Al Tennis la prima volta con Luca De Aliprandini. Anche Zorzi e Deromedis per la serata dedicata al circo bianco
Il gigantista azzurro sogna i primi sette del mondo. La Nazionale di ski cross parla bergamasco. «L’obiettivo più importante? Milano-Cortina».
Si torna in pista alla Cittadella dello Sport di Bergamo, con la prima di Luca De Aliprandini al Torneo di Tennis dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà. Insieme al gigantista erano presenti anche i ragazzi della Nazionale italiana di ski cross. Prima presenza al torneo per Luca De Aliprandini, argento nel gigante al mondiale di Cortina 2021: «Partecipare a queste manifestazioni fa parte della vita di un atleta e quando è per una buona causa si fa ancora più volentieri». Sulla carriera e il futuro, gli obiettivi sono già ben chiari: «Nell’ultima stagione ho fatto un po’ di fatica, soprattutto nella prima parte. L’obiettivo è tornare subito nei primi quindici e poi puntare ai primi sette al mondo, dov’ero negli ultimi due anni. Abbiamo già ripreso la preparazione atletica, perché meno ci ferma e meno si perde condizione fisica». L’appuntamento più atteso è quello delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026: «C’è ancora un po’ di tempo, ma non dobbiamo lasciarlo passare senza lavorare tutti i giorni».
 
Hanno preso in mano le racchette anche gli atleti della Nazionale italiana di ski cross, reduci da una stagione ricca di risultati: «Bisogna essere il primo dei pazzi per poter guidare questi ragazzi – scherza l’allenatore della Nazionale Bartolomeo Pala -, ma sono tutti bravi e sono cresciuti tanto. Puntavamo a crescere sempre ogni anno di più e ce l’abbiamo fatta. Ci vuole anche uno staff di professionisti di cui mi fido ciecamente: dai fisioterapisti ai preparatori atletici. La difficoltà sta nell’avere un occhio di riguardo specifico per ciascun atleta, perché ognuno ha le proprie capacità e condizioni fisiche». All’orizzonte pronti nuovi obiettivi da mettere nel mirino: «la prossima stagione c’è solo la Coppa del Mondo, ma poi avremo di nuovo i Campionati del Mondo e tra tre anni le Olimpiadi in casa. Lavoriamo gara dopo gara, ma il focus è sempre a Milano-Cortina».
 
In squadra c’è Edoardo Zorzi, bergamasco doc: «Quest’anno la squadra ha funzionato, stiamo crescendo e ci divertiamo tutti insieme: siamo un super gruppo. L’obiettivo per me adesso è battere i colleghi: uno è campione del mondo in carica, l’altro è bronzo, si può solo far meglio di loro. Nello ski cross serve una buona dose di follia. La cosa più difficile da gestire è il contatto con gli altri atleti che scendono con te e vanno ad una velocità tra i 70 e i 90 chilometri all’ora».
Lo spirito bergamasco in Nazionale emerge nel rapporto con l’altro bergamasco della squadra, Federico Tomasoni, soprattutto quando si gioca a carte: «Quando giochiamo a scopone scientifico di solito ci mettiamo uno contro l’altro, perché in coppia vinceremmo troppo facilmente».
 
Tommasoni, medaglia di bronzo agli ultimi campionati del mondo in Georgia, parla così del proprio percorso: «Sono molto soddisfatto, se penso che è stata una stagione in parte negativa». Riprendendo le parole del collega e concittadino Zorzi, Tommasoni conferma che «alla base di questo sport c’è la follia: ho iniziato facendo i fuoripista sulle montagne orobiche esercitandomi a fare qualche salto».
 
Dulcis in fundo Simone Deromedis, campione del mondo in carica di ski cross in Georgia: «È stata una stagione molto positiva, soprattutto se penso che ho gareggiato al Mondiale appena trentadue giorni dopo esser stato dimesso dall’ospedale per l’operazione alla spalla rotta. Ma soprattutto è stata una grande soddisfazione per tutto il movimento di questa disciplina, che è in grande crescita. L’idea è dare un esempio per incrementare la passione verso il nostro sport. Bisogna concentrarsi gara per gara, ma prima o poi arriverà l’Olimpiade italiana e lì sarebbe bello far bene». Nel frattempo, Deromedis pensa al Torneo dell’Accademia: «Fa piacere partecipare ad iniziative come questa perché nella vita dell’atleta la solidarietà è un elemento importante. Il padel non è il mio sport, ma mi sono divertito».