18a serie C girone A – Trieste, Stadio “Nereo Rocco” – domenica 14 dicembre
Triestina – AlbinoLeffe 5-2 (2-1)
TRIESTINA (4-3-1-2):
Matosevic 6; Pedicillo 6,5 (31’ st Palma 6,5), Moretti 6,5, Anzolin 6,5, D’Amore 6,5; Crnigoj 7, Jonsson 6,5, Ionita (cap.) 7,5; Gunduz 7,5; Kljajic 7 (27’ st D’Urso 7), Vicario 6,5 (15’ st Faggioli 6,5). All. Attilio Tesser 7,5. A disp: Borriello, Neri, Kosijer, Voca, Ellertsson.
ALBINOLEFFE (3-5-2): Facchetti 5; Gusu 5, Potop (cap.) 5,5, Sottini 5 (1’ st Baroni 5,5); Garattoni 5,5 (21’ st Barba 5,5), Agostinelli 5,5 (1’ st Lombardi 6,5), Mandelli 5,5, Parlati 6 (40’ st Astrologo sv), Ambrosini 5,5; Sali 6, De Paoli 6 (21’ st Svidercoschi 5,5). A disp.: Di Chiara, Baldi, Giannini, Angeloni, Borghi, Lekaj, Sarr. All.: Giovanni Lopez 5,5.
Arbitro: Terribile di Bassano del Grappa 6,5 (Boato di Padova, Sadikaj di Mestre; IV Migliorini di Verona. FVS: Munitello di Gradisca d’Isonzo).
RETI: 14’ pt rig. e 39′ st Ionita (T), 19’ pt De Paoli (A), 29’ pt e 9’ st Gunduz (T), 30’ st Sali (A), 37’ st D’Urso (T).
Note: tardo pomeriggio leggermente ventoso, spettatori 762 di cui 7 ospiti. Tiri fuori 4-9, in porta 7-2, respinti 2-7. Ammoniti Gusu e Pedicillo per gioco scorretto. FVS: 1 (A, sul rigore concesso alla Triestina). Corner 3-9, recupero 2′ e 3′.

Trieste – Una manita sporca, ma a mano piena e da livido sulla guancia. Per la prima volta dallo start del campionato, la realtà è la zona playout, al quintultimo posto, alla media di 1 punto a partita. Se l’AlbinoLeffe manda a segno l’attacco titolare, in diagonale e di esterno, prima per pareggiare e in seguito per ridurre le distanze sul 3-2, la fase difensiva torna a imbarcare acqua arrivando a quota 30 (meno 5 di saldo) presi in 18 turni del girone A di serie C. In casa della pluricondannata e pluripenalizzata Triestina, che al lordo dei 23 punti tolti oggi come oggi darebbe un bottino pieno di gap ai seriani, è arrivato l’ottavo scivolone stagionale, il quarto fuori casa dove s’è vinto solo dalla Pro Patria racimolando la miseria di 7 punti sui 18 totali. Sabato prossimo (14.30) si torna allo Stadium di Zanica con l’Alcione, un incrocio pericolosissimo con l’area playoff: non resta che vincere, dopo due punti soltanto nelle ultime quattro, seguite all’ultima delle appena quattro vittorie con la Virtus Verona il 16 novembre sotto l’acquazzone.

Non bastava il rigore ingenuo con Garattoni a entrare su Crnigoj, poi assistman per l’ingresso in area da destra a incrociare del doppiettista Gunduz per rendere vano l’appostamento sul primo palo di De Paoli della girata in porta del pari temporaneo nato da un recupero in scivolata dell’autore del fallo da penalty, sull’onda del corner col tentativo di Moretti stoppato da Potop ma non abbastanza. La squadra di Lopez, che rientrava dalla squalifica di due giornate, prende un altro gol dal turco sottopunta in avvio di ripresa, stavolta di mancino e appoggiato da Pedicillo nel suo controllo orientato, per poi mollare gli ormeggi una volta ridotte le distanze con Sali, a quota 3 come il partner di linea odierno, Mandelli e Lombardi, della serie segniamo un po’ tutti che poi tanto ce ne danno almeno uno in più, riprendendo la respinta aerea del pur eccellente (scalato a ottimo) Ionita, rigorista in apertura e poi sigillatore, sul cross di Parlati.

L’ex della Varesina si divora il possibile 3-3 all’ottantesimo deviando fuori sul primo palo il suggerimento dal fondo di Ambrosini ed ecco il mix da ko mancino di D’Urso-destro in transizione da palo-gol per il moldavo-rumeno. Non resta che leccarsi le ferite e mettere mano al mercato di riparazione, perché a fronte del rientro di Baroni e della lungodegenza di Boloca intorno al pur volenteroso e carismatico Simone Potop tira la brutta aria della rassegnazione a beccarne sempre. Anche dietro sbagliano quando si sganciano.
Sali (costruzione Lombardi-Parlati sprecata di testa al 51′) a 2′ dal 90′ completa l’opera del ciapa-no sprecando l’assist di Lombardi. Andando a ritroso, ecco difensori ed esterni dalla mira difettosa. Ecco lo stacco da corner mandelliano del succitato rumeno di Torino (74′), il figlio d’arte del mister torinista che corregge per la paratina di Matosevic (64′) l’angolo di Parlati a ruota del muro sulla zuccata di De Paoli da cross lombardiano e ancora agli albori il destro, piede debole, di Sottini di seconda sugli sviluppi di un corner. Parlati, murato due volte in una a una decina dall’intervallo, si salva tra i pochi, ma non può bastare. Quanto a Facchetti, alle soglie della pausa dice no a Gunduz e coi piedi a Ionita in rapida successione, ma sui gol la sua reattività è andata vieppù scemando. Esseffe
Foto Tommaso Berardi – U.C. AlbinoLeffe