Pro Vercelli – AlbinoLeffe 2-2 (1-1)
PRO VERCELLI (3-4-1-2): Saro 5,5; Hristov 6,5 (27′ st Petris 6), Masi (cap.) 6, De Marino 4,5; Clemente 6,5, Erradi 6, Emmanuello 7, Blaze 6,5 (27′ st Borello 6,5); Rolando 5,5 (28′ st Auriletto 6); Comi 5 (15′ st Zerbin 6,5), Padovan 6. A disp.: 12 Tintori, 4 Nielsen, 6 Graziano, 9 Romairone, 11 Della Morte, 29 Iezzi, 30 Secondo, 31 Carosso. All.: Maurizio Perrelli 6 (Francesco Modesto squalificato).
ALBINOLEFFE (3-5-2): Savini 6; Canestrelli 7,5, Mondonico 6,5, Riva 6; Gusu 6,5, Piccoli 7 (15′ st Gelli 6), Genevier 7,5, Giorgione (cap.) 7 (46′ st Nichetti sv), Petrungaro 6,5 (35′ st Tomaselli sv); Galeandro 6,5 (35′ st Ravasio sv), Manconi 6. A disp.: 24 Paganessi, 31 Caruso (p), 3 Berbenni, 14 Maffi, 27 Miculi, 29 Ghezzi. All.: Marco Zaffaroni 7.
Arbitro: Luciani di Roma-1 6 (Lisi e Toce di Firenze, IV Tesi di Lucca).
RETI: 11′ pt Hristov (P), 35′ pt Galeandro (A), 6′ st Genevier (A), 43′ st Emmanuello (P).
Note: ammoniti Riva e De Marino per gioco scorretto. Tiri totali 11-4, nello specchio 5-2, parati 2-0, legni 1-1. Corner 3-3, recupero 0′ e 4′.

Vercelli – 2-2 e impresa sfiorata, ma va bene lo stesso. Peccato per il sinistro chirurgico nel finale di Emmanuello, una volta di proprietà nerazzurra, evidentemente in aria di derby mai disputato davvero, con discesa e ragnatela battezzata alla destra di Savini. L’unica magia al di fuori della regola della palla inattiva. Vedi botta e risposta Hristov-Galeandro da palla inattiva, in un match tatticamente privo di praterie e spesso di fazzoletti fino all’assedio nella seconda metà, e da fermo arriva anche la cucitura sartoriale dell’illusione di Gael Genevier. In casa della Pro Vercelli culla per 37 minuti la speranza del bottino pieno, il trentottenne veteranissimo venuto d’Oltralpe, al secondo successo personale in 49 onorate presenze, per un AlbinoLeffe in vena di sorpresone rimaste in canna alla vigilia di Santa Lucia. Ora i punti salgono a 21 dopo 15 turni nel girone A di Serie C, e pazienza se è il terzo nullo di fila dopo gli occhiali inforcati con Novara e Olbia. L’anno si chiude sabato prossimo a Carrara e mercoledì 23 ospitando il Piacenza al “Città di Gorgonzola”, alle 15, ormai orario canonico del periodo.
Al 9′ le prove generali di vantaggio locale sono su azione, una rarità del copione sul sintetico del “Silvio Piola” sponda bianche casacche. L’assistman è sempre lo stesso, l’ex atalantino (soltanto di cartellino), che da mezzosinistro imbecca la botta mancina a lato di Padovan dal vertice contestuale e quindi la punizione dall’altro lato (pressing falloso di Riva su Rolando) per l’incornata vincente di Hristov a fil di traversa. I seriani in kit giallorosso da trasferta battono il primo angolo, da sinistra, fermandosi un po’ lì, mentre al 25′ l’apripista guadagna il fondo nel tentativo di pescare Comi, anticipato in uscita bassa da Savini. Impietrito sulla seconda svettata della serie, di Rolando, che al 33′ manca il bis sul traversone al bacio di Blaze. Gol sbagliato, gol preso: Petrungaro si vede deviare in corner l’ammollo, dalla bandierina destra Genevier imbecca la zuccata di Canestrelli e sulla respinta corta di Saro la zampata in caduta della seconda punta bluceleste vale il pari.
Nella ripresa, subito il capolavoro del sorpasso. Un’occasione conquistata di forza e raziocino. De Marino ferma con le brutte Manconi, lanciato da Piccoli sul contropiede aperto da Giorgione, bravo a stoppare il secondo angolo dei piemontesi, e il play francese dal limite e da posizione centrale scavalca la barriera insaccando la sfera sotto il sette alla destra del guantipede vercellese. Siamo al 6′, occhio alle distrazioni e alle sortire nuovamente del bulgaro, che in capo al poker cronometrico s’incunea a sinistra porgendola al centravanti figlio d’arte (il papà di Gianmario è Antonio, bandiera torinista), con Canestrelli nel ruolo di spazzino in estirada. Erradi (13′) cerca l’estemporanea da fuori abbattendo i piccioni al culmine di una manovra larga e prevedibile del suo attacco, segnale comunque che nelle risaie non ci stanno: al 20′ Blaze protesta per il contatto davanti all’area piccola con Gelli (sospetta cintura con opposizione in aggiramento, era lì anche il risolutore) sul filtrante della new entry Rubin, un giro di lancetta e Rolando sferra il sinistraccio in curva da piazzato.
Trincea contro avanzate al calor bianco, il leitmotiv ormai è questo. Al 26′ il trequartista di Perrelli (Modesto è squalificato) ci riprova di destro in seconda battuta sullo slancio della palla dentro di Clemente, senza incrociare né centrare lo specchio; non meglio Zerbin a giro (28′) dalla parte opposta. Alto d’un soffio, alla mezzora, l’ascensore chiamato dal transalpino dalla bandiera destra (again!) dal lunghissimo Mondonico, riecco le fiammate vercellesi: al 32′ Genevier stoppa Borello, poi il controcross con sponda di Zerbin per la traversa spaccata dal primo, un paio di minuti prima di altrettanti tiretti innocui dai 18 metri. E arriva il legno pure dei bergamaschi con Manconi che non sfrutta il regalino by De Marino cogliendo la base esterna senza opposizione. Al 39′ la scodellata mancina di Borello a momenti sfociava nel patatrac a due Savini-Gusu (angolo), quindi la ciabattata di Emmanuello col rimbalzo fasullo che favorisce la presa. Due corsettine ancora e Padovan, in asse con Zerbin, opta per la conclusione defilatissima che non può nuocere e s’impenna. Il centrocampista di scuola juventina, grazie a un recupero vagante di Clemente, strappa in extremis il meritato punticino, Manconi al novantesimo aggira l’estremo baluardo altrui sulla ripartenza gestita da Gelli trascinandosi l’attrezzo oltre la riga.
Simone Fornoni