I risultati messi in mostra da Alessandro Bertoncelli in quasi quattro anni sulla panchina della Forza e Costanza non hanno bisogno di troppi commenti o sviolinate varie: record di punti con la Juniores Regionale alla prima annata, salvezza faticosa in Promozione con la prima squadra nella seconda, poi salto in Eccellenza nella terza e zona playoff (poi vanificata dal Covid-19) in quella appena lasciata alle spalle. Eppure l’ormai ex tecnico bianconero ha deciso di lasciare di sua volontà il club del presidente Battista Bassani e si ritrova oggi calcisticamente disoccupato. Stranezze sportive verrebbe da dire. 

Niente polemiche, anzi, la decisione di interrompere il rapporto era già maturata da tempo: “All’inizio dell’anno avevo confidato al direttore sportivo Oberti di voler provare a proseguire in Eccellenza, consapevole che dopo aver toccato certe categorie difficilmente in casa Forza si potesse andare oltre, le motivazioni sarebbero venute meno. Così nelle ultime settimane ho deciso di farmi da parte con il mio staff, posso dire a testa altissima. Mi fa riflettere una sola cosa: negli ultimi due anni ho ricevuto una sola offerta, dalla Tritium nelle scorse settimane, sembrava fatta poi non si è concretizzata e la delusione non posso nasconderla. Chi mi conosce sa che la parte economica non mi interessa, vivo soprattutto di passione per il calcio e tornare ad allenare è la mia aspirazione. Mi piacerebbe proseguire in Eccellenza, ma nessun problema a scendere in Promozione se il progetto è serio”.

Il momento più bello della sua avventura alla Forza: “Su tutti mi viene in mente la gara con l’Alta Brianza della scorsa stagione, in notturna, con lo stadio pieno e quel rigore parato da Pelati, per sempre indimenticabile. Il momento più brutto è quello legato alla fine del girone d’andata di quest’ultima stagione, dove i tanti infortuni hanno condizionato il nostro rendimento. Ho avuto l’onore di portare alla salvezza la Forza e Costanza, il primo allenatore a compiere questa missione dopo le precedenti due esperienze andate male”.

E i ringraziamenti conclusivi non possono mancare: “Grazie ai ragazzi per tutto quello che hanno saputo tirare fuori nei momenti più tosti. Un grazie immenso anche a tutto il mio staff e al direttore sportivo Mario Oberti per la serietà”. Il messaggio è chiaro: Bertoncelli aspetta una chiamata. Astenersi perditempo. Chi lo ingaggia fa un affarone in tutti i sensi, lo dicono i risultati.

Norman Setti