Udinese – Atalanta 2-2 (1-1)
UDINESE (4-2-3-1): Di Bartolo 6; Abdalla 6, Cocetta 5,5, Guessand 6, Iob 7; Zunec 6, Castagnaviz 6 (22′ st De Crescenzo 6,5); Russo 6,5 (22′ st Lozza 5,5), Asante 6,5, Pejicic 6,5 (35′ st Tedeschi sv); Vivaldo 7. A disp.: Mosca, Bassi, Pafundi, Di Lazzaro, Bozza, Panagiotakopoulos, Nwachukwu, Nuredini. All.: Jani Sturm 6,5.
ATALANTA (3-5-2): Bertini 6,5; Del Lungo 6, Guerini 5,5, Regonesi 6,5; Palestra 6,5, Roaldsøy 6, Riccio 6, Muhameti (cap.) 6 (44′ st Tornaghi sv), Bernasconi 5,5 (1′ st Mendicino 6); Stabile 7 (33′ st Bevilacqua sv), Vorlický 5 (1′ st Vavassori 7). A disp.: Maglieri, Pardel (p), Saleh, Chiwisa, Ghezzi, Perez, Tavanti, Colombo, Falleni, Cellerino. All.: Marco Fioretto 6.
Arbitro: Rispoli di Locri 6,5 (Tomasi di Schio, Sbardella di Belluno).
RETI: 13′ pt Vivaldo (U), 17′ pt Stabile (A), 14′ st Vavassori (A), 47′ st Iob (U).
Note: ammoniti Guessand, Muhameti, Bernasconi e Castagnaviz per gioco scorretto. Espulso De Crescenzo al 49′ st per fallo da tergo su Vavassori. Tiri totali 15-8, nello specchio 9-4, parati 7-2, respinti/deviati 3-2. Corner 8-2, recupero 1′ e 5′.

Gemona del Friuli (Udine) – Papà Pierre la metteva preferibilmente da fermo, il figlio Iacopo – ancora a secco in Primavera – stavolta ha scelto una rimessa con le mani da far tramutare in oro a Vavassori con la girata sapiente di sinistro, l’estremità preferita della famiglia Regonesi. Peccato che alla prodezza in rimonta abbia fatto seguito la rincorsa sul 2-2 dell’Udinese, leggi cross di De Crescenzo prolungato di testa dalla sottopunta per il destro al volo di Iob deviato di fianco da Paletta oltre la portata del suo portiere. Niente sembra mai sufficiente a far uscire l’Atalanta Under 19 dalla crisi da terzultimo posto: il girone d’andata finisce alla misera quota di 18 punti che a oggi significherebbe playoff. Peccato, perché a dispetto del tiro al piccione nel primo tempo la squadra di Fioretto, chiamata a metà campo invertite alla virata di modulo a corsie sprangate, è sembrata aver risalito la china sul piano delle letture e della convinzione a ruota del botta e risposta iniziale Vivaldo-Stabile. Mercoledì 8 febbraio il quarto di Coppa Italia in casa della Fiorentina, vincitrice della scorsa edizione proprio ai danni dei bergamaschi, precederà l’ospitata all’Empoli oltre il giro di boa domenica 12.
Apre le danze il centravanti brasiliano, già aggregato alla prima squadra da Sottil, girando il porta al volo la prima palla utile di Russo sul lancio di chi l’acciufferà quasi al gong, mentre la punta nerazzurra sfrutta il lungolinea del pendolino destro per sganciare il diagonale del pari. Sulla pressione avversaria deve salire in cattedra Bertini, che difende il suo palo dall’assalto ravvicinato di Pejicic, sbucato sul la del recuperatore alto Asante (22′), per ripetersi a gambe divaricate frustrando il tentativo della seconda punta di rimetterla avanti dopo un ulteriore borseggio, stavolta a Guerini, distratto sul retropassaggio (31′) del mancato eroe di giornata, fino a togliere dalla porta il tracciante a mezz’altezza di Russo dalla grande distanza (34′). No stress, invece, sulla deviazione involontaria della mezzala sinistra sul nuovo tentativo di Asante che aveva ricevuto proprio da lui (37′). Il problema è che giocano soltanto le Zebrette, dedite ad attraversare le praterie più che la strada, se è vero che a un tris abbondante dalla pausa l’apripista se la ritrova comoda sul mancino (alto) ricevendo in verticale da Castagnaviz, Pejicic impegna ancora il portiere atalantino da posizione defilata e infine là davanti nessuno approfitta dell’alleggerimento all’indietro di Roaldsoy di testa sull’ottavo angolo contro.
Il primo a favore, al contrario, al decimo della ripresa, è figlio del miracolo a metà tra il palmo del guantone di casa e la traversa, che nei pressi dell’incrocio nega il sorpasso alla new entry Vavassori, in allungo d’area assecondato dalla spizzata del compagno di linea sulla rimessa lunga di Palestra dal fallo laterale. Ottenuto il vantaggio grazie alla stessa specialità dalla parte opposta, la Baby Dea fa le prove generali di tris sull’asse in contropiede Riccio-Roaldsoy-Stabile con perdita dell’equilibrio sull’attacco di Cocetta, bruciato precedentemente sul 2-1. C’è un balletto sottoporta in cui l’ex di turno Lozza sa solo ballare il liscio senza spingere nel sacco al culmine del flipper (22′) Asante-Vivaldo-Bertini, quindi Vavassori a un tiretto dalla mezzora alza sul suggerimento del match winner, Muhameti se la vede parare in due tempi (37′) e nel finale la chance del 3-2 è sprecata ben oltre il montante da Mendicino dopo l’ultimo stinco opposto da Guessand all’italobrasiliano.