3a giornata qualificazioni mondiali zona Europa – Gruppo I – Bergamo, venerdì 5 settembre (20.45)
Italia – Estonia 5-0 (0-0)
ITALIA (4-4-2): Donnarumma (k) 6,5; Di Lorenzo 6,5, Bastoni 7, Calafiori 6,5, Dimarco 7 (22’ st Cambiaso 6,5); Politano 6,5 (31’ st Orsolini 6), Barella 6, Tonali 6,5 (31’ st Locatelli 6), Zaccagni 6 (22’ st Raspadori 6,5); Kean 6,5 (39’ st P. Esposito sv), Retegui 9. A disp.: 12 Meret, 14 Vicario; 4 Gatti, 23 Mancini, 2 Bellanova, 6 Rovella, 16 Frattesi. All.: Gennaro Gattuso 7.
ESTONIA (4-2-3-1): Hein (k) 7; Schjönning-Larsen 5, Paskotsi 6 (35’ st J. Tamm sv), Kuusk 5,5, Saliste 5,5; Palumets 6,5, Shein 6 (35’ st Soomets sv); Kait 6, Kristal 6 (16’ st Ainsalu 5,5), Sinyavskiy (22’ st Saarma 5); Sappinen 5,5 (35’ st Anier sv). A disp.: 12 Igonen, 22 Vallner; 6 Peetson, 19 Tammik, 20 Tur, 17 Miller, 9 Yakovlev. All.: Jurgen Henn 5.
Arbitro: Pinheiro 6,5 (Portogallo – Jesus, Maia; IV Goncalves. V.A.R. Martins, A.V.A.R. Esteves).
RETI: 13’ st Kean (I), 24’ e 44’ st Retegui (I), 26’ st Raspadori (I), 47’ st Bastoni (I).
Note: serata serena e caldo-tiepida, terreno in buone condizioni. Spettatori 22.559 per un incasso di 428.350 euro. Ammoniti Kristal, Bastoni, Paskotsi e Anier per gioco scorretto. Tiri totali 36-5, nello specchio 13-2, parati 8-2, respinti/deviati 12-1, legni 1-0. Var: 1. Corner 12-3, recupero 1’ e 5’.Bergamo – Un tempo di ansia, poi tutto in discesa. Con Bellanova spettatore in panchina e la coppia Carnesecchi-Maldini in tribuna, a ricevere gli applausi di quello che fino a primavera era il suo pubblico è stato il più immancabile degli ex. Pronti, via. Assist a Kean sul secondo palo per rompere il ghiaccio, triangolo chiuso con Raspadori dopo un recupero alto e, a ruota della palla dal fondo destro di Plitano per la schiacciata centrale da tris dell’emiliano, la zuccata dritta per dritta accarezzata da Cambiaso. Mateo Retegui torna a Bergamo da protagonista dal suo Al-Qadsiah trascinando la Nazionale Italia al ritorno al successo nel Gruppo I di qualificazioni mondiali contro un’Estonia barricadera e poco più. La manita in faccia è una torre di un altro figlio di Zingonia, Alessandro Bastoni, su schema d’angolo da sinistra Cambiaso-Raspadori.La prima verticale da mancina Dimarco-Zaccagni sfocia nel tiro-cross di sinistro senza pretese, mentre i tiri si triplicano entro il poker d’avvio quando Politano viene contrato in angolo dopo essersi visto restituire da Kean con lo scarico la palla passata anche da Tonali. La botta da primo corner, firmata Dimarco, è larga, mentre a ruota del rilancio sul tiro dalla bandierina pareggiato dai baltici c’è un Kean difettoso nel controllo che anziché servire l’ex atalantino Retegui si fa recuperare da Saliste in scivolata (6’). L’esterno sinistro interista apre troppo l’angolo del radente dai venti metri e oltre a rimorchio lungo di Tonali, che chiama Di Lorenzo a triangolare nel secondo schema da angolo, senza più chance fino alla girata sul mancino del Chapita servito dal compagno di linea, deviatagli oltre il fondo da Paskotsi.I successivi due tiri in porta azzurri devono aspettare il ventesimo, sempre sullo stesso asse, con Hein a difendere il palo dal laziale e dal tap-in ancora di Dimarco. Si sfrutta l’ampiezza per modo di dire, ma dietro si balla per effetto del palleggio alto e dei recuperi altissimi altrui, cosicché al 24’ un rinvio corto in gioco aereo di Calafiori, che al termine dell’azione perde palla regalando il primo di due corner di fila estoni, sul crossetto di Shein, viene arpionato da Palumets e quindi rifinito da Kristal per Sappinen, per fortuna leggermente fuori causa. Brivido anche sulla battuta mancina del primo dei centrocampisti ospiti citati, perché la spizzata di Kuusk attraversa lo specchio a mezzo metro dalla linea finché Di Lorenzo non allontana sempre di testa in caduta dando le spalle all’attrezzo di cuoio. Una supremazia sterile con break molto rarefatti in bianco dalle fasce alte. A un tocchetto dalla mezzora, il check sulla mezza cinturata del succitato centrale difensivo di sinistra di Henn che impedisce a Retegui di arrivare sul tacco a seguire di Kean in coda a una folata zaccagniana. Fra 33’ e 35’, le sportellate con Paskotsi inducono il fiorentino ad affrettare una conclusione allargata e il taglio dell’ala mancina del Napoli non premia la sua svettata in tuffo a incrociare la scodellata dal fondo del solito terzino d’ala meneghino. L’ex dei bergamaschi è perfetto nel tramutare il traversone casuale del terzino destro campione d’Italia in assist per Moise: la difesa è aperta in due come il Mar Rosso (38’), il destro a corpo all’indietro è inevitabilmente in Curva Sud. A una cinquina dall’intervallo, Shein sporca la traiettoria a Tonali, servito all’indietro dall’oriundo, che poi salta (44’) fuori equilibrio sprecando l’avanzata crossante del difensore ex Roma e Bologna, ora all’Arsenal. A cavallo del recuperino, Hein cala la saracinesca sul mancino della Beneamata a rimorchio arretrato di Zaccagni alzando poi sopra la traversa la salita in cielo di Retegui accompagnata da Politano. In avvio di ripresa è proprio lui a far gridare al penalty inserendosi grazie allo sfondamento a destra di Tonali e vedendosela deviare (4’) di mani da Palumets, sugli sviluppi della punizione del quale è Kait a ciabattare il sinistro inoffensivo nello specchio due lancette più tardi.Il che non sposta il leitmotiv della partita a una porta sola, coi due tempi di Hein sul controbalzo di mezzo volo del centrocampista del Newcastle dopo un cross di Dimarco respinto corto di fronte da Kuusk al decimo. Kean sbuca molle con la testa sull’ottavo angolo italiano, poi il prolungamento di tacco di Retegui per l’insaccata proprio del compagno nella stessa specialità, sempre dietro input dello scatenato interista sporcato dalla lisciata del terzino destro avversario. La doppietta non viene imbracciata per il palo subitaneo dopo l’uno contro uno da rilancio vinto su Kuusk. Al 18’ Tonali imbecca alla destra dell’area l’ex idolo di casa che centra, Zaccagni arriva a volo d’angelo trovando l’ennesima pezza del capitano nemico. Due minutini e il girello a mezz’altezza suggerito dall’intero di Sant’Angelo Lodigiano è a lato. Il tempo di prendere la mira di testa in caduta da pallone della new entry Cambiaso e l’atalantino che fu si scatena letteralmente entrando nelle azioni di tutti e tre i gol tricolori e piazzando a metà strada il rasoterra a fil di primo palo. A mezza via, al 28’, Donnarumma impedisce al mancino di Sappinen, in asse con Paskotsi, di dimezzare lo score, anche se l’errore di Ainsalu sulla ribattuta ha del fantascientifico. Nel finale (ottantadue e ottantasei) Anier di mancino e l’autore del tris di destro alzano e ciabattano; il doppettista della serata raccoglie un applauso in più, Bastoni idem: quegli altri in campo non concepiscono il calcio nemmeno in verticale.
Simone Fornoni
venerdì 5 Settembre 2025

