Gollini 7.5: risponde presente al colpo di testa di Brobbey ad un soffio dall’intervallo, poi sale in cattedra nel quarto d’ora finale ipnotizzando Klaassen con l’intervento che vale da solo la qualificazione agli ottavi di finale. Provvidenziale.

Toloi 6.5: si abbottona a Tadic e conduce la nave in porto senza mai correre dei veri e propri rischi. Sull’attenti.

Romero 7: vive un momento di forma straordinario. Sente e cerca il contatto con i riferimenti avanzati olandesi e vi si cuce addosso come un ricamo. Alza il muro e per Tadic e soci è notte fonda. 

Djimsiti 6: va vicino al dramma con il retropassaggio harakiri che per poco non serve all’Ajax la palla-qualificazione. Miracolato.

Hateboer 6: sulla destra ha la gamba e i polmoni delle grandi occasioni. Preciso dietro, davanti fa 30 ma non 31.  

de Roon 6.5: calcia in curva, in apertura, un autentico rigore in movimento che avrebbe messo subito in discesa ogni discorso. Per il resto è il solito manifesto di quantità e intelligenza. 

Freuler 7: la posta in gioco è altissima e lui sa di doversi sporcare mani e piedi per novanta e rotti minuti. Posa il fioretto ed estrae la sciabola sobbarcandosi una mole di lavoro impressionante nella zona nevralgica del campo. Nel momento più importante, però, ecco la traccia verticale che manda in porta Muriel. Il resto è storia. 

Gosens 6: ha il suo bel da fare per opporsi alla cifra tecnica dell’esterno brasiliano Antony. Poca spinta, tanta sostanza (33′ st Palomino sv).

Pessina 7: cresce sempre di più in termini di efficacia e personalità nel corso della serata alla Johan Cruijff Arena. Tra le linee Gasperini gli ha trovato l’abito su misura e lui risponde con l’ennesima prova di qualità. La concorrenza è avvisata.  

Gomez 6.5: al netto di una delle vigilie più tribolate della propria carriera, ritrova, come da copione, maglia da titolare e fascia annessa. Si distingue nel ruolo di play offensivo ricamando la maggior parte delle trame offensive atalantine. Ha anche il merito di “provocare” l’espulsione di Gravenberch.

Zapata 5.5: così così nei panni del rifinitore in favore di de Roon al 20′, si batte e si sbatte lungo tutto il fronte senza trovare tempi e modo per graffiare (33′ st Muriel 7.5: fa le prove generali alzando troppo la mira di testa, su invito a nozze del Papu. Poi si butta nello spazio e griffa la qualificazione sdraiando Onana prima di appoggiare in porta il pallone che vale il pass per la top 16 d’Europa. Risolutore)  

Gasperini 8: al suo quinto anno a Bergamo trascina l’Atalanta agli ottavi di Champions League per la seconda volta consecutiva, prendendosi anche il lusso di espugnare due templi come Anfield e l’Amsterdam Arena: come lui nessuno mai. Condottiero.

Michael Di Chiaro