Dopo il poker a Parigi il 17 settembre, Ivan Juric stavolta è alla prima battuta d’arresto in campionato. Con l’Udinese la sua squadra non c’è stata: “Una prestazione negativa in tutti sensi, per la prima volta da quando sono l’allenatore dell’Atalanta ho avuto brutte sensazioni. Tecnicamente, fisicamente, per tutto. Dopo dieci-dodici partite di ottimo livello in cui si meritava di più, non c’è molta scienza nel riconoscere che questa è stata brutta e che bisogna archiviarla per ripartire”.

“Non abbiamo fatto bene né sul piano tecnico né su quello dell’aggressività. Pochi contrasti vinti, poca intensità, troppo disordine. È stata una serata storta e dobbiamo cancellarla il prima possibile. L’Udinese, ma lo si sapeva, ha giocatori di forza, gambe e velocità. Nonostante i cinque cambi non siamo riusciti a mantenere un’intensità giusta. Non ho visto bene nessuno dei miei. Per Scamacca ci vuole molta pazienza e lui deve mettercela tutta per tornare quello che era dopo il primo infortunio: è passato un anno di mezzo, non è così facile”, ha continuato il tecnico nerazzurro in conferenza stampa.

Juric giudica negativamente le attuali riserve. “Quando fai sette partite in ventuno giorni devi far ruotare tutti. Oggi c’è stato un turnover a cinque. Mi rincresce che Samardzic e Sulemana un mese fa facessero belle cose e adesso stiano giocando male dopo il rientro di De Ketelaere e di Lookman. Uno pensa di aver trovato le riserve giuste, bisogna farsi trovare pronti, non solo quando si gioca titolari. Con Samardžić non c’entra il fattore ex: se l’è meritato, perché aveva fatto bene in allenamento e prima di De Ketelaere aveva disputato ottime partite. Ma anche lui oggi ha reso meno delle sue possibilità. Come Zalewski; deve capire che il talento non basta, può e deve difendere meglio per poi incidere in attacco dove ha caratteristiche migliori”.

“Non mi è piaciuto proprio niente e sono già educato a dire solo così. Finora avevamo giocato bene. Non mi piace com’è arrivata questa prima sconfitta in campionato, perché non ha funzionato nulla – il j’accuse collettivo a DAZN -. Non siamo mai riusciti a entrare in partita, non c’è nulla da salvare. Il giudizio è semplice: abbiamo sbagliato su tutti i fronti e non deve più ripetersi”.

“L’Udinese ha approcciato meglio la gara per intensità e qualità, noi fisicamente e mentalmente dobbiamo dare tutti di più, perché giocando ogni tre giorni bisogna farsi trovare pronti. Davanti a una sconfitta del genere si deve rimanere equilibrati, positivi e fiduciosi, anche verso lo staff”, l’eco dell’autocritica di Davide Zappacosta. “Come ha detto il mister c’è poco da salvare. Non eravamo lucidi nemmeno nel finale e non siamo riusciti a creare come al nostro solito – conclude il laterale -. Bisogna cambiare registro perché in questi anni l’Atalanta ha sempre basato le sue fortune sulla fame e sulla voglia di vincere i duelli. Contro una squadra che s’è chiusa bene non abbiamo trova soluzioni”. SF