorni l’attribuzione del Premio “Airport Service Quality Awar” da parte di ACI (Associazione Mondiale degli Aeroporti) quale miglio aeroporto europeo nella categoria tra 5 e 15 milioni di passeggeri annui, in base all’opinione espressa dai viaggiatori attraverso migliaia di interviste. Presidente un grandissimo premio alla perseveranza ed alla ricerca della qualità nei servizi offerti.
“E’ stata una grande soddisfazione che voglio dedicare a tutti coloro che hanno lavorato in questi cinquant’anni per raggiungere questo obiettivo. Certamente è solo una tappa, non è la meta definitiva, perché la strada è ancora lunga sia per migliorare sia per guardare sempre al futuro”.
Possiamo concludere con uno sguardo positivo, nonostante l’attuale crisi internazionale?
“Sì, dobbiamo essere fiduciosi perché solo dalla fiducia e dal guardare la realtà con senso di ottimismo e di positività si è in grado di vincere le sfide e superare le difficoltà”.
In volo, da Bergamo, sul mondo, guardando all’orizzonte con rinnovata speranza.
Giuseppe De Carli