A tu per tu con Gianni Tuttolomondo, il bomber senza tempo, ormai punto fermo dell’Aurora Terno.
Gianni, dicci qualcosa su di te.
“Ho 37 anni, sono nato in Sicilia, ma mi considero bergamasco di adozione”.
Ti manca il calcio in questo periodo?
“Assolutamente sì, mi manca la solita routine settimanale dello spogliatoio, la partita della domenica, l’adrenalina che questo finale di stagione poteva darci, avevamo in mano il pass per fare il salto di categoria o per giocarci i playoff”.
Quali sono le squadre in cui hai giocato? Quale ti ha dato di più?
“Cito le più importanti, altrimenti dovrei fare il giro lungo: Isola, Calusco, Locate, Monvico, Terno, Oratorio Cologno e lo Sporting Adda Bottanuco, che è la squadra che mi ha fatto crescere di più e dove si è creato un gruppo importante, con amici veri, ai quali ancora oggi sono molto legato, come Stefano Mazzoleni e Marco D’Elia”.
Il tuo allenatore.
“Tutti i mister ti lasciano qualcosa. Quelli più importanti per me sono stati Giomboloni, nelle giovanili dell’Oriens, al quale sono molto legato ancora oggi, e mister Albergoni che è un grande del nostro calcio e si merita un piazza importante come Longuelo. Altri tre mister a cui sono legato sono Marco Pellegrini, Piero Macaro e Massimo Locatelli”.
Il tuo esordio.
“Sono passati molti anni e sinceramente non mi ricordo molto anche perché ero ancora in Sicilia, però il mio esordio più bello qui, è stato quello di Bottanuco”.
Il numero di maglia preferito.
“Sono partito col 9, ma col passare degli anni si dice che la vecchiaia ti dà il numero più importante, il 10, che da qualche anno indosso nelle squadre in cui ho giocato”.
La partita speciale.
“Dovrei andare indietro nel tempo, ma ne cito una di quest’anno, quella contro il Brembate Sopra, scontro al vertice. L’ho decisa io e abbiamo conquistato una bella vittoria di squadra”.
La tua squadra attuale.
“All’Aurora Terno mi trovo bene. Ho trovato un ottimo mister, Medici, che mi ha dato molto mentalmente, facendomi rendere al meglio. Cito il mio compagno Centurelli, con lui mi trovo davvero bene in attacco, e Diego Rota”.
Le persone del calcio a cui si è legato.
“Il primo è il preparatore numero 1 dell’Isola, Tony Saggio, una persona fantastica. L’ho rivisto quest’anno nella partita con la Solzese: mi ha dato tanto e insieme abbiamo vinto il campionato a Chignolo. Sono molto legato anche a Gigi Locatelli, dirigente ai tempi del Chignolo”.
Un saluto ai lettori.
“Saluto tutti, mando un forte abbraccio ai miei figli e dico “Forza Bergamo”, speriamo di ritrovare al più presto la nostra serenità”.
Mattia Locatelli