Se elimineranno quel che mi riguarda, il fastistoide decreto immigrazione, che fa soffrire tanti miei amici, e le scelte scellerate di Vito Crimi sull’editoria, che fanno stare male me e quasi tutti i miei colleghi, penserò che questo governo sarà stato un bene, pur minimo. Non lo faranno, resterò della stessa idea che ho ora, quella che non si può andare a comandare con chi ti ha insultato, spesso a torto, per mesi, e che ha una classe dirigente che ogni giorno vede passare gli Ufo sopra la propria testa. Resto, comunque, della convinzione che il centrosinistra italiano abbia completamente perso la bussola col solo scopo di sedersi su una poltroncina confortevole e ricca di denari per sé, i propri famigliari, i soci vicini e lontani. Tra i Democratici non ci sono due cose fondamentali, né un leader che risulti quantomeno un po’ simpatico alla gente perché vicino ai problemi che abbiamo tutti, né un’idea di sviluppo. Ancora non mi sento di scendere in campo, ma io il progetto ce l’ho e lo dico pubblicamente, sperando che uno dei due Matteo, che stanno e staranno al vertice dei rispettivi schieramenti per anni, leggano il mio post. Con l’industria misera, miserrima e affaticata che abbiamo, per via dell’incredibile pressione fiscale frutto del debito craxiano, e con l’agricoltura in mano alle mafie, il solo progetto possibile è trasformare l’Italia in una gigante Consonno, posto meraviglioso costruito sopra a Galbiate, ora provincia di Lecco, a fine degli anni Cinquanta, troppo presto, quando ancora noi italiani non avevamo capito del tutto chi fossimo. Abbiamo quattro cose: le donne più belle al mondo, un Paese che è il massimo dei massimi per storia e cultura, un vino leggendario e almeno un centinaio di piatti fenomenali. Io l’Italia la trasformerei immediatamente in una Gardaland per adulti e bambini, che poi siamo anche un popolo che fa abbastanza grignare, assai più allegri di quei tristoni dei francesi o di quegli spaccaminchia dei tedeschi. Liberalizzando l’erba, eliminando i confini, vivendo perennemente in festa, che è quello che ci viene meglio.
Ps 1 – Se volete sapere di più del programma politico a cui sto lavorando da mesi, scrivetemi in privato. Sto seriamente pensando a una nuova setta in stile Movimento Cinque Stelle. La chiamerò semplicemente Viva la Minchia. La piattaforma per votare c’è, si chiama Luther Blisset. Andatela a cercare.
Ps 2 – Ai primi cento che mi mandano un messaggio, regalo un posto come ministro, segretario o sottosegretario nel mio primo governo. Nel frattempo hasta la victoria siempre e viva il bibittaro.

Matteo Bonfanti