AlbinoLeffe – Lucchese 0-0
ALBINOLEFFE (3-5-1-1): Savini 6; Borghini 6,5, Canestrelli 6,5, Riva 6,5; Tomaselli 6,5, Nichetti 6, Genevier 6,5, Piccoli 6 (34′ st Petrungaro sv), Gelli 7; Giorgione (cap.) 6,5; Cori 5 (38′ st Ravasio sv). A disp.: 24 Paganessi, 31 Caruso (p), 2 Cerini, 3 Berbenni, 10 Gabbianelli, 13 Mondonico, 29 Ghezzi, 32 Maritato. All.: Marco Zaffaroni 6.
LUCCHESE (3-5-2): Biggeri 6,5; Benassi (cap.) 6, Dalla Bernardina 6, Pellegrini 5,5; Maestrelli 6 (33′ st Lo Curto sv), Nannelli 5,5, Meucci 6, Panati 6,5 (47′ st Zennaro sv), Adamoli 5,5; Petrovic 5,5, Bianchi 6 (47′ st Scalzi sv). A disp.: 40 Pozzer, 15 Solcia, 17 Bartolomei, 22 Forciniti, 28 De Vito, 39 Galardi. All.: Giovanni Lopez 6.
Arbitro: Centi di Viterbo 6,5 (Poma di Trapani, Cortese di Palermo; IV Molinaroli di Piacenza).
Note: ammonito Maestrelli per gioco scorretto. Tiri totali 12-4, nello specchio 3-1, respinti 3-0, parati 3-1, legni 1-0. Corner 7-2, recupero 1′ e 3′ .

Gorgonzola (Milano) – Dopo gli zeri con Grosseto e Pistoiese ne arriva un altro, per un trittico toscano chiuso a Gorgonzola dalla Lucchese, per un AlbinoLeffe fermo al palo di Borghini nella sua rincorsa ai playoff (39 punti, più 19 sull’avversaria di turno). Settimo occhiale stagionale, dodicesima partita senza segnare: su ventotto totali, un po’ troppo, considerando poi che l’ultimo successo del 17 febbraio è stato alle spese del Renate seconda forza del campionato.
Assente Manconi, mattatore da poker nel 5-4 al “Porta Elisa” il 25 novembre (recupero) scorso, comunque recuperabile per la decima di ritorno ad Alessandria domenica sera (20.30), la prima manovra avvolgente punta decisamente a mancina con l’avanzato Giorgione e Riva a far da supporto alla percussione di Piccoli (4′) rimpallata da Dalla Bernardina prima della virata a perno di quest’ultimo. Petrovic, al raddoppio cronometrico, esegue una pretenziosa bicicletta da fermo, spalle alla porta, sull’angolo di Panati respinto da Canestrelli, mentre è ancora la mezzala di casa a provarci scollinato il decimo, al di qua del limite, anche se sulla sponda di Cori c’è Benassi in traiettoria. Il confronto a moduli speculari è zavorrato da scarso tempismo e imprecisione, vedi botta e risposta tra 17′ e 19′: il traversone a rientrare di Gelli coglie in ritardo uno svettante centravanti dalla spizzata impercettibile e il capitano costretto agli straordinari in tuffo; il gioco altrui da quinto a quinto con Bianchi a intromettersi per il pallone dall’altro lato offre la sponda con scarico di Maestrelli a Meucci che sfiora soltanto il parcheggio.
Per assistere a una conclusione nello specchio, a meno di non considerare tale il suggerimento dell’esterno sinistro per Cori finito tra le braccia del portiere ospite, occorrono 29 giri di lancetta, sufficienti a Tomaselli per puntare Adamoli in uno contro uno sganciando un sinistretto in bocca a Biggeri da posizione defilata anziché provare ad alzarla verso il palo lontano. Ben più pericolose e a a un pelo dal rompighiaccio le chances di testa a un ottovolante dall’intervallo: quella di Gelli, accarezzata dall’ammollo di Genevier avanzato verso destra, con Biggeri costretto al colpo di reni per sbrogliare la ragnatela dall’angoletto, e quindi di Borghini, sul corner susseguente del francese, stampatasi sulla parte alta del legno.
Un forcing inarrestabile, se è vero che a tiro c’è la spaccata del sannita sempre sull’invito a campanile del livornese oggi schiacciato a mancina e al quarantesimo i tempi dell’ariete di Viterbo non sono certo da boa sull’ennesimo spazietto aperto dalla stessa parte. Il beneventano ci riprova col piede debole appena da fuori (5′) sprecando a mirino alzato l’appoggio di Tomaselli. A forza di non affondare il colpo c’è lavoro pure per Savini, per respingere il tiro dalla bandierina sinistra di Panati (9′) e per anticipare in uscita bassa Adamoli (11′) lanciato dall’omonimo dell’inventore del telefono, mentre il primo della serie non incrocia da lontano convergendo di un amen dal centrosinistra (14′). Al quarto d’ora Cori prende l’ascensore chiamatogli da Gelli una volta di più, ma sul contrasto il totem lucchese gliela smorza per la comoda presa del suo estremo baluardo. Il numero 9 locale non stringe sul la dello slalomista-discesista Gelli, azione che si allarga a destra con stoccata alle stelle di Giorgione (24′), due minutini dopo lo schema da fermo del play (fallo di Nannelli su Gelli) su cui l’autore del palo non trova la zuccata. Il de-covidizzato Petrungaro, solo un crossetto basso innocuo (42′), torna dopo 4 match in quarantena (più la panca con la Giana), Borghini (37′) salta di nuovo sull’angolo di Genevier ma la prende di nuca. Il muro ferma in fallo di fondo Nichetti (40′) e Pellegrini allontana la minaccia ancora del centrale destro, sempre in svettata, sul settimo corner. Al 90′ Giorgione è in offside sulla torre della mezzala cremasca a correzione della pallonessa dell’ex Primavera granata: niente da fare, il problema del gol persiste anche contro il freschissimo ex fanalino di coda.