AlbinoLeffe – Como 1-2 (0-1)
ALBINOLEFFE (3-5-2): Savini 6; Canestrelli 6, Mondonico 6, Riva 5 (14′ st Gelli 7); Gusu 6, Galeandro 6,5, Nichetti 5,5 (29′ st Genevier 6,5), Giorgione (cap.) 6, Petrungaro 6; Gabbianelli 6 (36′ st Ghezzi sv), Manconi 5,5. A disp.: 24 Paganessi, 31 Caruso (p), 2 Cerini, 3 Berbenni, 14 Maffi, 18 Piccoli, 27 Miculi. All.: Marco Zaffaroni 6.
COMO (4-4-2): Facchin 6; Bovolon 5,5, Solini 7, Bertoncini 6, Iovine 6; Terrani 7, Bellemo (cap.) 6, M’Haidat 6,5 (16′ st Arrigoni 6,5), Cicconi 7 (32′ st Gatto 6,5); Ferrari 6, Rosseti 6 (16′ st Gabrielloni 6,5). A disp.: 22 Zanotti, 2 Toninelli, 3 De Nuzzo, 19 Walker, 23 Foulds, 24 Agyakwa, 26 Magrini, 34 Dkidak. All.: Marco Banchini 6,5.
Arbitro: Perri di Roma-1 6,5 (Croce e Ferraioli di Nocera Inferiore; IV Restaldo di Ivrea).
RETI: 42′ pt rig. Terrani (C), 40′ st Solini (C), 42′ st Galeandro (A) .
Note: ammoniti Iovine, Petrungaro e Ferrari per gioco scorretto, Rosseti per fallo di mano. Espulso Petrungaro al 48′ st per somma di ammonizioni (gioco scorretto). Tiri totali 9-9, nello specchio 2-4, respinti 5-1, parati 1-2. Corner 4-7, recupero 1′ e 3′.

Gorgonzola (Milano) – Svantaggio di rigore, come con la Pro Patria settimana scorsa, ma all’AlbinoLeffe al cospetto del Como la rimonta rimane in canna e la serie positiva si ferma a sei con le ultime tre vittorie consecutive. Arriva il quarto ko stagionale, il terzo casalingo nell’esilio (fino a febbraio, a Zanica è quasi tutto pronto) del “Città di Gorgonzola”, dopo il tris di portate indigeste dalla seconda alla quarta giornata Pergolettese-Pro Sesto-Giana. Oggi era la prima tappa di un trittico scottante, col recupero della nona mercoledì a Lucca e la trasfertona di Novara l’ultima domenica del mese, sempre alle tre del pomeriggio.
Una battuta d’arresto forse immeritata, ma la brillantezza e la fluidità dell’azione hanno un po’ segnato il passo nella seconda di fila senza il centrattacco Sacha Cori, out per altre quattro settimane. Passettino indietro rispetto alle convincenti affermazioni con la Pistoiese, l’Alessandria e i bustocchi, insomma. Nella frazione numero uno le contendenti giocano a rimpiattino invertendosi i ruoli alla metà cronometrica, coi seriani a trovare corpo e gambe del nemico sulla via della porta e gli ospiti in forcing dalle estreme facendo le prove generali di vantaggio con due palle inattive convertite irregolarmente nel sacco. La prima cinquina d’orologio coglie impreparato Facchin, che si lascia sfuggire il pallone dal fondo di Petrungaro innescando il doppio tentativo di Gabbianelli dal limite e Nichetti dalla distanza: la muraglia assume i contorni fisici di Solini e Bellemo, circostanza che si ripete sul nuovo conato sinistro del primo (12′) in asse con Gusu, stoppato stavolta da Bertoncini. Due giri di lancetta e dalla rimessa da mancina la manovra avvolgente Giorgione-Manconi-Gabbianelli libera l’avazato Gusu che resta sospeso a metà fra conclusione e cross. Un ulteriore tris ed è ancora muro, di Cicconi, sganciatosi dalla barriera a due sulla punizione di Gabbianelli dal lato corto di destra, conquistata dal laterale rumeno travolto da Iovine, e quindi di M’Haidat in opposizione alla seconda palla offerta gentilmente al capitano sannita. Un nuovo calcio franco da posizione più centrale, da una ventina di metri, del left-footed ex Campodarsego di formazione interista, al 23′, passa sotto gli uomini schierati in bianco spegnendosi però a lato. I lariani inaugurano i break col traversone telefonato del futuro rompighiaccio (25′), facendo correre il brivido al 29′ su angolo tagliato da sinistra di Cicconi: la svettata nel sacco di Rosseti sull’uscita improvvida del portiere di casa si accompagna alla carica su Riva. Tre minuti e l’ex atalantino si vede annullare la seconda della serie, solo che oltre a Savini abbattuto c’è anche la mano stile Maradona all’Inghilterra ai Mondiali del 1986. Il tiro mancino dalla bandierina, il terzo di quattro consecutivi, è di M’Haidat, capace trenta secondi prima di tenere sul pezzo l’estremo difensore di scuola torinista provandoci direttamente con una traiettoria infida.
La svolta, comunque tutt’altro che inaspettata e figlia del cambiamento brusco d’inerzia, al 41′ quando Terrani, involatosi sull’errore in disimpegno di Riva, ubriaca di finte Gabbianelli, proprio l’autore della ripartenza frustrata dal difensore, tendendogli il trappolone oltre il lato destro per poi firmare il destro spiazzante dal dischetto. La ripresa s’avvia colla botta storta dell’esterno alto a sinistra di Banchini e il diagonale sinistro appena largo dello stesso, chiamato in profondità in contropiede da Ferrari. Sempre lui, Cicconi, al 19′, dà il via a un altro allarme rosso: fallo di Canestrelli, piazzato tipo corner corto di Arrigoni da sinistra allontanato malamente dalla difesa, stoccata respinta da Gelli e sul prosieguo Savini costretto a difendere il suo palo dalla girata di Gabrielloni ispirata proprio dallo scatenato numero 11. Di qua la new entry Gelli attira il fallo di Iovine: la parabola da fermo dell’uomo con la fascia al braccio accarezza la tempia sinistra di Mondonico per la zuccata larghissima. C’è ancora vita bluceleste: al 25′ Gelli corregge l’apertura di Michetti per il controbalzo di Galeandro, purtroppo poco angolato. All’alba del quarantesimo, gli ultimi fuochi d’artificio, su un paio di calci d’angolo per parte: la fronte piena di Solini raddoppia sfruttando la parabola da sinistra di Arrigoni, generata dalla deviazione in estirada di Canestrelli per dire di no a Ferrari, servito da Gatto, quindi Galeandro in mischia all’altezza del secondo legno tiene viva l’illusione di poterla riacciuffare approfittando della sponda schiacciata del summezionato centrale a correzione dalla battuta da destra di Genevier. Niente da fare: allo scadere, pure la beffa del secondo giallo a Petrungaro per la trattenuta su Ferrari. In classifica la quota 15 è appena sotto la zona playoff: calma e gesso…
Simone Fornoni