Per trovare il migliore della peggiore Atalanta della stagione, niente di così repellente ma di lento e scontato oltreché distratto e poco convinto eccome, bisogna arretrare fino alla linea di porta. Marco Carnesecchi impedisce l’esondazione dell’Udinese in un primo tempo giocato dai compagni soltanto per ipotesi, forse nemmeno per onor di firma. Non è servito né a evitare gol e sconfitta, né a fare da viatico a livello in primis psicologico in una ripresa a pieni cambi senza mai cambiare davvero un ritmo balneare a Ognissanti.
Carnesecchi 6,5: la prende una prima volta a Zaniolo, quindi a Kamara, infine a Kallstrom negandogli il raddoppio. Pazienza per un paio di rinvii ancora stortignaccoli, il primo in fallo laterale come da prammatica.
Kossounou 6: un misto di un marcatore puro, un Toloi quando proprio non ci sono altri a impostare e uno Scalvini negli inserimenti palla al piede, quantomeno dimostra di avere più benzina della media senza macchiarsi di chissà quali colpe (40’ st Brescianini sv).
Hien 5,5: esce di preferenza su Buksa senza riuscire nel raddoppio sul match winner Zaniolo.
Djimsiti 5,5: ha il limite evidente, per almeno tre volte entro metà gara, di non impedire a Zaniolo di prendere la mira.
Zappacosta 6: sarà anche vero che l’assist di Kamara parte dalla sua zolla, ma Ekkelenkamp chi avrebbe dovuto fermarlo? Si marca a zona nella zona (com’è abbastanza chiaro sulle palle inattive) o a uomo nella zona come col Gasp? Lui, piuttosto, pigia a tavoletta e ne offre uno di platino a Krstovic. Inutile dire com’è andata a finire. In offside di partenza sul gol annullato, che avrebbe potuto significare un bonus da fantacalcio, ma la palla andava fermata prima. Vabbè.
Ederson 6: nella ripresa lo si vede spesso rinculare davanti alla difesa per lanciare lungo, roba lontanissimi dai concetti gasperiniani e forse anche da quelli juriciani. Ma così vanno il mondo e le partite nate male. Ekkelenkamp rischia di portarlo a spasso, poi a metà campo invertite due fasi per quanto ne ha. Più degli altri, meno del suo solito.
Pasalic 5,5: vedi due giocatori sopra, il vice assistman di casa era sulla sua zolla, fisica e non teorica. Nel marasma delle idee non trova soluzioni. La fantasia non è mai stata nelle sue corde, la praticità sì ma non l’ha aiutato.
Zalewski 5: faticare così tanto contro Zanoli e a infilare un anellino in croce nella catena con Sulemana, per farsi preferire l’ennesima virata a piede invertito (come il suo…) del trentatreenne di Sora, come biglietto da visita è materiale da tritarifiuti (32’ st Bellanova 6: il primo, l’ultimo e ahilui l’unico atalantino a tirare in porta, ma lì c’è Atta a fare la guardia).
Samardzic 5: non aggancia i palloni, non ha dribbling né misura, riceve da Scamacca (rarità assoluta) e non sa che farsene. Ma che problemi ha? Ha 23 anni e un sinistro alla Van Gogh. Non è che manca un po’ di sangue agli occhi? (32’ st De Ketelaere 5,5: non ha tempo né modo di accendere la luce).
K. Sulemana 5: l’irresistibile furetto visto due weekend filati a Torino non esiste più (14’ st Lookman 5,5: uno contro uno come ultima risorsa, ma da riserva ha sempre fatto fatica a entrare in ritmo. In assenza di gioco, non è che lo possa creare lui per forza).
Scamacca 5: non vede la porta neanche col binocolo, fa casino nei disimpegni, dà la sensazione della resa alla prima spallata. Non ci siamo (14’ st Krstovic 5: spreca l’occasione peraltro immeritata di pareggiarla in una maniera che non si può definire. O si dà una bella scossa, o rischia l’emarginazione).
All. Juric 5: cala l’asso del 4-2-3-1 nel finalino come a Cremona, dove però l’Atalanta aveva comunque giochicchiato a pallone. Non riesce a motivare i giocatori retrocessi a riserve dopo aver fatto benone le veci dei titolari, riproponendo tra questi l’ultratrentenne Djimsiti quando sarebbe servita la freschezza di Ahanor. Infine, ne cambia cinque dallo start rispetto al Milan, lasciando De Ketelaere e Lookman a scaldare la panca senza che al loro ingresso si scaldino sul serio. Pasalic, stavolta, stecca; Zalewski, che pareva così buono in avvio di stagione, anche peggio; di Sulemana non parliamo nemmeno. Colpa del manico? Dove finiscono le sue responsabilità e dove cominciano quelle di singoli e spogliatoio? Esseffe


sabato 1 Novembre 2025
