C’è solo da scegliere la definizione più calzante: galacticos , marziani, divini. Fate voi, lettori. Ecco, questi sono i giocatori del Paris S. Germain. Aggiungiamo che si è vista un’Atalanta piccola, piccola. Mai vista così male in Europa. E il 4-0 finale è abbastanza risicato per gli errori in fase conclusiva, compreso un rigore fallito da Barcola, commessi dalla squadra di Luis Enrique. Per il resto c’è poco, proprio poco da discutere perché si sapeva che sarebbe stata una partita difficile, complicata, addirittura tremenda. Ma Juric e i suoi giocatori hanno contribuito ad aumentare il divario palesando una sudditanza tecnica e tattica vistosa e confermando una prestazione che non lascia, purtroppo dubbi e tanto meno recriminazioni. Perché la differenza di valori non si discute ma i segnali di impotenza si sono palesati sin da subito. Quasi una rinuncia alla battaglia. E i dati di fine partita sono impietosi: 65% di possesso palla, 22 tiri a 7, fase offensiva 50 a 19. Ovviamente a favore dei campioni d’Europa. E’ una partita che desta preoccupazioni perché in Europa, con la velocità e l’aggressione tattica degli avversari, alcuni nostri beniamini faticano come l’indomito De Roon, non basta più la determinazione, e come Djimsiti ma anche Maldini, responsabile del primo gol parigino, non sembra all’altezza dello stato del gioco. Senza dimenticare la serataccia di Pasalic. Perfino Carnesecchi, a lungo il migliore dei nerazzurri con Kossounou, non è stato all’altezza della sua fama sul 3-0 firmato da Nuno Mendes. E per carità di patria ci fermiamo qui. Urge in fretta una riflessione perché, nel frattempo, formazioni, considerate magari di secondo piano, come Union St Gilloise, Qarabag, Bodo Glimt fanno punti. Non c’è tempo da perdere. La sorpresa si chiama Lorenzo Bernasconi, cremasco di 22 anni, col compito di frenare le avanzate di Hakimi. In difesa Djimsiti a sinistra, in mezzo al campo Musah a fianco di De Roon con Pasalic trequartista e in attacco De Keteere e Maldini. Sono quattro i cambi rispetto alla formazione che ha battuto il Lecce: fuori Scalvini, Zalewski, Sulemana e Krstovic. Luis Enrique tampona le assenze di Dembelè e Douè con Barcola e Mayulu e recupera Kvaratskhelia. Il “Parc des Princes” osanna i suoi campioni, presenti anche oltre mille tifosi della Dea. Trascorrono tre minuti scarsi e il Psg va in vantaggio: Maldini si fa rubare il pallone da Marquinhos che imposta l’azione, Joao Neves allarga a sinistra per Fabian Ruiz, pronto cross in mezzo dove Marquinhos segna l’uno a zero senza avversario addosso. Poi dieci minuti di delirio mentre s’addensa la tempesta dalle parti di Carnesecchi. I nerazzurri non riescono a tenere il passo dei parigini. Che non danno riferimenti precisi in mezzo al campo e in fase conclusiva. Prima Joao Neves fallisce il raddoppio poi lo fallisce Barcola , quindi Carnesecchi devia miracolosamente su Hakimi. De Roon corre a vuoto, Pasalic non sa che pesci pigliare, Musah deve tamponare come può all’assalto del PSG. Poi la furia della squadra di Luis Enrique, primo tempo in tribuna secondo tempo in campo, si placa e si può notare uno spunto di Kossounou per Bellanova, cross e colpo di testa di De Ketelaere indietro ancora per Kossounou che fallisce il tiro. Ma è sempre e solo PSG. Il raddoppio di Kvaratskhelia è il chiaro manifesto dell’impotenza atalantina: l’attaccante georgiano scatta da destra, s’accentra con il malcapitato Djimsiti che lo rincorre e con un destro meraviglioso infila Carnesecchi. C’è tempo per il calcio di rigore di Barcola ma parato da Carnsecchi per un fallo di Musah su Marquinhos rilevato dal Var. Nella ripresa dentro Krstovic e Samardzic per l’improponibile Maldini e per CDK, uscito per un indolenzimento muscolare. Non cambia niente e al 6’ Nuno Mendes si fa beffe di De Roon e infila Carnesecchi che, sul suo palo di destra, si fa battere dal portoghese. Nel secondo tempo l’unica vera notizia è l’invasione di un giovane spettatore che entra in campo seminando, per parecchi secondi, i malcapitati steward che lo rincorrono a fatica. Nel finale s’infortuna Scalvini, entrato per Djimsiti, poi sostituito da Ahanor, poi errore d’appoggio di Bellanova che regala a Fernando Ramos il gol del 4-0. Serata da dimenticare in fretta con annessa riflessione da parte di Juric. Così non va, Paris S.Germain a parte.
Giacomo Mayer