Atalanta, un’altra sfida. Si corre, una partita dietro l’altra, e stavolta ci si imbatte nel Torino, reduce da una sonora sconfitta casalinga col Napoli, che ha gli stessi punti dei nerazzurri, cinque, ed un avvio di campionato piuttosto incerto. Perlomeno non all’altezza delle aspettative. L’Atalanta, invece, è tornata a casa da San Siro rinfrancata nello spirito e nelle gambe, grazie al 2-2 che, al termine del primo tempo, nessuno si sarebbe immaginato. Invece gli atalantini hanno reagito e hanno dimostrato che il loro spirito di lotta non si era evaporato tra Copenaghen e Ferrara. Anzi, la prova è stata di qualità ha portato ad un pareggio decisamente meritato. Se Gasperini voleva alcune risposte ai suoi quesiti intorno a quest’Atalanta, probabilmente le ha avute. Adesso si deve continuare. Certo, il cammino è ancora lungo e magari irto di pericoli ma non si possono fare passi indietro. Ormai anche il più  distratto dei tifosi si è reso conto che sta nascendo una nuova Atalanta magari con le stesse caratteristiche di prima con interpreti diversi e, soprattutto, nuovi. Gasperini lo ha dichiarata ai quattro venti: si ricomincia, un’altra scommessa da vincere ed è anche per queste motivazioni che ha allungato il contratto con il club nerazzurro. E oggi il calendario del campionato propone il confronto con una delle avversarie dirette per la conquista del fatidico posto in Europa.  In questa fase della stagione può sembrare fuorviante accennare al traguardo europeo in modo particolare se si sta ricominciando daccapo come succede in terra bergamasca e, più  o meno, vale anche per la formazione granata che, stasera da noi, vuole riproporre sul piatto del campionato le proprie ambizioni. Da una parte l’Atalanta, confortata dal risultato di San Siro, dall’altra un Toro che ha bisogno di punti, perlomeno di reagire alla brutta prestazione col Napoli. Insomma si sfidano due squadre alla ricerca di una precisa identità per una stabile collocazione nelle parti alte della classifica. Tatticamente Atalanta e Torino sono agli opposti. Da una parte il 3-4-3 aperto e offensivo, dall’altra un 3-5-2 (ma stasera diventa 3-5-1-1) con linee serrate al centro e due esterni più offensivi. Nell’Atalanta d’oggi c’è ancora una situazione tattica da chiarire non tanto nel ruolo, quanto nell’interprete: l’ormai famoso sostituto di Cristante. E lì si balla probabilmente tra Pasalic e Rigoni. Come fossero tra le onde in un mare mosso. Sono, almeno fino adesso, discontinui e poco razionali e hanno caratteristiche tecniche diverse. Trovata la soluzione in quel ruolo anche il meccanismo funzionerà a pieno regime. Intanto si va incontro a qualche rischio. Gasperini ha più volte sottolineato che lo zoccolo duro della squadra non si tocca e che il turnover non gli è mai piaciuto , non solo ma in questo momento meno si cambia, più crescono solidità, forza e velocità che sono le virtù dell’Atalanta gasperiniana.

Giacomo Mayer