Un diktat risuona dalla pancia della New Balance Arena. “Si riparte dopo la brutta prestazione di Verona. L’abbiamo analizzata, ci siamo confrontati. I primi dispiaciuti sono i ragazzi: un episodio che non deve più accadere, col Chelsea è l’occasione giusta per riscattarci”. Da una serie A condotta dalla nuova gestione a medie fin qui inferiori, due ko in tre partite e una vittoria, rispetto a quelle dell’esonerato Ivan Juric, il suo sostituto Raffaele Palladino vuole il botto in Champions per dimenticare l’inattesa disfatta a casa di Giulietta: “L’obiettivo è che non si parli più dell’Atalanta di campionato e quella di Champions, ma di una squadra che renda contro chiunque, chiunque sia in campo. Le prestazioni sono figlie dell’atteggiamento. Bisogna battagliare su tutti i campi ed essere sempre entusiasti, mesi addietro c’era tanto sconforto. Bisogna giocare forte, spingere e giocarsela con tutti. Non guardo mai le classifiche, contro una squadra forte e completa in tutti i reparti bisogna giocare la partita perfetta anche per verificare il nostro livello”, la premessa della vigilia della sesta giornata di League Phase per bocca del tecnico nerazzurro.

“L’avversario ha vinto in estate il Mondiale per Club, ha grandi valori, è molto forte. Vogliamo regalare una gioia ai nostri tifosi. Nel periodo di inattività l’ho visto, come l’Arsenal, Enzo Maresca e Roberto Vitiello sono amici, con Enzo ho giocato alla Juventus. E’ una squadra di grandi individualità, contro la quale serve la partita perfetta con tutte le nostre qualità: non è che studiandola, però, vinci le partite – avverte l’allenatore di Mugnano di Napoli, tre vittorie di fila tra Francoforte, Fiorentina e Genoa in Coppa Italia nella cornice degli scivoloni di Napoli e del Bentegodi -. Il trequartista è un’opzione che abbiamo nelle corde, possono giocarne due o il tridente, ma non è questione di modulo. Ma le prestazioni sono figlie dell’atteggiamento, nel bene e nel male. Anche a Verona. Ho un gruppo di grandi uomini con cui potermi confrontare. Bisogna voltare pagina subito: tra mercoledì e sabato, ci aspettano due partite importanti. Bisogna mettere in campo tutte le nostre qualità”

Dal turnover nel trofeo della coccarda, si dovrebbe teoricamente tornare alla formazione-base. “Dobbiamo arrivare a un livello in cui l’Atalanta, chiunque giochi, in campionato e in Champions, sia sempre la stessa. I giocatori sono coinvolti e mi seguono, io metto sempre in campo la formazione migliore, con cinque cambi si cambia mezza squadra e chi entra deve essere fondamentale”. La leadership, quella no, non è materia di discussione, essendo già stata assegnata:  “A De Ketelaere ho raccontato il mio passato da calciatore, anche con Gasperini, perché il mio ruolo era lo stesso. Avendo vissuto certe cose posso riportarle ai ragazzi. Charles è un giocatore fantastico, ho un parco attaccanti molto forte. Fa una fase difensiva fantastica, oltre a gol e assist, sta esprimendo il suo grande talento, anche quando sbaglia ci mette comunque lo stesso carattere e si sta assumendo le responsabilità del leader”

Altre domande dalla platea, altri singoli. Scamacca ha alzato intensità e livello negli allenamenti, fa prestazioni in crescita, è un calciatore ritrovato, un ragazzo sensibile e un grande professionista. Con più cattiveria può fare molto di più, cioè grandi cose. Kolasinac ha fatto minutaggio, che gli abbiamo centellinato, alternandolo col lavoro integrativo di forza. Ne aveva bisogno, non è al cento per cento”. Delle ambizioni si occupa Charles De Ketelaere: “Il Chelsea oltre alla qualità mette intensità e pressing, ma siamo preparati bene e dobbiamo essere mentalmente pronti alla sfida. Abbiamo gli stessi punti e possiamo provare a entrare nelle prime otto. L’anno scorso non ce la facemmo per un punto, fu un gran peccato”.

Dimenticare la fatal Verona è la parola d’ordine anche del fiammingo dal pennello mancino tra il classico e l’impressionista: “Ero nervoso all’uscita dal campo per come stava andando la partita per l’Atalanta, non per la sostituzione in sé. Stavamo perdendo e non ero contento. Mi sento responsabile per questa squadra, mi ha dato la chance di crescere e penso di averlo dimostrato – ragiona il Diavolo Rosso -. Mi sento bene, non so se sia il mio miglior momento e voglio continuare su questa strada continuando ad aiutare la squadra. Sono nella stessa zona di campo di sempre, ma mi si chiedono cose diverse e mi si dà più libertà, mi muovo più per il campo e posso dare il meglio aiutando la squadra in più fasi. Sono orgoglioso di giocare ormai da tre stagioni per questa squadra e questa città”.

“Al cento per cento bisogna pur essere per provare a fare dei punti. Abbiamo già vinto tre partite in Champions, ci arriviamo fiduciosi. E sono contento che Scamacca sia tornato a giocare e far gol, l’ho visto soffrire molto la scorsa stagione. Spero che con lui e Lookman possiamo fare grandi cose anche in questa annata”, la chiosa di CDK.

Parola al Chelsea

“Sono innamorato dell’Atalanta. Stando all’estero, è stata un vanto per noi italiani e non abbiamo tanti motivi per vantarci. Faccio i complimenti alla società e alla squadra. Ho cercato di prendere il meglio da Gasperini osservandola in tutti questi anni”. Una dichiarazione inaspettata, da Enzo Maresca, allenatore dei Blues. “Sarà una sfida intensa in casa di una squadra aggressiva che vorrà fare la partita e proveremo a farla anche noi. Tornare nel proprio Paese è un grande piacere, farlo in questo momento particolare da allenatore di uno dei più grandi club del mondo come il Chelsea mi rende estremamente orgoglioso”.

“Dell’Italia mi manca soprattutto il cibo. Tutto. Quando ho tempo libero, sono un ottimo chef. Mi piace cucinare, ho una grande passione”, la parte patriottica del discorso dell’ex centrocampista salernitano. Che fa la conta dell’infermeria: Delap non ha fratture, Palmer non è in grado di giocare due tre partite in tre giorni, è un modo per proteggerlo. James e Fofana sono entrambi disponibili, vedremo i titolari. Joao Pedro gioca da nove, cerchiamo di trovare soluzioni alternative. E’ stato facile allenare Garnacho, è aperto di mente e vuole imparare, secondo me sta facendo bene. Per Sterling la situazione è sempre la stessa, è un giocatore del Chelsea e qualsiasi cosa può succedere, a partire da gennaio”.

“L’Atalanta l’ho osservata da quando è arrivato Raffaele, domani sera sarà diversa dal campionato. Palladino, per un periodo molto breve, l’ho incrociato quando saliva in prima squadra dalla Primavera di Gasperini. In Premier League abbiamo fatto più punti fuori casa, in Champions abbiamo fatto un pari e una sconfitta ma sono convinto che alla fine i punti si riequilibreranno su entrambi i fronti. Il fatto è che non c’è tempo tra una gara e l’altra, proviamo ad adattarci”.

Le parole di elogio per il mondo nerazzurro sono incessanti: “La serie A è cambiata parecchio dal punto di vista tattico. Le squadre cercano di fare qualcosa di simile all’Atalanta di Gasperini, difendere a cinque, puntare all’uno contro uno dove ti seguono anche in bagno. Rispetto a quando giocavo io è cambiato davvero tanto”.

 

“Ogni partita è importante, quando giochiamo fuori casa è sempre più difficile. Domani è una grossa opportunità per prendere i tre punti e restare nella fascia alta della classifica.
Ho giocato solamente in Inghilterra, è sempre stato il mio focus, è il posto migliore dove stare e giocare a calcio. Domani per me è solo una partita, non sono mai stato vicino a venire a giocare in Italia perché non è mai stato nei miei pensieri.
Sono concentrato sulla stagione, per i Mondiali vediamo quello che succede.
L’ultima partita dell’Atalanta che ho visto era la finale di Europa League. Ci aspettiamo un avversario forte, difficile e davanti ai propri tifosi, ma noi cercheremo di vincerla” (Alejandro Garnacho).

 

Così (forse) in campo
Atalanta (3-4-2-1):
29 Carnesecchi; 3 Kossounou, 4 Hien, 19 Djimsiti; 16 Bellanova, 15 De Roon, 13 Ederson, 59 Zalewski; 17 De Ketelaere,11 Lookman; 9 Scamacca. In panchina: 57 Sportiello, 23 Kolasinac, 42 Scalvini, 69 Ahanor, 47 Bernasconi, 77 Zappacosta, 8 Pasalic, 44 Brescianini, 10 Samardzic, 11 Lookman, 70 Maldini, 90 Krstovic. All.: Palladino. Altri: 31 Rossi (p), 6 Musah.
Diffidati: De Roon, Musah. Indisponibili: Bakker (non in lista Uefa), K. Sulemana.
Chelsea (4-2-3-1): 1 Sanchez; 24 R. James, 4 Adarabioyo, 23 Chalobah, 3 Cucurella; 17 Andrey Santos, 25 Caicedo; 41 Estevao, 8 Fernandez, 49 Garnacho; 20 Joao Pedro. In panchina: 12 Jorgensen, 5 Badiashile, 29 W. Fofana, 34 Acheampong, 21 Hato, 27 Gusto, 10 Palmer, 40 Buonanotte, 7 Pedro Neto, 11 Gittens, 32 George, 38 Guiu. All.: Maresca.
Diffidati: Andrey Santos, Joao Pedro.
Indisponibili: Colwill, Delap, Essugo (non in lista Uefa), Lavia, Palmer.
Arbitro: Hernández (Spagna – Naranjo, Sánchez Rojo; IV Muñiz Ruiz. V.A.R. Soto Grado, A.V.A.R. Cuadra Fernandez).

Foto Atalanta.it