AlbinoLeffe – Olbia 0-0
ALBINOLEFFE (3-5-2): Savini 6; Canestrelli 6, Mondonico 6,5, Riva 6,5; Gusu 7, Piccoli 6 (22′ st Gelli 6), Genevier 6, Giorgione (cap.) 6,5, Petrungaro 6 (28′ st Tomaselli 6); Galeandro 5,5 (43′ st Ravasio sv), Manconi 6. A disp.: 24 Paganessi, 31 Caruso (p), 2 Cerini, 3 Berbenni, 14 Maffi, 27 Miculi, 29 Ghezzi. All.: Marco Zaffaroni 6.
OLBIA (4-3-2-1): Tornaghi 6,5; Pisano (cap.) 6 (18′ st Arboleda 6), Altare 6, Emerson 6,5, Cadili 6 (40′ st 3 La Rosa sv); Occhioni 6,5 (18′ st Biancu 6), Ladinetti 5,5, Pennington 6; Giandonato 6,5, Ragatzu 6; Cocco 5,5 (36′ st Udoh sv). A disp.: 12 Barone, 22 Van der Want, 4 Dalla Bernardina, 18 Demarcus, 23 Pitzalis, 26 Marigosu. All.: Max Canzi 6.
Arbitro: Ferrieri Caputi di Livorno 6 (Romano di Isernia, Pizzoni di Frattamaggiore; IV Zanotti di Rimini).
Note: pomeriggio piovoso, campo allentato. Ammoniti Cadili e Riva per gioco scorretto. Tiri totali 14-8, nello specchio 7-2, respinti 1-0, parati 7-1, legni 0-1. Corner 4-2, recupero 1′ e 3′.

Gorgonzola (Milano) – Sacha Cori, unico vero centravanti in rosa, è sempre out. E segnare non è un’impresa facile, con Jacopo Manconi fermo all’ottovolante sulle ali della quaterna del recupero a Lucca. Succede parecchio, stavolta, senza che dalle due parti si venga mai davvero al dunque. Anche se l’AlbinoLeffe, inforcato con l’Olbia sotto il diluvio il secondo paio d’occhiali di fila dopo Novara, pur concludendo il doppio ha rischiato di brutto in avvio di secondo tempo e pure in extremis, tra la sbarra verticale amica e la fronte bozzuta altrui ben poco centrata. Alla quindicesima, sempre nel festivo alle tre del pomeriggio, si va a Vercelli: in classifica, dopo 14 turni, siamo al ventello, in zona playoff.
Il primo sussulto, scongiurato da Mondonico l’allarme rosso sulle grandi manovre della cinquina Ragatzu-Cocco (ex di turno) con sponda in area di rigore per Giandonato, è sull’asse Gusu-Galeandro al 9′, con girata di quest’ultimo smorzata da Altare e parata in due tempi, mentre sulla ripartenza ospite è di nuovo la mezzapunta altrui a provarci da fuori sganciando un missile in curva. Un botta e risposta frenato dal terreno pesante, eppure qualche lampo c’è. Al 16′ Manconi cicca a lato dai ventri metri; al 20′ Giorgione nel gioco a due con l’altra mezz’ala, Piccoli, s’accentra e a giro non inquadra lo specchio. Due giri di lancetta e arriva la svettata alta di Riva all’altezza del secondo palo sulla punizione da destra di Genevier, conquistata dall’attivissimo esterno rumeno che chiama il fallo di Cadili; altri sei e la botta di Petrungaro viene salvata in tuffo dall’attento Tornaghi, ma è sull’angolo conseguente di Genevier da sinistra che il vantaggio resta inspiegabilmente in canna, perché la torre di Mondonico a centro area è al bacio sul piede buono del capitano che impatta malissimo un pallone solo da spingere dentro davanti al legno lontano.
La cronaca è pienotta, benché le zolle fradice frustrino ogni ambizione di giocarsela con un minimo di schemi e raziocinio. Al 33′ Occhioni, largo a destra, imbecca il diagonale dal limite di Giandonato fuori misura; di qua, la sovrapposizione del laterale sinistro al compagno con la fascia al braccio (36′) sfocia nella telefonata dalla distanza. 37′: tocca al playmaker francese dalla lunghissima ricevendo da Gusu, qualche rimbalzo e la porta rimane molto più in qua. La ripresa si apre col conato (4′) a pelo d’erba, pardon di fango, del laterale scuola Toro, dopo il borseggio a Ladinetti sempre avanzando in duetto, ma è tra 8′ e 10′ che lo score potrebbe schiodarsi, prima sul calcio franco mancino del quarantenne Emerson (spinta di Mondonico a Occhioni) stampatosi a mezz’altezza sul palo e quindi sulla botta indirizzata sotto il montante dell’accentrato Giorgione. Il portiere nemico alza la minaccia in corner, ancora lo specialista da destra imbecca la schiacciata del centrale difensivo sinistro bloccata a terra dall’ultimo baluardo gallurese. A tiro del quarto d’ora Altare riprende la respinta di Giorgione sulla sua rimessa tentando vanamente di sorprendere Savini col radente mancino. Il difensore sardo prende l’ascensore senza angolare la sfera sulla parabola della bandierina di Giandonato (19′), che in seguito vorrebbe sorprendere l’ex torinista da lungi. Manita cronometrica e Arboleda smorza la stoccata dell’altra new entry Gelli a rimorchio di Manconi, fuggito sul disimpegno di Petrungaro. Pretese zero dalla mira altissima di Pennington in corsa, servito dal suo trequartista di destra (27′), dalla rovesciata del sannita (32′) su traversone di Gusu e infine, a uno spicchietto dal novantesimo, dal campanile di testa del lunghissimo perno brianzolo sullo schema da fermo del suo regista basso. Ben più da strizza il cabezazo di Altare al 92′ abbondante, salito in cielo sul piazzato dalle retrovie dello specialista fermo al palo.
Simone Fornoni