Un’altra goleada, in terra d’Israele: 4-1 e l’Atalanta continua a volare. Sotto il monte Carmelo, ancora una volta, e non era così scontato, soprattutto dopo quanto visto nei primi dieci minuti di gioco con l’Hapoel in vantaggio grazie al gol del neoacquisto Buzaglo, la squadra bergamasca ha dimostrato di essere grande. Certo, segnato il gol, la squadra di Klinger si è subito inabissata senza mai più emergere, inebetita dalla forza dei nerazzurri che hanno avuto il pregio di rimettere subito a favore il risultato. E questa è una virtù di stampo internazionale. E il 4-1 sta molto stretto perché, oltre ai gol (Hateboer, Zapata, Pasalic, sì anche lui, e Barrow), due pali, uno di Freuler e un altro di Gomez, più due gran parate del portiere Sektus, un salvataggio in extremis di Tamas e un erroraccio di Barrow. Insomma è mancato poco all’8-1 in trasferta. Comunque, i nerazzurri hanno cominciato a giocare quando è bastato lanciare il pallone tra i piedi di Gomez e mandare i crisi gli israeliani. Dopo il gol al 7′ dell’Hapoel sono trascorsi dieci minuti scarsi e sono arrivati in pochi minuti, non più di centoventi secondi, i gol degli atalantini: al 18′ pareggia dal limite Hateboer di sinistro, il primo da quando è a Bergamo, e al 20′ il secondo di Zapata, prima volta anche per il colombiano, e la partita dei rossoneri di Klinger è finita perché in campo si è visto una sola squadra, sempre più organizzata e con evidentissima superiorità in tutti i reparti. L’Hapoel che annovera alcuni buoni giocatori (Tamas, Vermouth, Buzaglo) ha avuto il torto di lasciare campo ai nerazzurri che, appunto dopo il gol subito, hanno dominato in modo indiscutibile, seppur i rossoneri si difendessero in cinque, infatti lo svedese Sjosted, centrocampista di sinistra, giocava da terzino su Freuler. Benché questa super difesa il migliore in campo veniva considerato il portiere lituano Sektus che con le sue parate ha evitato un risultato come quello di Sarajevo. E dopo il tiro di Plakushenko, ben parato da Gollini, per l’Hapoel è cominciata una pericolosa deriva che ha provocato la goleada. E’ difficile stabilire il migliore in campo ma il palmarès se lo dividono Freuler e soprattutto Toloi, autentico centrocampista aggiunto, vedere il perfetto lancio per Zapata nell’azione del 2-1 e l’inserimento con cross a seguire, dopo aver fallito il gol, per Barrow che ha fatto sponda per Pasalic sul 3-1 E a proposito di Barrow: è entrato in campo al 18′ della ripresa al posto di Zapata e la difesa israeliana è andata in tilt. E anche Cornelius, entrato al 37′ del secondo tempo al posto di Gomez, giocando a destra, è stato un prezioso assist-man. Senza dimenticare Pasalic che, in campo da sei minuti, ha segnato un gol di testa. E a questo punto che si vuole di più? Dopo questo risultato passa in secondo piano la non perfetta posizione dei difensori sul gol israeliano. Quindi un’Atalanta ancor più forte e decisamente imprendibile in trasferta, è già una macchina perfetta con poche sbavature. Gollini sorpreso sul gol, ma non solo per colpa sua, Toloi spettacolare, Palomino insuperabile, Masiello un altro che ha dato una mano al centrocampo, forse ha letto male la posizione di Buzaglo sul gol, Gosens e Hateboer sempre più efficaci, Freuler e De Roon a tutto campo e sempre al posto giusto, Gomez ancora tra i più brillanti, giocando sia a sinistra che a destra mentre Zapata, oltre al gol, si è mosso con maggior intraprendenza. Barrow, Pasalic e Cornelius decisivi quando sono entrati in campo. A Reggio Emilia sarà festa in attesa di Copenaghen o Sofia.
Giacomo Mayer