In attesa di spostare in città il cartellone delle sfide dalla palla a due alla sirena, la Gruppo Mascio Bergamo per una sera s’è presa Bergamo. Un brindisi informale alla Marianna, nel cuore di Città Alta, per affermare il proprio diritto al radicamento e alla rappresentanza territoriale. Mentre i tifosi della pallacanestro restano vincolati alle trasferte all’Opiquad Arena di Monza, 25 minuti dal casello di Bergamo a quello di Agrate, per vedere la loro squadra in casa, in assenza di una programmazione possibile a breve termine alla ChorusLife Arena, la società del presidente Stefano Mascio ha inteso salutare il 2025 preannunciando al contempo un 2026 contrassegnato dalla volontà di trasferirsi armi, bagagli, borsone e palla a spicchi laddove ha anche la sede legale.

Da via Paleocapa 6 fino al nuovo quartiere smart district targato Gewiss, del resto, saranno venti minuti a passo d’uomo. Per quest’anno la programmazione nella nuova, avveniristica e spettacolare arena multisportiva e multifunzione ha il calendario già praticamente definito. Per non dire intasato. Si conta, per la Blu Basket trasferitasi da Orzinuovi e con radici a Treviglio ormai recise nel tempo, nello spazio e nella memoria, anche se l’owner e main sponsor non è proprio il tipo da rinnegare alcunché, su una mossa presso le opportune sedi onde anticipare la concorrenza. Perché non essendoci più altri spazi cittadini per questo sport, sempre relegato nella nicchia dal calcio e in parte dalla pallavolo soprattutto femminile almeno fino al nuovo Palacreberg, campa cavallo, con la stagione d’esordio sul biglietto da visita sarà fondamentale fare lobbying e pure risultati per reclamare una sede per le partite più o meno stabile.

La prossima e finora ultima data al Chorus, a ruota del 12 e 15 ottobre da pienone contro Milano e Pesaro, una vinta e una persa, resta fissata all’incipit di febbraio, contro la Sebastiani Rieti. Una domenica, alle 18. Data e orario senza scuse, in termini di chance reciproca, per squadra e pubblico. La prova del nove per eventuali programmazioni in chiave playoff. Ma da qui all’1.2.2026 ci sono ben dieci salti a due. Domenica a Torino e martedì nel recupero di Mestre senza tornare a casa, circostanza già verificatasi tra Avellino e Ruvo di Puglia, roba molto on the road che non facilita certo i livelli prestazionali, pur se la rotazione con l’innesto del lungo dinamico Jarvis Williams, quello ancor prima di Gabriele Stefanini e col ritorno di D’Angelo Harrison sta trovando certezze sulle ali dell’uno-due di vittime illustri come Bologna e la capolista Brindisi.

Ne deve passare di acqua sotto i ponti sul Morla prima che città e squadra si rincontrino. Ma festeggiare sull’acropoli significa ha già il sapore di una presa di possesso. A quanto resta devono pensarci i Bossi e gli Udom, il trio di baby Guiducci-Piccirilli-Bosso e Nobili, i Loro – giocatore spaventosamente bravo – gli altri sotto l’egida Mascio da Orzinuovi come il succitato capitano e Bogliardi (uno che per Mascio prova affetto e riconoscenza, ricambiato) gli aficionados dai tempi di Treviglio come lo stesso genovese e Lombardi. E coach Alessandro Ramagli, naturalmente, che deve completare e confermare l’inversione di tendenza. Intanto, record pari e 4-3 contro 4-5 della gestione di Andrea Zanchi. Il banco di prova del trittico settimanale contro due sostanziali pari classifica è destinato a chiudersi l’ultima domenica del mese e dell’anno ospitando Forlì. Prendersi Bergamo passo dopo passo, senza incappare in infrazioni di passi e palle perse: è questa la sfida delle sfide, per la creatura dell’imprenditore molisano di stanza a Martinengo e con base a Mornico al Serio. 
Simone Fornoni