Atalanta – Milan 1-1 (1-0)
ATALANTA (3-4-1-2): Musso; Toloi, Demiral, Djimsiti (37′ st Okoli); Hateboer, De Roon, Koopmeiners, Maehle (44′ st Zortea); Pasalic (28′ st Scalvini); Malinovskyi (28′ st Lookman), Zapata (27′ st Muriel). A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 22 Ruggeri, 93 Soppy, 10 Boga. All.: Gian Piero Gasperini.
MILAN (4-2-3-1): Maignan 6; Calabria 6 (39′ st Florenzi sv), Kalulu 6, Tomori 6,5, Hernandez 6,5; Tonali 5,5, Bennacer 7; Messias 4,5 (21′ st Saelemaekers 6,5), Diaz 5,5 (13′ st De Ketelaere 6,5), Leao 6 (21′ st Origi 6); Rebi 5,5c (13′ st Giroud 5,5). A disp.: 1 Tatarusanu, 83 Mirante, 24 Kjaer, 46 Gabbia, 5 Ballo-Touré, 14 Bakayoko, 32 Pobega, 7 Adli. All.: Stefano Pioli 6,5.
Arbitro: Maresca di Napoli 6 (Baccini di Conegliano, Prenna di Molfetta; IV Sozza di Seregno. V.A.R. Valeri di Roma 2, A.V.A.R. Costanzo di Orvieto).
RETI: 29′ pt Malinovskyi (A), 23′ st Bennacer (M).
Note: serata umida ma non torrida, spettatori 19.216 per un incasso di 519.643,45 euro. Ammoniti Toloi, Rebic, Hateboer, Tonali e De Roon per gioco scorretto, Djimsiti ed Hernandez per reciproche scorrettezze. Tiri totali 11-19, nello specchio 2-7, parati 1-6, respinti/deviati 1-2- Corner 4-6, recupero 1′ e 5′.

Bergamo – Galeotto il secondo tiro mancino, baciando il legno, a giro, appoggiato da Saelemaekers, di Bennacer nel cuore della seconda metà e degli ultimi 16 metri. Nondimeno, a Bergamo i miracoli se non nel punteggio succedono davvero. Dal foglio di via alla particina non certo scomoda dell’eroe. La favola di un ragazzo di nome Ruslan, botta a mezz’altezza davanti alla lunetta chiamatagli dal danesone dal fisico da superuomo Marvel e via, con tante grazie alla deviazione di Kalulu che fa il resto. L’Atalanta targata Colonnello, in attesa di piazzarlo sul mercato come annunciato alla vigilia dall’uomo in panchina, lo rispolvera titolare nel big match della seconda giornata per spaventare il Milan campione d’Italia. Non basta per vincere, specie se si buttano via un paio di matchball, ma il risultato è di prestigio e la festa assicurata.
Pronti via, Leao ci mette 15 secondi a prendere palla calciando sull’esterno quasi dal fondo riprovandoci col taglio dall’altra parte, poco oltre il limite, dopo il duetto con Rebic, sfuggito per una volta al rientrante Demiral: no stress per Musso (3′). Alla cinquina Calabria è fortunato del poco o nessuno spazio per inquadrare lo specchio di Maehle, lesto a cambiare fronte sull’imbeccata in lungolinea di Hateboer, mentre all’ottavo un Malinovskyi pronto a tirare i remi in barca in fase di non possesso non provoca mareggiate dai venti metri sull’apertura del suo mobilissimo centravanti, spesso chiamato a prendersi palla da dietro per far salire i compagni. Maignan, di suo, deve uscire all’impazzata per uscire in volo su Zapata, altrimenti raggiungibile dall’apertura di Toloi poco oltre il decimo. Il terzo tiro ospite verso il ventesimo è il più ciabattatato di tutti, con Tonali a colpire malissimo da fuori sprecando il bel lavoro di Bennacer da dove finisce il campo in combutta con Calabria. La cosa più rassomigliante a un’ipotesi di vantaggio è lo sciupio assurdo di Messias che a metà frazione colpisce dritto e a lato di prima intenzione il crossetto di Hernandez lisciato da Djimsiti, evidentemente convinto che Musso sarebbe uscito, errore che induce il Gasp a invertirlo col capitano.
Poche manciate d’orologio e si consuma la fenditura della banchisa della perfetta parità, segno che quando si attacca convinti al dunque qualcuno capace di cogliere l’attimo spunta all’orizzonte con voluttà. Se a undici dalla pausa il giovane portoghese dalle leve giraffesche s’intigna a far tutto da sé con la loffia dalla distanza, il marsigliese e l’altro terzino del Diavolo non hanno sale per la coda altrui nel finale di tempo, chiusi rispettivamente dalla muraglia e dalla pretenziosa mira ai lampioni sugli sviluppi volanti dalla lunghissima del terzo corner della serie.
La ripresa comincia con la svettata alta di un amen di Kalulu sulla punizione da sinistra di Bennacer (4′), ma è il pendolino d’Olanda a un’incollatura a gettare in curva il possibile raddoppio alzando incredibilmente di fronte, senza opposizione, la scodellata mancina di Pasalic entro il lato corto. Superata la strizza per il legno lambito da Rafael (8′), il croato costringe l’estremo baluardo nemico a smanacciare sopra il montante saltando dietro Duvan sul pallone preciso di Koopmeiners (11′). Tante grazie pure al discusso arquero bonaerense, che vita di piede l’1-1 di Tonali penetrato da sinistra sul preciso invito della new entry De Ketelaere al quarto d’ora. Niente problemi, al contrario, sul cross dell’altro mediano milanista corretto debolmente da Giroud.
Gasperini rivoluziona la formazione avanzando Koopmeiners e inserendo tutti insieme Scalvini, Lookman e Muriel. Al capitano tocca spazzare in corner sull’incursione di Origi, colpevole di un calcione a Djimsiti non sanzionato che costringe al cambio con Okoli. Niente più di due tiri dalla bandierina di fila di Lucho, le energie sono quelle che sono ma i segnali, a dispetto delò 41 contro 59 per cento di possesso, incoraggianti.