A Ponte S. Marco, in un salone delle feste dell’Hotel Sullivan gremitissimo, Gianni Pozzani, (nella foto) presidente del Comitato Bresciano di Federciclismo ma anche del G.S. Coppa San Geo, ha presentato la nuova edizione appunto della “Coppa San Geo” la tradizionale classica d’apertura della nuova stagione dilettantistica che prenderà il via sabato 22 febbraio prossimo.

Nata nel lontano 1925 la corsa – fiore all’occhiello del Comitato Regionale Lombardo – fino al 1981 non ebbe mai una sede fissa in virtù del particolare regolamento che ne assegnava l’organizzazione alla società che ne aveva vinto l’anno precedente il premio di rappresentanza, quella, per chiarire meglio, che aveva piazzato il maggior numero di suoi atleti fra i primi dieci dell’ordine d’arrivo (più avanti diventati cinque). Una prima lunga fase il cui albo d’oro è ricchissimo di nomi importanti, atleti che avrebbero poi confermato le proprie qualità fra i professionisti, uno per tutti nel 1961 Vittorio Adorni, lo stesso che poi sette anni dopo, nel 1968, conquistò ad Imola la maglia iridata nella massima categoria al termine di una cavalcata solitaria di ben 90 chilometri staccando di 9’50” il belga Van Springel ed il bresciano Michele Dancelli.

Ultimi due vincitori di questo primo ciclo furono il nostro Silvestro Milani, che allora vestiva i colori della “Nuova Baggio” di Alcide Cerato, ed il brianzolo Maurizio Orlandi, prima che su proposta dell’allora presidente regionale Giancarlo Codifava la corsa potesse trovare un punto di riferimento fisso negli anni a venire, proposta accolta con entusiasmo dal bresciano Luigi Borno, imprenditore di Ponte San Marco allora patron della “Lombarda Tacchini” che appunto a Ponte S. Marco ne fece il punto di riferimento delle prime edizioni di questo “nuovo corso” prima di lasciare a Gianni Pozzani l’onere di portare avanti quella che era ormai diventata la classica d’apertura, per molti nel mondo delle due ruote la “Sanremo dei dilettanti” come spesso la definisce lo stesso Pozzani, tutt’ora al vertice dell’organizzazione attraverso il “G.S. San Geo” di cui è presidente e nato appunto in funzione di questa particolare manifestazione.

Una manifestazione che negli anni ha interessati di volta in volta le varie località del territorio: i colli morenici della Valtenesi e del Benaco, il basso Lago di Garda, la Valsabbia, Salò, e che nelle tre ultime edizioni aveva fatto base a Prevalle.

Un ritorno alle origini quindi quello di quest’anno a Ponte San Marco dove aveva iniziato la sua lunga storia in terra bresciana – una storia che guarda all’ormai vicino traguardo dei cent’anni – e dove ritrova immancabili gli amici di allora, Luigi Borno in primo luogo. E allora, dopo averne sintetizzato la storia dalle sue origini, vediamo la nuova proposta di Gianni Pozzani per l’edizione di sabato 22 prossimo.

Punto di riferimento per le operazioni di partenza sarà lo stesso Hotel Sullivan dove la 96° edizione della gara è stata presentata venerdì. Dopo il via che verrà dato alle 12,30 i corridori prenderanno la via di Bedizzole e Calvagese della Riviera, poco meno di una decina di chilometri prima di iniziare un circuito a medio raggio, tre giri di circa 21 km. ciascuno nell’ambito dei quali affronteranno la salita del Passo Cavallino, il punto più alto della corsa a quota 338, conclusi i quali da Calvagese scenderanno di nuovo a Bedizzole da dove prenderanno la via del Bivio Italcase e quindi dopo aver imboccato la provinciale 11 al bivio di Lonato torneranno a Ponte S. Marco per iniziare le nove tornate di un circuito locale di 9,5 chilometri che passerà per Calcinato, Calcinatello e S. Vito di Bedizzole dove sarà posto anche lo striscione d’arrivo dopo che gli atleti avranno coperto in totale 155,2 chilometri e la Sa Geo iscriverà un nuovo nome nel suo prestigioso albo d’oro, che non sarà certamente un nome qualsiasi………..

Ultimo vincitore fu lo scorso anno il laziale Emanuele Pizzo, portacolori della marchigiana VPM Porto S. Elpidio, che ha potuto così festeggiare al meglio il suo 24° compleanno, che cadeva nello stesso giorno, ma che purtroppo dopo un buon 2019 quest’anno appenderà forzatamente la bici al chiodo per i postumi non completamente risolti di un passato incidente.

Nel corso della presentazione ci è stato anche fornito l’elenco delle società iscritte a questa edizione della gara sia pure ancora prive dei nomi dei rispettivi atleti che dovranno essere confermati nei prossimi giorni, elenco cui però il comitato organizzatore dovrà anche rimettere mano escludendo magari qualche team sia in funzione del regolamento di gara che parla di un massimo di 26 squadre che di quello internazionale UCI che obbliga ad un tetto massimo di 176 partenti.

Di seguito riportiamo l’elenco delle società ad oggi iscritte – fra le quali la svizzera Mendrisio e la britannica Holdsworth Zoppi e le orobiche Palazzago, Colpack e Cene– fatte salve le riserve di cui sopra:

Team Palazzago, Team Colpack, V.C. Mendrisio, G.S. Iseo, Cycling Development, Garlaschese, Speader Cycling Team, Gallina Colosio, Cycling Team Friuli, Pedale Scaligero, Holdswort Zappi, Biotaining Cycling, Viris Vigevano, Monte Granaro, Work Service Dynatec, G.S. Sissio Team, Casillo Petroli Firenze, Northwave Cofiloc, Team Monti, Sangemini Trevigiani, Overal, Rezzesi Macofin, Biesse Arvedi, S.C. Cene Valseriana, Team Named, Cycling Team Valcavasia, Zalf Euromobil, General Store, Beltrami Tsa Marchiol, Cuneo.

Adriano Arioli

 

Il podio 2019