“In Inghilterra gli stipendi e le aspettative dei giocatori sono di alto livello, ma pescare magari un giovane adatto all’Atalanta, più che una questione finanziaria, lo è di mentalità e di orgoglio di sposare il progetto”. Non si fa pregare a esprimere volontà e concetti in italiano, Lee Congerton, dal 7 marzo scorso dell’ufficializzazione al 22 giugno della presentazione già derubricato da “responsabile dello sviluppo internazionale dell’area sport” a “direttore area sport”. Il gallese ha già imparato un principio fondamentale dell’essere bergamaschi: “Servono calciatori congeniali alle caratteristiche della società, della squadra e del suo popolo, profili di valore e al contempo da ‘mola mìa’, da ‘never give up’ come si dice in inglese – rimarca il nuovo dirigente -. Trovare affari in Premier League ovviamente è complicato, soprattutto per gli stipendi alti, ma ci sono molti giovani interessanti anche lì, adatti ai nostri standard”.

Una filosofia molto semplice, quella del quarantanovenne cimro che ha girato un po’ l’Europa, compresa la Germania con l’Amburgo e la Scozia col Celtic: “Premier League o no, il calcio rimane sempre lo stesso: ho lavorato anche al Chelsea con Ancelotti. Mi sono sempre piaciuti i giovani, i giocatori orgogliosi di giocare per i nostri colori”. Quali le linee guida del calciomercato estivo? “Il settore giovanile è la base di tutto. Abbiamo dei top talent nella nostra Academy, puntiamo comunque in genere sui giocatori italiani. Voglio aiutare l’Atalanta a fare un’ulteriore step per tornare in Europa”.

Infine, sul club: “Sono lieto di essere qui, ci conoscevamo e ci parlavamo almeno dai tempi del Leicester. Abbiamo un grande allenatore come Gasperini, che conosco dai tempi della Primavera della Juventus. L’amministratore delegato Luca Percassi è il maestro nel vendere i giocatori quando raggiungono il top, lo so bene io per l’affare Castagne. Tavares nuovo esterno sinistro? Difficile strappare giocatori al campionato inglese”.
Simone Fornoni