La riforma dei diritti televisivi del campionato di Serie A, recentemente discussa dal governo, sta sollevando numerose polemiche tra i club, con la Lega Serie A in prima linea contro i cambiamenti proposti. La bozza del Ddl riguardante i diritti sportivi mette in discussione il modello attuale, sollevando preoccupazioni sia sul piano economico che sulla governance. Anche l’Atalanta, attraverso il suo sito ufficiale, ha ospitato una decisa opposizione a queste modifiche, che arrivano senza alcun confronto con le società nel segno del ritorno al concessionario-operatore unico e in esclusiva. L’operatore principale DAZN, che lascia qualche slot a Sky, ha la concessione fino al 2029 assicuratasi 2 anni fa.
La reazione della Lega di Serie A
Nel corso di un Consiglio di Lega, svoltosi il 11 giugno, il Presidente Ezio Simonelli ha espresso il proprio disappunto riguardo la riforma. “All’esito del Consiglio di Lega svoltosi oggi, mercoledì 11 giugno, il Presidente Ezio Simonelli, a nome della Lega Serie A, manifesta con fermezza il proprio stupore per aver appreso, solamente tramite gli organi di stampa, di una riforma del sistema di vendita dei diritti audiovisivi che riguarda direttamente le sue associate. Esprime, al tempo stesso, la contrarietà della Serie A ad un disegno di legge predisposto senza che vi sia stata alcuna interlocuzione preventiva con la Lega stessa”. L’assenza di consultazioni ufficiali ha creato un forte malcontento tra le società, che si sentono escluse dal processo decisionale.
Gli impatti della riforma sui club di Serie A
La Lega Serie A ha inoltre manifestato la propria opposizione a una possibile aumento della mutualità esterna, che, secondo quanto previsto dalla bozza, potrebbe sottrarre risorse fondamentali per lo sviluppo delle singole società. Attualmente, la Lega già contribuisce al sostegno delle categorie inferiori con il 10% dei diritti audiovisivi, ma i club temono che le nuove misure possano ridurre ulteriormente i fondi disponibili. “La Lega Serie A evidenzia, soprattutto, la propria netta opposizione a qualsiasi forma di incremento della mutualità esterna che vada a sottrarre ulteriori risorse fondamentali allo sviluppo e alla sostenibilità della Serie A, la quale già peraltro contribuisce al sostegno delle categorie inferiori nella misura del 10% dei diritti audiovisivi”.
Il fenomeno della pirateria audiovisiva
Un altro punto sollevato dalla Lega riguarda gli effetti dannosi della pirateria audiovisiva, un fenomeno che penalizza gravemente l’intero sistema sportivo italiano. La Lega ha sottolineato le enormi perdite economiche che il calcio sta subendo a causa della pirateria, che si stima possa comportare danni superiori ai 300 milioni di euro all’anno. “Infine, la Lega Serie A ribadisce con enorme preoccupazione i dannosi effetti del dilagante fenomeno della pirateria audiovisiva, che continua a penalizzare in modo grave e diretto il valore dell’intero sistema sportivo con perdite stimate in oltre 300 milioni di euro annui. La pirateria uccide il calcio”.
La proposta di riforma del governo
La riforma proposta dal governo nazionale punta a superare la Legge Melandri e ripristinare l’esclusività nella vendita dei diritti audiovisivi. Secondo le bozze circolate, si passerebbe dal duopolio attuale di DAZN e Sky a una modalità che consentirebbe la vendita dei diritti a un solo operatore, ma solo tramite un sistema di licenze a breve termine, per non oltre tre anni. Inoltre, i nuovi criteri di ripartizione dei proventi tra i club prevedono che una parte maggioritaria venga distribuita in modo equo, mentre il resto sarebbe suddiviso, con quote da stabilire, in base al merito sportivo e all’impiego di giovani italiani. Gli spettatori allo stadio e l’audience televisiva non sarebbero più considerati nel processo di distribuzione.
Una riforma senza il consenso dei club?
La Lega Serie A e i club di Serie A si trovano ora di fronte a un’ulteriore sfida: una riforma che sembra essere stata progettata senza alcun confronto con le realtà coinvolte. La posizione della Lega è chiara: non accettare modifiche che possano danneggiare le risorse economiche già disponibili per le società. Il caso continuerà a evolversi nei prossimi mesi, con gli sviluppi della bozza di legge che saranno seguiti attentamente da tutti gli attori coinvolti.
S.F.


mercoledì 11 Giugno 2025


