Sfavoriti ma determinati. O, per dirla meglio con le parole del diggì Umberto Marino dopo l’eliminazione nel quarto di finale secco di Coppa Italia giovedì sera con la Fiorentina, “arrabbiati”. In casa Atalanta, in vista della supersfida-barrage con la Juventus per l’ultimo posto per la prossima Champions, si contano i superstiti del solito flagello dell’infermeria, ma i nerazzurri a disposizione sono tutti massicci e incazzati, parafrasando “Soldati, 365 giorni all’alba”. Col nuovo di zecca Jeremie Boga in ballottaggio fino all’ultimo con Luis Muriel nello spot di punta deputata a partire da sinistra.

In porta, squalificato Musso, gioca Rossi; come terzo di ruolo, prima convocazione per lo sloveno classe 2002 Matevz Dajcar, fuoriquota della Primavera. José Palomino, invece, come il risolutore a campi invertiti (il 27 novembre) Duvan Zapata, è ai box, anche se non si sa per quanto, come e dove (flessore destro stirato?), essendosi il club di Zingonia rinchiuso nel silenzio più ostinato sulla scia delle proteste anti VAR per la sponda in fuorigioco dell’ex Bonaventura a Milenkovic per la beffa di metà settimana.

La classifica dice 45 punti a 43, ma con una partita in più, quella che la Dea dovrà recuperare col Torino, a favore degli ospiti di Massimiliano Allegri. Da affrontare con la cautela del caso, ovvero evitando come la peste di esporsi agli uno contro uno attacco-difesa in parità numerica, perché senza gli aiuti in copertura dei due pendolini, tra cui uno Zappacosta on fire dopo il gol nel trofeo della coccarda, pensare di contenere il mostro Vlahovic e i suoi (due) fratelli rischia di essere una pia illusione. Si difende a uomo nella zona col raddoppio di marcatura turno, insomma, o si salta. Per il resto, duelli da pressing tra Matteo Pessina e l’amicone azzurro Manuel Locatelli e tra il prestito bianconero Merih Demiral, desideroso di far vedere a Madama quanto ha perso mollandolo al primo offerente, e il centravanti serbo arrivato dalla Fiorentina per far saltare il banco. La Dea ha vinto solo cinque volte in casa in stagione, di cui una con lo Young Boys il 29 settembre e l’ultima col Venezia dell’ottavo di Coppa Italia il 12 gennaio scorso. Quei soli 13 punti su 43 conquistati fin qui in campionato al Gewiss Stadium gridano un po’ vendetta e chiamano al pronto riscatto nella partita più difficile.

LE PROBABILI FORMAZIONI (domenica 13 febbraio, 20.45, Bergamo – DAZN)
ATALANTA (3-4-1-2): 31 Rossi; 2 Toloi, 28 Demiral, 19 Djimsiti; 3 Maehle, 15 De Roon, 11 Freuler, 77 Zappacosta; 32 Pessina; 18 Malinovskyi, 9 Muriel.
A disposizione: 43 Dajcar, 57 Sportiello, 42 Scalvini, 13 Pezzella, 33 Hateboer, 7 Koopmeiners, 88 Pasalic, 10 Boga, 20 Mihaila. Allenarore: Gasperini. Squalificato: Musso (1). Diffidati: De Roon, Demiral, Zappacosta. Indisponibili: Ilicic, Miranchuk, Palomino, Zapata.
JUVENTUS (4-3-3): 1 Szczesny; 6 Danilo, 4 De Ligt, 19 Bonucci, 17 Pellegrini; 28 Zakaria, 27 Locatelli, 25 Rabiot; 10 Dybala, 7 Vlahovic, 9 Morata.
A disposizione: 23 Pinsoglio, 36 Perin, 24 Rugani, 2 De Sciglio, 12 Alex Sandro, 5 Arthur, 11 Cuadrado, 20 Bernardeschi, 21 Kaio Jorge, 38 Aké, 18 Kean. Allenatore: Allegri. Squalificati: nessuno. Diffidati: Bernardeschi, Danilo, Morata. Indisponibili: Chiellini, Chiesa, De Winter.
Arbitro: Mariani di Aprilia (Meli di Parma, Imperiale di Genova; IV Volpi di Arezzo. V.A.R. Aureliano di Bologna, A.V.A.R. De Meo di Foggia).