L’anno zero. Quello del primo uno-due di partite in città, alla ChorusLife Arena il 12 con Milano “quasi un derby, siamo vicini e per adesso noi abbiamo la disponibilità dell’Opiquad Arena di Monza” e il 15 con Pesaro. “L’anno zero è quello più importante. Ringrazio i miei ragazzi che mercoledì hanno dato tutto per la maglia vincendo a Rimini. Hanno intrapreso questa sfida insieme a me e non tutti l’avrebbero fatto. Hanno creduto nel mio progetto e onorato la scritta Bergamo che portano sul petto. Non vedono l’ora di venire qua in pianta stabile e si sottopongono volentieri a tutti questi spostamenti. Ringrazio i miei soci che non si sentono e non si vedono ma da cinque anni mi consentono di fare il presidente. Dal vice presidente Riccardo Baruffi al nuovo consigliere Michele Morselli, passando dal dirigente Marco Vecchierelli, dagli sponsor come Lodotruck rappresentato dal sales manager Angelo Alagia, da imprenditori bergamaschi come Sergio Milesi e dal presidente dell’Excelsior Ezio Acquaroli che ci ospita per gli allenamenti il giovedì”. Parola di Stefano Mascio, proprietario e presidente della Gruppo Mascio Blu Basket Bergamo, presentatasi ufficialmente al Bù Cheese Bar di via Monte San Michele per un’apericena aperto al pubblico in attesa di tuffarvicisi nel nuovo impianto cittadino.
“L’unica delle voci che girano che mi sento di confermare è che stiamo lavorando per disputare l’intera stagione prossima alla ChorusLife Arena“, la rivelazione di Mascio. “I ragazzi hanno messo piede in una città a cui crediamo molto. Bergamo merita la serie A ed è bello che sia tornata a essere nominata. Lo spettacolo e l’abbraccio coi tifosi sono le priorità da domenica a mercoledì. Un lavoro di semina che darà i suoi frutti”. Un ko a Pistoia, due successi di fila con Roseto a Monza e a Rimini contro la finalista playoff della scorsa annata sembrano il viatico di qualcosa di grande. E ci sono le radici sul territorio, molto più profonde di quanto non dicano i trasferimenti del “marchio” da Treviglio a Orzinuovi. “Ringrazio l’Excelsior che con pazienza ci sta aiutando dandoci anche il suo parquet. I loro ragazzi sono i benvenuti in queste due partite alla ChorusLife Arena. A Monza abbiamo sentito a un certo punto cantare in coro ‘Forza Bergamo’. Qui avrà un altro sapore”, continua Mascio.
Ci sono persone profondamente radicate nella pallacanestro nazionale che sono i puntelli dell’attuale team di serie A2 a Bergamo. “Nello sport non esistono le ricette giuste. Quelli di squadra sono difficilissimi da gestire, io mi sono affidato a Fabrizio Frates che avevo preso già a Orzinuovi e da direttore sportivo ha creato un grande gruppo in estate. Era combattuto perché era in parola con Cantù, con cui da allenatore vinse la Coppa Korac da giovanissimo. È arrivato in corsa a Orzinuovi e mi è stato vicino da subito. Sono curioso di vedere la tua creatura, gli ho detto. E si è visto – spiega ancora il vertice societario –. Harrison è il migliore, si vede anche da come scherza fuori dal campo. Comunque ci stiamo avvicinando, Carugate come sede del lavoro è a tiro del casello di Agrate: da Bergamo ormai ci vuole il doppio ad arrivare a Treviglio che non lì o a Monza. Il mio arrivo a Bergamo, terra cui sono legato per lavoro, è stato tardivo e una scommessa a cui credevo. Tutto lo staff ci crede, sono tutti bravi, contenti e dediti al lavoro intorno al progetto”.
Gianluca Paparesta, ex arbitro internazionale di calcio, è il prestito extra-basket decisivo, un gentleman che da general manager tratta a 360 gradi col mondo sportivo, quello delle partnership e delle Istituzioni: “Il progetto mi ha entusiasmato fin dal primo momento. La Squadra di Bergamo è finalmente protagonista in questa città. Dobbiamo contaminarci, viverla, stringere conoscenze con il pubblico giovane. Per come i ragazzi hanno saputo creare un gruppo insieme allo staff meritano applausi. La ChorusLife Arena è una struttura meravigliosa e non vediamo l’ora di calcarne il parquet”.
“Determinazione è la parola giusta per un progetto, un impegno e una visione di questo valore. Ricevendo Mascio e i dirigenti da assessore a giugno non pensavo che avrebbero messo in cantiere una squadra in meno di un mese. L’auspicio è che proseguano il radicamento e il lavoro di tessitura con le società cittadine preesistenti. Sta a noi dare seguito a questa determinazione accogliendo la Gruppo Mascio in città”, le parole augurali di Marcella Messina, assessora allo sport del Comune di Bergamo.
E ora, tocca alle maestranze. Si fa per dire. Coach Andrea Zanchi, in tuta da lavoro, ha già sicuramente difese e attacchi in testa per la doppia sfida davanti al pubblico bergamasco: “Il progetto è ambizioso quanto noi, ma sappiamo che il campionato è fatto di tante realtà di alto livello. La mia raccomandazione è non abbatterci nei momenti di difficoltà”. Il capitano Stefano Bossi ci regala qualche perla di leadership condivisa: “Il mio libro preferito, ‘Niente teste di cazzo’ di James Kerr, la storia degli All Blacks, la nazionale neozelandese di rugby, dice che i leader creano i leader. Io porto la responsabilità della fascia al braccio nello spogliatoio e in campo, ma la voglia e l’essenza della leadership poggiano anche sull’esperienza e sulla testa sulle spalle di giocatori come D’Angelo Harrison e Dustin Hogue. Anche loro sono leader e io sono ben felice che lo siano”.
Dal parquet al coinvolgimento in iniziative sociali, per il playmaker triestino la fidelizzazione di Bergamo al nuovo verbo della palla a spicchi è tutto. “Insieme ad Andrea Loro e Matteo Bogliardi siamo gli unici tre giocatori rimasti da Orzinuovi. Il gruppo deve portare ed esprimere identità. La squadra deve portare il suo messaggio nelle scuole e negli ospedali. L’obiettivo è partecipare fuori dal campo a tutte le iniziative sociali possibili e il presidente Stefano Mascio ne ha già in calendario – rimarca Bossi, con una delegazione di compagni già in visita al Papa Giovanni in pediatria ad agosto -. Sappiamo di avere una fan base da recuperare, ma il basket anche negli anni scorsi a Bergamo è stato seguito. Quanto alla squadra, se noi senior aiutiamo i giovani e viceversa, a giovarsene è l’intera rotazione. Abbiamo prospetti molto interessanti. M’è rimasto un po’ di amaro in bocca per la prima a Pistoia, poi con Roseto e a Rimini siamo cresciuti esponenzialmente. Un progetto è fatto anche di piccoli passi a breve e medio termine. Secondo me c’è tutto per fare bene, dai giocatori alla struttura societaria passando dallo staff”.
Ovvero i vice coach Maurizio Lasi e Andrea Bonacina, ma non solo. La Club Manager Tina Ferrone, l’addetto stampa Fabrizio Carcano, il medico Agostino Rossoni, l’ortopedico Marco Bigoni, il preparatore atletico Giustino Danesi, il Team Manager Domenico Pezzella, il Responsabile Statistiche Matteo Semoventa, i fisioterapisti Walter Roveda e Mattia Gritti, l’acclamatissima mental coach Monica Ubiali. Infine, i componenti il roster. Dal centro camerunense Loic Bosso Nigang “lieto della chances che mi è stata offerta” fino a Eric Lombardi, uno che come Bogliardi ha sposato il Gruppo Mascio fin da Treviglio: “Il mio messaggio è: combattiamo ma divertiamoci. Il Mondiale Under 20 vinto con gli azzurri? Una gioia, ma sono passati dodici anni. Regaliamone qualcuna alla città…”. Impossibile, non essere d’accordo, per gli altri intervenuti a referto, Alex Piccirilli, i 2007 Denys Zhytenov e Alberto Guiducci, Nicolò Nobili, l’altro veterano italiano Mattia Udom e il duemila Saverio Bartoli, tutti passati dal microfono di Elisa Cucchi che ha presentato la serata. Esseffe




sabato 11 Ottobre 2025
