A tu per tu con Marco Vavassori, 31 anni, centrale di spessore nel panorama dilettantistico bergamasco.
Marco, partiamo dalle novità.
“Ora è ufficiale: la mia nuova avventura si chiama Torre de Roveri”.
Calcio e pandemia, quanto ti è mancato il pallone?
“Tantissimo, non vedo l’ora di tornare e condividere lo spogliatoio con i miei compagni”.
Le tue squadre.
“Ho disputato tre stagioni alla Grumellese, poi ho giocato con Mapello, Lurano, Palazzolo, Colognese, Ponteranica, Pradalunghese e infine Lemine”.
Il tuo esordio, la partita che ricordi e il gol memorabile.
“L’esordio fu in un Curno-Grumellese, finì 0-0. La partita che ricordo con piacere sicuramente è l’amichevole contro l’Atalanta quest’anno a Clusone, con la maglia del Lemine. Infine il gol più bello, di sicuro quello segnato in Ponteranica-Casazza su punizione”.
Il tuo allenatore.
“Il mister più importante sicuramente Garbelli, un mister che allena per meriti e non per altro. Mi ha fatto crescere molto”.
Come ti sei trovato al Lemine Almenno? Pronto per il Torre de Roveri?
“Al Lemine mi sono trovato molto bene, purtroppo l’emergenza virus ha portato ad una rivoluzione societaria che mi ha spinto a cambiare. A 31 anni bisogna guardare un po’ a tutte le componenti. Il Torre de Roveri sta allestendo una squadra di giocatori fuori categoria e dovremo pensare solo a vincere”.
Allora a presto sui campi.
“Un saluto a tutti i lettori di Bergamo & Sport, sperando di tornare a giocare il prima possibile”.
Mattia Locatelli