Atalanta – Olympique Lione 6-8 dopo i calci di rigore (3-3; 2-1)
ATALANTA (4-3-3): Gelmi 6; Ghislandi 7, Okoli 5, Heidenreich 6, Ruggeri 6,5; Gyabuaa 6 (50′ st Kobacki sv), Guth 6, Cortinovis 7 (46′ st Finardi sv); Traore 6,5, Piccoli 8, Cambiaghi (cap.) 8 (50′ st Brogni sv). A disp.: Dajcar, Bergonzi, Brogni, Milani, Sidibe. All.: Massimo Brambilla 7,5.
LIONE (3-4-3): Margueron 6,5; Kalulu (cap.) 6, Diomande 6, Lukeba 6 (12′ st Gusto 6,5); Altikulac 7 (40′ st Barcola sv), Pontet 5,5 (34′ st Benaissa 6), Da Silva 7, Bard 6,5; Duku 7 (34′ st Wissa sv), Cherki 8, Gouiri 7,5. A disp.: Ousmane, Felix, Bonnet. All.: Eric Hely 7.
Arbitro: Jović 6 (Radić e Pušic, Croazia; IV Ros di Pordenone).
RETI: 20′ pt Piccoli (A), 30′ pt Cambiaghi (A), 33′ pt Gouiri (L), 2′ st Duku (L), 36′ st Piccoli (A), 49′ st Cherki (L).
Note: pomeriggio soleggiato, partita a porte chiuse per emergenza Coronavirus. Ammoniti Pontet, Guth e Cambiaghi per gioco scorretto. Occasioni 17-16, nello specchio 9-7, tiri respinti 4-2. Corner 5-5, recupero 2′ e 5′. Successione dei rigori: Benaissa (L) gol, Guth (A) gol, Cherki (L) gol, Brogni (A) gol, Da Silva (L) gol, Piccoli (A) parato, Wissa (L) gol, Ruggeri gol, Gouiri (L) gol.

Firenze – Niente da fare, si torna a casa con la coda tra le gambe. Che flash di un intreccio da urlo, e che peccato. Il settimo sigillo di Roberto Piccoli, un Nicolò Cambiaghi versione radio freccia, la remuntada del Lione sul 2-2. E nemmeno caricando la Primavera dell’Atalanta sull’ottovolante personale (capocannoniere) il ragazzo di Sorisole, che si fa parare il penalty (centralissimo e con rincorsa zigzagata alla Zaza) nel barrage, riesce ad agguantare i quarti di finale. La beffa del 3-3 piove gelida al 94′ e si moltiplica con la grandine della lotteria dagli 11 metri: rischia Guth tirandolo non spiazzante, l’asso altrui Cherki usa lo scavetto, Gelmi quasi la prende a Da Silva e insomma il nemico non sbaglia nemmeno per scherzo. Un tourbillon di emozioni e colpi di scena, nell’ottavo secco di Youth League sul campo neutro “Enzo Bearzot” di Coverciano, presso il Centro Tecnico Federale. Nel calcio ai tempi del Coronavirus nemmeno spettacolo, intensità e voglia di giocare hanno potuto avere la meglio su un avversario fortissimo e degnissimo che stacca il biglietto per Salisburgo, in data e orario da destinarsi.
Scampato l’allarme rosso al 3′ sul destro alto a rientrare di Gouiri, pescato dal lancio da metà campo di Da Silva, a cronometro raddoppiato la testa di Guth sbuca in torsione dalla punizione da sinistra di Ruggeri conquistata da Cambiaghi proprio su apertura del brasiliano, schierato regista basso. Palla a lato, nel caso, mentre lo stesso costruttore di gioco è il primo a inquadrare la porta, benché in modo lemme, sulla seconda palla regalata dalla barriera respingendo il mancino di Ruggeri ancora da fermo ma da posizione centrale. Al decimo il contropiede da calcio d’angolo contro Traore-Piccoli-Cambiaghi con recapito dall’out sinistro è vanificato dall’uscita di Margueron e dal rientro di Bard, che costringono il capitano bergamasco ad allargarsi troppo. A ruota, l’appoggio sbagliato di esterno dell’ivoriano per l’ariete di Sorisole e la sortita verso il fondo (12′) di Altikulac con chiusura di Ghislandi in diagonale ovviando al buco di Okoli. Non si riprende fiato o quasi. Prima del vantaggio, al 14′ Piccoli in leggero controtempo riesce a colpire solo di stinco la centrata di Ghislandi che già ne aveva cercato lo stacco in avvio, un’altra cinquina e Cherki alza la mira da fermo (19′) all’intersezione destra della lunetta. Manca solo un minuto e il bomber della manifestazione sfrutta al bacio il borseggio a Pontet con assist in rifinitura di Cortinovis per sferrare il diagonale nell’angoletto alla destra del guantato ospite.
Al 28′ il rompighiaccio potrebbe trasformarsi in doppietta, sul filo del fuorigioco, senza la valanga da kamikaze altrui su Piccoli e la successiva presa sul tap-in molto defilato del 2002 alla sua destra; di là il falso nueve innesca dall’area la conclusione arcuata dal limite di Da Silva inducendo Gelmi a scaldarsi le mani per alzarla oltre il sette. La dura legge del gol punisce lo sprecone Gouiri, ipnotizzato da un passo dall’estremo di Brusaporto, perché sul ribaltamento orchestrato dal fantasista cittadino Cambiaghi fugge dalla sua zolla per incrociare il bis mancino. Alla mezzora sembra quasi fatta e invece no, perché in capo al tris temporale Altikulac la serve a Gouiri che dimezza lo score sorprendendo il numero 1 nerazzurro a mezz’altezza a fil di palo di competenza. L’esterno basso osiense ci prova rientrando sul sinistro (36′, blocca a terra Margueron), ancor più ficcante il firmatario del 2-0 in asse con Cortinovis che incoccia il piede del guardiano del Rodano.
La ripresa comincia col pari di Duku, sostenuto dall’iperattivismo del pendolino a destra che gliela porge a favore di sinistro, finito però sotto le braccia di Gelmi che si rifà (7′) su un Da Silva a rimorchio del centravanti lionese. Il miracolo vero è del suo collega (8′) sullo slalomeggiante e solitario Cambiaghi, mentre la svettata di Okoli sull’angolo susseguente è male indirizzata. Ora si vive di fiammate. Al 20′ Cortinovis riprende la marcia senza aprire a sufficienza il piattone basso, assistito dal terzino sinistro di Zogno, per oltrepassare le leve superiori dell’ultimo baluardo, e di lì a un amen l’OL si salva con una preghiera e la manona del portierone sullo scambio tra Cambiaghi e Piccoli frustrato anche dall’intercetto di Kalulu. Al 24′ Cherki carica a mirino appannato al culmine dalla percussione di Gouiri, Piccoli (26′) in terzo tempo prolunga soltanto la traiettoria di Ghislandi e Heidenreich (31′) mura Cherki su azione insistita di Duku e poi di Gusto. Infine, il possibile matchball, quando il top a pelo d’erba prende l’ascensore tramutando in oro col lob di fronte piena la torre di Heidenreich sul corner di Ghislandi dalla destra: stavolta il portiere esce a mezza via la rovesciata di Bard è al di là della riga di porta, ma non si può esultare. In coda ai conati in extremis di Gusto (42′) al volo sull’esterno della rete e Cherki, da azione dalla bandierina (43′, largo) e a giro decentrato a sinistra (1′ al 90′, Gelmi respinge), si va ai rigori, complice il 3-3 al 94′ di Cherki con l’imbucata sull’ultimo filtrante di Da Silva grazie al velo di Diomande. E come da tradizione italica si esce immeritatamente.
Simone Fornoni