I cori a fine partita hanno quasi pareggiato l’entusiasmo per aver riabbracciato Mateo Retegui, assist e doppietta nella cinquina dell’Italia all’Estonia: “Voglio ringraziare questi magnifici tifosi che a fine primo tempo nonostante lo zero a zero non ci hanno fischiato ma ci hanno applaudito, la società Atalanta per come ci ha accolto da ieri facendoci sentire a casa e Bergamo che ci ha aiutato molto. Mi sento un peso sulle spalle incredibile, ma sto vivendo un sogno e sono orgoglioso di poterlo fare”. Gennaro Gattuso ha stravinto all’esordio sulla panchina che scotta: “Le belle giocate, la qualità e un buon calcio sono i benvenuti, ma non dobbiamo dimenticarci che noi italiani storicamente siamo maestri nel saper soffrire, nella compattezza, nel pedalare e nell’attaccare a testa bassa. Quanti giocatori ho visto andare giù di corda dopo un primo tempo senza segnare nonostante diciassette tiri verso la porta?”.
Parola a mamma Rai e al Chapita, un altro in vena di grazie e in stato di grazia nella ripresa del Gruppo I delle qualificazioni ai Mondiali del 2026. “Dobbiamo, come Nazionale, restare umili. L’intesa con Kean alla prima volta insieme? In allenamento insieme ci giochiamo sempre. Non ho rimpianti per essere andato via dall’Atalanta: solo tanti ricordi e grandi emozioni nel tornare dove sono a casa – ha detto l’oriundo argentino -. Qui ho trascorso una splendida stagione e il grande rapporto coi tifosi s’è confermato anche stavolta. L’Italia deve continuare così: grande lavoro in settimana, siamo in piedi, c’è tanta voglia di lottare“.
“Qualche ripartenza e qualche parità numerica in difesa l’abbiamo dovuto concedere pur di rimanere nella metà campo avversaria, tra costruzione a tre e uso delle fasce. C’è voluto comunque equilibrio pur giocando a campo aperto.
Siamo contenti per la prestazione, lo spirito e le giocate di qualità.
Per tre giorni ho visto uno spirito diverso e un ambiente positivo al massimo. Ero convinto che avremmo fatto questo tipo di partita. A fine primo tempo con 17 tiri senza fare gol in passato avevo visto tanti giocatori andare giù, invece abbiamo continuato a macinare gioco a testa bassissima.Ero in trance agonistica, giuro che non mi sono accorto della sospensione al secondo minuto per il telefonino che ha squillato in campo. Forse pensavano che stessero vedendo il Var, non lo so…
Giusto che i giocatori sentano pressione, sono due competizioni di fila che prendiamo mazzate nei denti. Ci stiamo giocando molto. Testa a lunedì, perché sarà una partita totalmente diversa. Questa prima vittoria alla prima partita da ct la dedico alla mia povera moglie, Monica, che mi sopporta dal 1997, dai tempi di Glasgow. So cosa le ho fatto passare a forza di cambiare panchine. Dedica anche ai miei figli Gabriela e Francesco, sono persone che amo e che mi fanno stare bene.
Sulla partita e l’avversario di lunedì a Debrecen mi sono già espresso. La cosa più brutta, da uomo di pance, è vedere civili e bambini scomparsi e che stanno passando tutto questo. Noi dobbiamo prepararla, abbiamo la sfortuna di averli nel girone: facciamo il nostro lavoro, ma stanno succedendo cose incredibili che fanno star male. Il presidente Gravina gestirà al meglio la situazione” (Gennaro Gattuso).
“Eravamo molto motivati per una grande sfida contro gli italiani. Loro lo erano per il nuovo allenatore, hanno giocato fino alla fine, mentre noi ci siamo stancati. Mentalmente volevamo subito fare un gol, abbiamo aperto il gioco ma forse siamo stati naif con giocatori molto giovani.
Volevamo essere lineari, c’era una possibilità di segnare almeno nel secondo tempo, anche due. O eravamo in difesa di rimessa, o i giocatori volevano fare un gol. Non siamo riusciti a gestire la fisicità dell’Italia. Era difficile tenere la palla contro i difensori italiani.
Da ogni partita troviamo qualcosa di positivo. Emotivamente e mentalmente è difficile trovarne, ma nel primo tempo siamo stati molto bravi e coraggiosi. Dobbiamo analizzare il secondo, capire cos’è successo dopo aver preso l’uno a zero. Il nostro gioco è andato a rotoli, eravamo stanchi contro la loro forza. Abbiamo cercato di cambiare gioco, ma a ogni sostituzione anche l’Italia ha tratto nuove energie. Con la Norvegia avevamo giocato bene e ci aveva dato fiducia. Paskotsi s’è fatto male, sapremo prossimamente l’entità dell’infortunio” (Jurgen Henn, ct Estonia).
Effe


venerdì 5 Settembre 2025
