La verità di uno spogliatoio che non vuole la separazione dal guru del quasi decennio, in poche parole. “Chiederò a Gasperini di restare, dipende tutto dalle scelte che spettano solo a lui”. Firmato, Marten de Roon, capitano quando gioca lui e Rafael Toloi no, cosa che accade quasi sempre. Come nel 2-1 alla Roma che decide la quinta Champions in un settennio: “Un risultato straordinario, col terzo posto blindato davanti alle grandi piazze. Sapevamo che la Roma non perdeva da diciannove partite: ho visto un’Atalanta che nella prima mezzora avrebbe potuto essere avanti 4-0, poi dopo le difficoltà nel finale di primo tempo davanti a una Roma che giocava per tenere il risultato abbiamo tirato fuori la voglia e la forza per vincere”.

“Abbiamo sognato per giocarci qualcosa di più importante, ma andare in Champions da terzi davanti a Juve, Lazio, Roma, Bologna, Fiorentina e Milan non era facile né scontato. La società ci mette sempre in condizione di raggiungere qualcosa di più della stagione precedente”, parole e musica dell’olandese in sala conferenze al Gewiss Stadium. E ancora, sulla sorpresa del Monday Night: Sulemana in allenamento è tra i migliori, ha avuto poco spazio perché in mezzo ci siamo Ederson, io o Mario Pasalic. E’ arrivato il suo momento quando contava: lo abbiamo festeggiato in spogliatoio, non è facile conservare questa mentalità straordinaria quando si gioca così poco”.

Quindi, sul Gasp: “Un allenatore che ti porta la quinta volta in Champions in sette anni? Gli chiederò di rimanere. O almeno se rimane o no. Il risultato ce lo porta sempre. Tatticamente è fantastico, motiva sempre la squadra, lo conosco bene e spero che resti. Ma la scelta è solo sua”.

E l’interessato? “Risponderò a Marten prima di farlo con voi”, sorride l’allenatore nerazzurro. “Il balletto davanti alla curva a fine gara ci sta tutto. Basta guardare le squadre che ci stanno dietro: una signora Roma che non perdeva da un girone, la Juventus, la Lazio, la Fiorentina e il Milan, il fior fiore delle piazze del calcio italiano che fanno di tutto per raggiungere l’obiettivo che invece anche stavolta abbiamo raggiunto noi”, la dichiarazione d’orgoglio di Gasperini. “Ho cercato di fare di più pensando allo scudetto, ma non ci siamo riusciti e abbiamo centrato almeno il secondo traguardo. Per un altro anno Bergamo avrà la possibilità di andare in giro per l’Europa e ascoltare la musichetta: mi raccomando, rinnovate il passaporto”.

“Cinque volte su sette in Champions è bellissimo, ma quando è stata Europa League non è andata male.

Il gol di Sulemana è sicuramente merito di Ranieri a Cagliari, perché l’ho utilizzato veramente poco. E’ un ragazzo di un’educazione, di un rispetto e di una forza, nel contrasto e al tiro, che sono incredibili. Ci aveva già provato, alla seconda l’ha fatto. A volte con gol come questi si fa il salto di qualità. Davanti a lui c’erano De Roon, Ederson e Pasalic che non hanno mai mollato un colpo: difficile essere più forti delle rotazioni a tre. Una grande gioia per lui e anche per me, qualcosa che lo ripaga della delusione di aver visto poco il campo.

Tra tutte le qualificazioni, la prima era stata straordinaria e sofferta, ottenuto a Reggio Emilia in casa del Sassuolo anche se da calendario potevamo scegliere campo neutro con lo stadio di Bergamo in ristrutturazione. Entrare nelle coppe è difficile, rientrarci anche. Noi ci siamo entrati subito arrivando nel Gotha europeo. La qualificazione più bella secondo me è questa.

Nella prima mezzora la partita l’abbiamo fatta noi, ma la Roma è rientrata pareggiando e riuscendo a essere pericolosa nel finale di primo tempo. La squadra voleva chiudere contro una squadra forte ed è merito dei giocatori, abbiamo a lungo dominato anche quando nel secondo tempo non abbiamo creato tante occasioni.

Arrivavamo dalla vittoria dell’Europa League e da una qualificazione alla Champions in anticipo. Io pensavo di andare molto più forte, di alzare l’asticella. E’ stato un grande girone d’andata sulla spinta di quel trofeo vinto e cogli stessi giocatori. Sono cresciute tante concorrenti, il campionato è difficile e dopo gennaio abbiamo patito battute a vuoto perché era impossibile tenere quei ritmi e in più abbiamo subìto infortuni continui. Abbiamo avuto tre crociati, il tendine di Kossounou, la morìa in difesa tra Kolasinac, Scalvini, Toloi e Posch. Eppure è stato il nucleo solido della squadra. Quando in attacco abbiamo giocato come stasera abbiamo fatto la differenza, ma non si può pretendere sempre lo stesso rendimento dagli stessi tre” (Gian Piero Gasperini).

“Sono contentissimo per questo gol anche perché ci ha consentito di raggiungere il nostro obiettivo. Gasperini mi ha detto di far giocare gli attaccanti e poi sono riuscito a segnare io alla seconda occasione. Abbiamo lavorato tantissimo, guardiamo solo a noi stessi e siamo molto felici” (Ibrahim Sulemana).

“Ho fatto di tutto per poter giocare questa partita dopo il problema nel fine settimana, l’ennesima qualificazione alla Champions League è una grande sensazione. Volevo essere a disposizione della squadra e ci sono riuscito segnando il primo gol. Tre punti di cui siamo tutti felici. Ho fatto davvero di tutto per esserci, è una grande notte da festeggiare” (Ademola Lookman).