Il grande calcio torna a Carobbio degli Angeli. Merito, e allo stesso tempo onere, del Carobbio 2020, neonato sodalizio che promette di riportare le luci della ribalta su un paese cresciuto a pane e campanilismi, anche grazie agli echi di un’impresa sportiva maturata, a ben vedere, poco tempo fa. Correva la stagione 2013-’14 e quel Carobbio riuscì, oltre che nello storico salto in Prima categoria, grazie alla vittoria del campionato, a centrare la finale di Coppa Lombardia, poi persa con l’allora Verdellinese. Alla direzione sportiva, al fianco di Pierluigi Danesi, oggi accasato all’Atletico Sarnico, c’era Manuel Toti, che quattro anni dopo riuscì a centrare quel bersaglio tanto agognato: la conquista della Coppa, in Prima categoria, con l’Atletico Chiuduno di Domenico Finazzi e della famiglia Gritti. Grazie ai corsi e ai ricorsi di un pallone che, per quanto a volte effimero, non smette di regalare sorprese ed emozioni, Toti torna oggi a Carobbio, a mo’ di garante di un progetto imperniato sul senso di appartenenza e sulla voglia di stupire. Con un settore giovanile ricco e strutturato in cantiere, e che sarà presieduto da Ermes Gagni, che a Carobbio vinse proprio un campionato di Terza, le attenzioni convergono sulla prima squadra, la quale si cimenterà con tanta ambizione sulla scena della Terza categoria. Ufficiale, in sede di guida tecnica, la nomina quale allenatore di Livio Soggetti, condottiero fattosi apprezzare, per efficacia e qualità del gioco espresso, ai tempi della scalata dalla Terza alla Prima dell’Atletico Chiuduno. Al fianco di Soggetti, uno staff di fedelissimi, già presenti in quel di Chiuduno: Mirko Zambelli in qualità di vice e Morgan D’Alba come preparatore dei portieri. Per la rosa va profilandosi l’immancabile parata di stelle, anche se la territorialità, nella scelta dei giocatori, manterrà un ruolo prioritario. Avanti dunque con ragazzi di Carobbio, in un mix che promette di vincere e convincere. A partire dal reparto d’attacco, per il quale il diesse Toti ha trovato l’accordo con tre protagonisti indiscussi dell’ultimo decennio pallonaro. Emanuele Finazzi, classe ’92, prolifico attaccante ex San Paolo d’Argon, Colle Alto e Cenate; Nicola Cerea, navigato centravanti più recentemente a Mornico e Bolgare; Matteo Crotti, ala tutta tecnica e strapotere atletico reduce da un periodo di fermo, dopo le importanti parentesi presso Villongo, Brembate Sopra e Cisanese. Ma non finisce qui, perché a mo’ di graditi ritorni si assiste all’innesto di Marino Sangaletti, Alberto Marchetti e Andrea Signorelli; tutti protagonisti nel “Carobbio dei miracoli” di sei anni prima. Una volta giovane di grandi speranze, oggi rodata certezza per le categorie, Christian Grena, classe ’96, torna in via Campolungo dopo una tappa di spessore quale quella di Albano. Chiusura per l’emergente Marco Paltenghi, in arrivo dallo Zandobbio, e per un autentico “Highlander” del nostro calcio, ossia Marco Belotti, pronto a regalarsi per il proprio crepuscolo un ultima dolcissima ciliegia, al fianco del fratello Enrico, già ex Costa di Mezzate. Altre operazioni sono in dirittura d’arrivo e, una volata espletate le ultime formalità, l’avventura del Carobbio 2020 potrà davvero cominciare.
Nik

Nella foto di copertina Emanuele Finazzi e Matteo Crotti. Nella foto qui sotto, Alberto Marchetti e Marino Sangaletti ai tempi del “primo Carobbio”