36a (17a rit.) serie A – Bergamo, Gewiss Stadium – lunedì 12 maggio (20.45)
Atalanta – Roma 2-1 (1-1)
ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi 6; De Roon (cap.) 6, Djimsiti 6,5, Kossounou 5,5; Bellanova 6,5 (37′ st Ruggeri sv), Pasalic 6,5 (23′ st Sulemana 7,5), Ederson 6,5, Zappacosta 6; De Ketelaere 6 (23′ st Samardzic 6,5), Lookman 7,5 (43′ st Brescianini sv); Retegui 6 (43′ st Maldini sv). A disp.: 28 Rui Patricio, 31 Rossi; 40 Comi, 52 Obric, 47 Bernasconi, 53 Idele, 43 Riccio. All.: Gian Piero Gasperini 7.
ROMA (3-4-2-1): Svilar 6,5; Celik 5,5, Mancini (cap.) 6, Ndicka 6; Rensch 5,5 (31′ st Pisilli 5,5), Cristante 6, Koné 6,5, Angelino 6; Soulé 7, Shomurodov 6 (41′ st Baldanzi sv); Dovbyk 6 (41′ st Saelemaekers sv). A disp.: 70 De Marzi, 73 Marcaccini; 15 Hummels, 25 Nelsson, 12 Abdulhamid, 34 Salah-Eddine, 16 Paredes, 27 Gourna-Douath, 21 Dybala. All.: Claudio Ranieri 6,5.
Arbitro: Sozza di Seregno 6 (Bindoni di Venezia, Imperiale di Genova; IV Collu di Cagliari. V.A.R. Abisso di Palermo, A.V.A.R. Meraviglia di Pistoia).
RETI: 9′ pt Lookman (A), 32′ pt Cristante (R), 31′ st Sulemana (A).
Note: ricordato col minuto di silenzio prima della partita Oliviero Garlini; in Curva Nord, lo striscione “Le tue rovesciate la nostra favola più bella. Ciao Oli”. I tifosi ricordano anche Riccardo Claris: “Portato via da un mondo senza coscienza, rimbomba nel silenzio la tua assenza. Ciao Claris”. Serata coperta con temperatura primaverile, spettatori 23.249 per un incasso di 557.166,81 euro. Ammonito Djimsiti per gioco scorretto. Tiri totali 16-10, nello specchio 4-3, parati 2-2, respinti/deviati 5-3. Var: 2. Corner 8-7, recupero 1′ e 5′.

Bergamo – A Lookman risponde il voto noto Cristante e al matchball della quinta qualificazione in Champions negli ultimi sette anni deve pensarci il semi carneade Ibrahim Sulemana. L’Atalanta batte la Roma non senza difficoltà, ma chi se ne frega anche se nell’anno solare le vittorie casalinghe in campionato sono soltanto due: terzo posto blindato a quota 71, il quarto nella storia del club, e la prossima stagione si gioca sempre tra le superbig.

Al 6′, il traversone di Zappacosta non raggiunge De Ketelaere, proteso in scivolata davanti al secondo palo, anche per la deviazione impercettibile di un ospite in salto, mentre il giro di lancetta successivo è un sussulto che parte da destra da Soulé culminando nella seccata di Cristante da meno di venti metri. Manca poco alla discesa in navata di De Ketelaere per il nigeriano, che si gira con Rensch a guardarlo girare nel mezzo angolo a sfera appena alzata. Passano due minuti e l’apripista suggerisce l’inserimento verso il limite sinistro a Ederson che col piede contestuale spara sopra la traversa. Al 18′, rischio grosso di Kossounou che perde il contrasto con Dovbyk in disimpegno e per fortuna Pasalic mette la zampa per alzare sopra la traversa la conclusione di Koné davanti alla lunetta. A tiro del ventesimo, clamoroso errore di valutazione del fiammingo che invece di sparare in porta sull’incursione lungo il fondo di Ederson chiamata ancora dal Pallone d’Oro africano prova a servire Retegui col destro cogliendone l’estirada in controtempo.

A metà frazione, la doppia chance non premia i nerazzurri col rigore in movimento di CDK offertogli da Lookman e paratogli da Svilar, prima dell’alzata davanti all’area piccola del Chapita sul rinvio in caduta sbagliatissimo e in orizzontale di Ndicka. Due corsette oltre la mezzora, ecco il pari quasi di nuca dell’ex di centrocampo dietro pennellata a rientrare di Soulé sugli sviluppi del terzo tiro della bandierina romanista. Situazioni inattive sempre in ambasce per i bergamaschi, che a sette abbondanti dall’intervallo devono suvire lo schema Soulé-Angelino dalla destra con bordata dello spagnolo rimpallata in angolo ancora dal vatreno di schiena. Al 44′ Djimsiti affossa Dovbyk e stavolta l’argentino tuttosinistro calcia alle stelle. Nel recupero, Lupa vicina a ribaltarla ben due volte, prima con Koné che inciampa sull’attrezzo sullo scarico di Shomurodov servito da Soulé e quindi con Kossounou, invertito di zolla con De Roon (bruciato sul pari avversario), a salvare in sciavolata sul sinistro di Rensch servito dallo stesso uzbeko.

La ripresa comincia con lo smarcamento di Dovbyk per il sinistro di prima intenzione di Shomurodov bloccato in tuffo da Carnesecchi davanti al legno di competenza (8′), poi Soulé converge buttandola ai piccioni (10′), ma è l’oriundo di casa che a metà strada è molliccio sul la di Lookman anche per il contrasto manciniano. Seguono il sinistro defilato e largo di Bellanova e l’episodio degli episodi con Koné che cade sull’incrocio di Pasalic dopo aver ricevuto il passaggio di ritorno da Angelino (18′) sulla sua stessa palla rubata a Kossounou: Sozza indica il dischetto, ma la sala Var di Lissone lo richiama all’esame video, niente rigore.

Comincia un’altra partita con la Dea più in palla. Al 24′ Ederson, in catena con De Roon, da sinistra serve il nuovo entrato Sulemana, match winner di lì a poco, cui Rensch devia il tiro in corner, quindi Djimsiti gira alto in terzo tempo il cross di Lookman. C’è in agguato la sorpresa ghanese ex Cagliari, che insacca in lungolinea al limite della lunetta sullo scarico sinistro-destro di Samardzic, quasi un controllo sbagliato sul pressing di Angelino, dopo l’ennesima infornata da mancina di ‘Mola. Un check per un presunto mani lookmaniano sulla volata promossa dietro scambio con Retegui a centrocampo su disimpegno di testa di Ederson, un’invasione di campo (dal parterre scoperto Rinascimento al confine con la Nord) scongiurata (il tifoso calcia beffardamente la palla alle spalle di Svilar, che lo spintona via), e la sfida prosegue con Soulé che sorvola la traversa da fermo dalla destra al 37’. E pazienza se la novantesimo Djimsiti spreca su El Shaarawy il giallo che gli farà saltare il Genoa sabato, perché dalla squalifica torna Hien.