Südtirol – AlbinoLeffe 1-0 (0-0)
ALTO ADIGE (4-3-2-1): Poluzzi 5,5; De Col 6,5, Curto 6, Vinetot 6 (38′ st Malomo sv), Davi 6,5; Tait (cap.) 6,5, Gatto 7, Broh 6,5; Galuppini 6,5 (27′ st Rover 6), Casiraghi 7 (26′ st Voltan 6); Odogwu 5,5 (33′ st De Marchi sv). A disp.: 22 Meli, 29 Dregan, 3 Fabbri, 10 Fink, 19 Zaro, 20 Mawuli Eklu, 28 H’Maidat, 30 Beccaro. All.: Ivan Javorcic 6,5.
ALBINOLEFFE (3-4-1-2): Rossi 7; Marchetti 5,5, Milesi 5,5, Ntube 6 (44′ st Martignago sv); Saltarelli 5, Genevier 6,5 (33′ st Petrungaro 6), Nichetti 6, Poletti 7; Giorgione (cap.) 6; Manconi 5,5, Ravasio 5,5 (17′ st Cori 5,5). A disp.: 12 Pagno, 40 Facchetti, 3 Riva, 7 Tomaselli, 11 Galeandro, 15 Michelotti, 18 Doumbia, 41 Muzio, 44 Concas. All.: Michele Marcolini 6.
Arbitro: Luciani di Roma-1 6,5 (Ceolin di Treviso, Toce di Firenze; IV Delrio di Reggio Emilia).
RETI: 22′ st Casiraghi (S).
Note: Rossi para il rigore a Casiraghi al 22′ st. Serata serena e non rigida, spettatori 500. Ammoniti Ntube e Curto per gioco scorretto. Espulso Saltarelli al 21′ st per fallo su chiara occasione da gol. Tiri torali 12-7, nello specchio 5-1, respinti/deviati 4-2, parati 4-1. Corner 10-1, recupero 0′ e 3′.

Bolzano – Come rovinare tutto in fotocopia, gettando alle ortiche un’accorta gestione tattica sul campo della supercapolista Südtirol, per la seconda allacciata di scarpe di fila. Al “Druso”, per l’AlbinoLeffe, un altro rigore contro, anche se stavolta Rossi lo prende e al match winner altrui serve il tap in, un altro rosso. Dopo la svolta segnata in negativo di Gusu a Zanica nel ko in rimonta della Giana, ci mancava solo il patatrac da espulsione diretta di Saltarelli, riciclato da centrale a laterale proprio per la defezione obbligata del rumeno, spintone a Casiraghi che l’aveva già pareggiata all’andata il 4 settembre a Gorgonzola e ora si trova lanciato a rete dalla palla rimessa dentro da Gatto su un rinvio a campanile di esterno di Milesi. Piove sul bagnato, in un inverno aridissimo anche di soddisfazioni e ora a rischio playout: sempre 26 punti, di cui la miseria 5 nelle ultime 9 giornate, con la prospettiva di dover chiudere un febbraio a ostacoli tra Salò (sabato 5), probabilmente il 12 in anticipo con la Triestina, il 16 dal Renate, giovedì 20 ospite la Pergolettese e domenica 23 il Fiorenzuola (recupero della terza di ritorno, quella di oggi era la seconda), infine il 27 dalla Juventus Under 23.
Prima di intercettare il penalty lanciandosi alla propria destra a mezz’altezza, senza poter mettere una pezza sulla ribattuta, per il portiere carpigiano gli impegni, peraltro diradati perché al possesso palla la prima della classe del girone A di serie C non abbina la necessaria concretezza, cominciano all’ottavo per togliere dall’angolino la ragnatela da fermo di Galuppini deviata insidiosamente lungo la traiettoria tra la strana coppia Giorgione-Manconi a saltare appena davanti alla barriera e Marchetti dietro. Al 13′ Tait completa il ballo del liscio senza chiudere il comodissimo piattone sottoporta, imbeccato com’è davanti al secondo palo dalla traiettoria a spiovente del trequartista mancino dalla bandiera destra. Gli angoli a sfavore salgono alla cinquina appena scollinato il quarto d’ora, ma i bergamaschi riescono comunque a tenere botta riuscendo a restare abbastanza corti.
La filosofia, a tratti, sembra essere l’innesco a Poletti e poi si vedrà. Come al 18′, quando la sua discesa accompagna corsetta e botta da fuori di Manconi che passa a un paio di metri abbondanti dalla sporca dozzina in classifica marcatori, e un tris di lancetta più tardi, quando Nichetti spreca addosso a Gatto a corpo morto lo slalom del compagno. Se sei lentissime sinfonie dalla campanella dell’intervallo lo sciupìo locale è a firma di Broh, che lascia rimbalzare il lancetto del suo play per scagliare la botta alta, non incrociata, dalla sinistra dell’area, al 44′ il capitano sannita, virato verso mancina, chiama il fallo al collega avversario: il calcio franco del cannoniere bluceleste, in all red & yellow per l’occasione, sbatte sulla testa di Odogwu e s’impenna per il primo corner ospite.
Inizia la ripresa e subito (5′ scarso) il futuro risolutore lamenta un tocco di mano di Milesi, la new entry del calciomercato di riparazione insieme al non convocato Jacopo Gelli, ma la sfera rimbalza dalla schiena sull’arto superiore dell’ex atalantino. Al 4′ il cross piazzato di Genevier che si abbassa all’improvviso spegnendosi sul fondo. Al decimo ancora il match winner (azione del partner di reparto, tocco di Broh) di lì a poco impegna l’ultimo baluardo made in Serie nella difesa del del legno di competenza, una cinquina cronometrica e il coast to coast nella prateria dell’ex delle giovanili juventine viene chiuso di fisico da Davi. Oltre il ventesimo l’episodio chiave, mentre a score consumato vanno registrati la paratona di Rossi (25′) per negare la prima gioia altoatesina a Galuppini, la girata di Cori sul sinistro su invito del solito Poletti (27′), la punizione velleitaria di Giorgione (36′), il tiretto in corsa di Petrungaro appoggiato dal beneventano e non trattenuto dall’incerto Poluzzi a 2′ dal 90′ e il possibile raddoppio vanificato dall’alzata di fronte di Voltan sottomisura sullo scavino di De Marchi, raggiunto da De Col.
Simone Fornoni