Ivan Juric alla vigilia del Sassuolo ne ha ancora un po’ per Ademola Lookman. “Cose che succedono. Come con Carnesecchi, ci parli e ti confronti, ti apri e il rapporto diventa migliore di prima. Con Marco mi sono avvicinato umanamente. Con Ademola, un ragazzo particolare, si va avanti e si passa sopra”. L’allenatore dell’Atalanta sa di dover recuperare terreno: “Il quarto posto dista otto punti? Non ho i dubbi che cominceranno ad arrivare le vittorie. Siamo in ritardo e non possiamo rallentare più. I ragazzi saranno mega motivati. Ho grande stima del Sassuolo e del suo allenatore Fabio grosso. Ha grande qualità in attacco, sulle fasce con Doig vanno forte, in mezzo cambiano posizione, Bisogna essere concentrati portando gli episodi dalla nostra parte”.

“In tutte le partite abbiamo avuto più possesso palla, tranne che con la Juventus. Si cercano di fare bene entrambi le fasi.
Con la Lazio senza centravanti non avevamo vinto ma avevamo creato il mondo, una delle migliori da quando sono all’Atalanta. Il Sassuolo abbina il pressing alto con Berardi e le mezze ali molto pericolose al baricentro basso. Ma sarà dura, è una squadra con tutte e due le fasi di gioco”, avverte ancora il mister di Spalato. “Ci sono così tante partite che bisogna resettare ogni volta. E’ stata una vittoria prestigiosa contro una squadra di grandi talenti in un ambiente incredibile, a Marsiglia. Bisogna metterci intensità mentale anche in serie A, a differenza di Udine”.

“Per Scamacca è un cammino lungo, l’importante è che abbia un obiettivo chiaro mentalmente, migliorare giorno dopo giorno – aggiunge Juric virando sui singoli -. Può giocare dall’inizio come in Friuli oppure subentrando. Bellanova ha fatto belle chiusure e ha dimostrato una grande partecipazione, spero che continui a risalire dopo l’ottima partita di Marsiglia. Aveva fatto anche l’assist per il gol annullato di Lookman. Samardzic si candida eccome da titolare, ce ne sono tanti e si sceglie chi può giocare meglio perché tra Champions e campionato non c’è molto tempo per recuperare. Fare quello che ha fatto Laki è un segnale che sta bene, ci prova, dribbla e non ha paura. Mi è piaciuto il modo. Si allena dal primo giorno molto forte, lo tengo sempre in considerazione”.

Il cammino non soddisfa pienamente lo spalatino, che ha rimpianti anche per l’Europa: “Se avessimo battuto lo Salvia Praga tirando 22 volte, la classifica sarebbe meravigliosa. In campionato siamo indietro, bisogna cominciare a vincere le partite anche se e quando non si è al cento per cento. Col Sassuolo chiudiamo questo ciclo e bisogna farlo bene”. Sul primo stop entro i confini, poche parole: “Siamo umani, cala l’intensità e dopo quattro partite di alto livello per me la flessione di Udine è scienza. La tensione non si riproduce allo stesso modo, Difficoltà se non siamo al massimo. Vorrei poter indovinare chi farà di meno o di più la partita dopo”. La chiosa è a metà tra il collettivo e le difficoltà dell’attacco, specie quelle di chi non ci prende nemmeno per ipotesi: “La squadra è dall’inizio che mi dà buonissime sensazioni, se non con qualche giocatore particolare non ho mai avuto bisogno di alzare la voce. Tante partite sono state fatte bene, sono stati pochi i momenti sbagliati. Krstovic a Marsiglia è stato eccellente per come s’è procurato il rigore, per come è stato presente, per come s’è sforzato di ricompattare la squadra per andare a pressare forte. Vedo una voglia estrema, è chiaro che gli manca il gol ma vuole aiutare la squadra. Se si sblocca diventa molto completo”. Si.Fo.