“I tempi e il valore di uscita dei giocatori dell’Atalanta li decide soltanto l’Atalanta. Così anche per Ademola Lookman, che non è un mistero se ne volesse andare già da qualche tempo”. Così Luca Percassi, amministratore delegato nerazzurro, circa la trattativa in corso con l’Inter: “Con Beppe Marotta siamo amici, c’è un grande rapporto. Ne abbiamo discusso ieri in consiglio di Lega Calcio Serie A, è stata formalizzata un’offerta scritta che ci riserviamo di valutare con grande serenità nei prossimi giorni”.

Il CEO si sofferma sulle difficoltà e gli imprevisti del calciomercato. “Ormai è sempre più complicato, tutte queste competizioni internazionali portano risorse a club e Paesi che prima non ne avevano. Per Lookman non c’era stato niente di concreto, di fatto, fino a ieri. La cessione inaspettata è stata quella di Mateo Retegui, perché avendolo preso solo l’anno scorso non era certo dei nostri piani. Un’uscita a estate importante è nella nostra filosofia, ma siamo noi a deciderne tempi e valori”.

Ahanor si presenta: “Ambiente top, il ruolo non importa”

“Sono qui per dare una mano, centrale difensivo com’è nelle mie corde e nelle mie origini oppure laterale non fa differenza. A indirizzarmi nella scelta è una piazza importante con giocatori e dirigenza top come l’Atalanta, un posto dove sai di poter andare con il diritto di sbagliare”

. Honest Ahanor s’è presentato così a Zingonia.

“La Champions per un ragazzo come me è un sogno. La testa è rivolta ad aiutare i compagni in campionato. Voglio ripagare la fiducia della famiglia Percassi, di mister Juric e dei compagni. Non ho paura, sono in un ambiente fantastico con persone per bene. Posso contare sempre su un appoggio. La Champions è uns sfida che mi entusiasma, se arriverà la accoglierò come merita”.

“Ho sempre giocato coi più grandi imparando molto, anche a gestirmi a livello di emozioni”.

“I professori a scuola sono sempre stati comprensivi. Come ruolo sono un centrale difensivo d’origine, da quinto o da quarto sono adattato. Con Juric cerco di dare più dimensioni al mio gioco e di diventare un difensore migliore”.

“Sono nato ad Aversa ma a 1 anno d’età ho seguito mia mamma a Genova. Stavo in un’abbazia con un campetto a sette sopra: ci hanno aperto una scuola calcio, ho chiesto di poter giocare con loro e dopo tre anni sono andato al Genoa”.

“Il mio prezzo è uno stimolo per la fiducia ricevuta da una società come l’Atalanta. Sono cifre di cui a un ragazzo di 17 anni deve importare poco, devo pensare ad andare in campo e giocare. Sono giorni favolosi perché ho compagni top”.

“Sono qua per dare una mano alla squadra. La scelta di venire qui è per il progetto adatto a me, la questione del ruolo è relativa. Se serve che continui a fare l’esterno farò l’esterno, altrimenti il difensore. La mia caratteristica è appoggiare la fase d’attacco. Il sogno è segnare, magari in Champions League. Con Juric noto tanta intensità”.

“Per ogni ragazzo sapere di andare dove si possono commettere anche errori è molto importante. Mi trovo in una piazza molto importante. Tante squadre mi cercavano, ma appena ho sentito che c’era l’Atalanta ho sposato il progetto. Giorgio Scalvini è un esempio, anche se non abbiamo così tanti anni di differenza. Di speciale ho la spensieratezza e la tranquillità, sono circondato da persone che mi vogliono bene e non mi fanno pensare ad altro che ad andare a scuola e giocare”.

Luca Percassi su Ahanor

“Siamo orgogliosi di presentare Honest, un ragazzo che seguiamo da tanti anni anche quando ci giocavano contro le nostre giovanili. Ha grandi qualità in campo ed è molto più maturo della sua età. S’integra in modo perfetto con lo stile Atalanta, società sempre attenta alle opportunità di investire su giovani di grande prospettiva. Ha bisogno di crescere, il suo è un percorso di formazione: dovremo avere pazienza, ma al contempo siamo contenti del suo comportamento, tipico di uno che è come se fosse qui da tanti anni, e siamo fiduciosi del suo valore”.

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