Padova – AlbinoLeffe (0-0)
PADOVA (4-3-3): A. Donnarumma (cap.) 6; Kirwan 6,5, Delli Carri 6,5, Faedo 6, Favale 6 (43′ st Villa sv); Fusi 6 (43′ st Tordini sv), Crisetig 6,5, Cretella 6,5 (32′ st Radrezza 6,5); Liguori 6,5, Bortolussi 6 (21′ st Zamparo ), Palombi 6 (21′ st Capelli ). A disp.: 22 Mangiaracina, 99 Zanellati; 3 Perrotta, 13 Crescenzi, 15 Bianchi. All.: Vincenzo Torrente 6,5.
ALBINOLEFFE (3-5-2): Marietta 6; Borghini (cap.) 6,5, Milesi 6,5, Baroni 6; Gusu 7, Doumbia 6, Agostinelli 6 (20′ st Giorno 6), Zanini 6, Munari 6,5 (21′ st Piccoli 6,5); Arrighini 6 (21′ st Longo 6), Zoma 6 (26′ st Muzio 6). A disp.: 1 Pratelli, 72 Moleri; 5 Marchetti, 8 Brentan, 19 Angeloni, 23 Saltarelli, 42 Allieri, 44 Gatti. All.: Giovanni Lopez 6,5.
Arbitro: Cherchi di Carbonia 6,5 (D’Ascanio di Roma 2, Barberis di Collegno; IV Giannì di Reggio Emilia).
Note: serata serena, spettatori 3.423 di cui 974 paganti (incasso 5.525,20 euro) e 2.449 abbonati. Ammoniti Borghini e Longo per gioco scorretto. Occasioni da gol 12-3, tiri totali 16-3, parati 1-1, respinti/deviati 7-0, legni 1-0. Corner 18-1, recupero 0′ e 4′.

Padova – Quarto paio di occhiali di fila, nono totale, quattordicesima senza segnare, quindicesima senza prenderne. L’AlbinoLeffe dei piccoli passi e dal gol stitico infila il sesto risultato utile consecutivo, di cui ben 5 pari, salendo a quota 41 punti sul campo del Padova secondo. Ora due prefestivi alle 14 allo Stadium contro Pro Sesto e Trento, leggi punti obbligati per sapere cosa fare da grandi, anche se i playoff sembrano non interessare granché. 27-27 come quoziente reti dopo 32 giornate la dice tutta.
Scollinato il decimo Munari spaventa il fratello d’arte tra i pali altrui col radente davanti alla lunetta apertogli da Gusu, ma prima e dopo si vede solo biancoscudato. Cretella (5′) viene subito murato due volte, da Gusu e Doumbia, a rimorchio di Kirwan sporcato da Milesi, Delli Carri svetta sull’onda lunga di un corner della teoria iniziale senza fine e anche Liguori dalla lunga viene rimpallato in fallo di fondo sopra la traversa. A due corsette dalla mezzora, invece, break con lancio di Borghini spizzicato da Zoma per la corsa di Doumbia, ma Arrighini non ci arriva sull’incrocio col centrale di destra locale.
Se poco dopo la mezzora Gusu s’accentra sfiorando l’incrocio di mancino, per i seriani è comunque una sofferenza costante tra angoli, dieci alla fine della prima frazione, a imbucate, leggi combinazione spondata Criseting-Palombo-Fusi con Munari a deviare sulla faccia alta della traversa la conclusione altrui a botta sicura a un settebello dall’intervallo. A un poker, Baroni la lascia inavvertitamente a Bortolussi che ottiene solo la doppia cifra di tiri dalla bandierina col radente da fuori.
La ripresa, come la prima metà, comincia fattualmente al quinto, quando tra mezze ali ci s’intende ed è Fusi dal centrosinistra a convergente per il rasoterra incapace di mettere in crisi la presa di Marietta. Nel nulla bluceleste Cretella al ventesimo quasi lambisce a giro la sbarra orizzontale e non è mica finita lì, perché il cambio del centravanti Zamparo ne sbaglia tre. 22′, 25′ e 3′, diagonale in proprio, spaccata nella mischia innescata da Liguori e infine la più pazzesca di tutti, un terzo tempo sollecitato da Radrezza, mentre l’unica replica di Longo al 29′ è una girata debole dal limite dietro input di Piccoli.