Atalanta – Hellas Verona 1-2 (0-1)
ATALANTA (3-4-2-1): Musso 5,5; Scalvini 6 (41′ st Pasalic sv), Demiral 5,5 (12′ st Djimsiti 6), Palomino 6; Hateboer 5,5 (11′ st Pezzella 6,5), De Roon (cap.) 5,5, Koopmeiners 5, Zappacosta 6,5; Malinovskyi 6 (34′ pt Miranchuk 5), Boga 5,5 (10′ st Muriel 4), Zapata 4,5. A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 46 Cittadini, 32 Pessina, 20 Mihaila. All.: Gian Piero Gasperini 5.
VERONA (3-4-2-1): Montipò 6,5; Casale 6, Gunter 6 (30′ pt Sutalo 7), Ceccherini 7 (26′ st Veloso ); Faraoni (cap.) 6,5, Tameze 7,5, Ilic 7,5, Lazovic 6 (32′ st Depaoli sv); Barak 6,5, Caprari 6,5 (33′ st Hongla sv); Simeone 6,5 (32′ st Lasagna 6). A disp.: 12 Chiesa, 74 Boseggia, 45 Retsos, 30 Frabotta, 24 Bessa, 88 Praszelik, 18 Cancellieri. All.: Igor Tudor 7.
Arbitro: Piccinini di Forlì 5,5 (Imperiale di Genova, Margani di Latina; IV Gariglio di Pinerolo. V.A.R. Fabbri di Ravenna, A.V.A.R. Lo Cicero di Brescia).
RETI: 48′ pt Ceccherini (V), 10′ st aut. Koopmeiners (V), 37′ st Scalvini (A).
Note: ospiti in Tribuna Rinascimento, grazie all’interessamento dei “Semper in trasferta”, 52 rifugiati over 12 ucraini dell’orfanotrofio di Berdyansk alloggiati dal 21 marzo scorso a Rota d’Imagna nel Bergamasco. Serata serena e tiepida, spettatori 14.537 per un incasso di 245.604,95 euro. Ammoniti Gunter, Casale, Palomino, Malinovskyi, Koopmeiners e Ceccherini per gioco scorretto . Tiri totali 17-21, nello specchio 4-6, respinti/deviati 4-6, parati 3-4, legni 0-3. Var: 2. Corner 10-1, recupero 5′ e 4′.

Bergamo – Il debuttante di Palazzolo sull’Oglio al gran ballo del gol, come al solito mancato malamente da quelli assoldati per farlo, dura il palpito dell’illusione finale. Prevedibile, pasticcione e quasi svogliata a metà del guado, perfino peggio e metà campo invertite con Koopmeiners a bucare la propria porta scontrandosi di pancia nell’auto-tap da fuoco amico in più maldestro della terra. Gelata da Ceccherini a portiere a viole alle soglie dell’intervallo, l’Atalanta incespica sul Verona e sulla disarmante mancanza di idee togliendosi virtualmente dalla corsa alla qualificazione europea a meno sei dal gong. L’impressione è che Gasperini non sappia più a che santo votarsi, per esaurimento delle risorse psicofisiche seguito all’eliminazione ai quarti di Europa League col Lipsia di giovedì scorso. Ma questa è anche la terza sconfitta di fila in campionato, segno che mentalmente la squadra ha mollato gli ormeggi. Che poi certi volti noti, ceduti a cuor leggero, abbiano svoltato il match, è un altro dolorosissimo paio di maniche.
Montipò cuce subito, scollinato il quinto, la toppa allo sbrego della superiorità di casa negando il vantaggio a Malinovskyi nella combinazione in verticale con De Roon e il rifinitore di turno Zapata, mentre il contropiede secco avviato da Scalvini sulla scorta della chiusura di De Roon sul flipper Barak-Caprati-Faraoni e proseguita da Boga si conclude con un tiro centrale di Zappacosta rientrando dal vertice sinistro (14′). Musso non si distrae sul radente di Ilic appena dentro l’area su scarico di Caprari oltre il quarto d’ora. Occhio a Tameze, ex di turno insieme a Sutalo, Depaoli e Pessina, perché ha piede per impostare e senso del ritmo. Nonché vista da lince per lo sprecone romano (palla in Curva Nord) sul lancio del ceco a metà frazione. E nel gioco tra quinti con lancetto morbido è il capitano ospite, al 25′, a cogliere il palo in scivolata.
Una Dea in down apparente si salva grazie alla traversa sulla punizione di Caprari (contatto Palomino-Ceccherini) e al piede dell’arquero albiceleste (27′) dall’assalto del Cholito. Graziato Gunter, che alla mezzora si ripete sul centravanti cafetero senza beccarsi il giallo dell’uscita anzitempo, l’eroe degli orfani di Berdyansk si arrende al ginocchio destro al 33′ e gli subentra Miranchuk che proietta subito Hateboer al tentativo col piede debole cui si oppone l’altra fresca new entry, il prestito di casa Sutalo. Il Toro di Cali sfiora l’1-0 (37′) girando a lato di sinistro al culmine dell’incredibile ping-pong piede-doppia torre tra Zappacosta-Hateboer-Koopmeiners, ancora il pendolino oranje alle soglie del recupero ci prova in acrobazia senza approfittare dalla lunga fuga dell’ivoriano.
Purtroppo dietro la diga non regge al duplice assalto confezionato dal croato e dal numero 10, con conseguente ammollo del puntero argentino per l’insaccata di fronte del difensore livornese, saltato insieme al suo regista: Piccinini riceve il check dal Var e l’annullamento viene revocato. Duvan la mette nuovamente lontano dallo specchio sull’ultimo angolo disponibile e in avvio di ripresa pure la corsetta del russo termina allargando la traiettoria. Inevitabile un’ulteriore razione di ice bucket col rimpallo del ko sull’asse del franco-camerunense col partner in mediana. Si scaldano le manone i due tra i legni, Juan per calare la saracinesca addosso a Lazovic (14′) servito da Barak e il nemico per togliere dall’angolino la ragnatela tessuta da Palomino (21′) sull’ascensore chiamato da Pezzella dalla bandierina sinistra. Il Giorgione dal volto da bimbo, invece, ce la fa su azione sfruttando a centro area il traversone di Zappacosta a tiro del terzo legno altrui di Lasagna. A una manita dal novantesimo proprio l’assistman alza dopo la pallonessa di Pezzella rimessa in gioco di sponda presso l’altro lato corto da Zapata. L’ottavo posto che non porta a nulla, se non a un ridimensionamento inatteso dopo un girone d’andata record a quota 38, con una media di 1 nel girone di ritorno, sembra prenotato.
S.F.