Monza – AlbinoLeffe 4-5 dopo i calci di rigore (0-1, 1-1)
MONZA (3-5-2): Chimini 7; Costa 6, Beduschi 6,5, Massoni 6 (1′ st Anghileri 7); Franchino (cap.) 6, Burrai 6, Pessina 7, Dal Poggetto 6 (23′ st Bollini Frigerio 7), Foglio 5,5 (1′ st Zullo); Valle 6, Virdis 6. A disp.: Perniola, Perini, Radrezza, Anastasi. All.: Pea 6,5.
ALBINOLEFFE (4-3-1-2): Amadori 7; Barzaghi 7, Allievi (cap.) 6,5, Ondei 6, Cortinovis 5,5 (22′ st Bianchetti 6); Calì 6,5, Nichetti 6,5 (37′ st Taugourdeau 6), Geroni 6; Vorobjovs 6; Aurelio 6,5 (40′ st Girasole 6), Pesenti 7,5. A disp.: Offredi, Moi, Bentley, Personè. All.: Pala 7.
Arbitro: Schirru di Nichelino 7 (Rossi e Locatelli di Novara).
RETI: 19′ pt Pesenti (A), 15′ st rig. Virdis (M).
Note: spettatori paganti 160. Ammoniti Costa, Vorobjovs, Calì, Burrai e Pesenti (reciproche scorrettezze), Allievi. Corner 5-7; recupero 1′ e 4′. Sequenza dei rigori: Virdis gol, Allievi gol, Burrai parato, Taugourdeau gol, Bollini Frigerio gol, Pesenti gol, Beduschi gol, Geroni parato, Zullo alto, Girasole gol.

Monza – Quando incontra il Monza, la Celeste vede rosso e si scatena. Fino a riuscire a bissare la vittoria in campionato, l’unica centrata (su rigore di Momentè, autore dell’unico altro gol in stagione prima di mercoledì pomeriggio) in otto turni. E a conquistare due certezze: se Max Pesenti usa la testa lasciandosi alle spalle infortuni (la caviglia sinistra a Cremona) e mattane (il rosso di Pavia), e per di più il redivivo Girasole ci mette il sigillo ai rigori, l’AlbinoLeffe ha il vento in poppa. Al “Brianteo”, sede dei sedicesimi di finale della Coppa Italia di Lega Pro, perfino il terribile favonio ha girato a favore, consentendo all’ambiente di scacciare la depressione e vendicare l’eliminazione dello scorso anno (3-2, di Viola e Girasole le reti bergamasche).
A un giro di lancetta dal ventesimo il bomber di Fara d’Adda l’ha già messa, svettando dopo aver indovinato il taglio a centro area sul cross a rientrare del mancino Barzaghi. La combinazione vincente tra il vecchio e il nuovo, ovvero tra il fuciliere designato e l’esterno campione d’Italia uscente nella Berretti all’esordio da titolare (come l’altro baby Nichetti), regala una linfa nuova a una squadra che in campionato langue come gioco e classifica (penultima a quota 6 con Lumezzane e Pro Patria). Al 31′ la punizione da sinistra di Vorobjovs, sistemato tra le linee, viene smanacciata in corner da Chimini, ex al pari di Beduschi e Foglio. Nella ripresa il copione cambia e i padroni di casa sono più intraprendenti. Valle costringe subito Amadori a scaldarsi i guantoni con una botta secca da fuori lungo la verticale con Pessina (4′) e Aurelio risponde centralmente, ma è Geroni a mangiarsi la chance più importante all’11’ vanificando oltre il montante il suggerimento di Aurelio. Errore punito al quarto d’ora, quando su azione di Burrai l’inserimento di Pessina trova il fallo di Ondei e Virdis può impattare dal dischetto. All’orizzonte c’è minutaggio anche per il cavallo di ritorno Bianchetti e Barzaghi si sposta a sinistra, ma tra 29′ e 30′ è il Monza – passato al 3-4-1-2 con il ’98 Bollini Frigerio dietro le punte – a sfiorare il vantaggio, prima con Valle sugli sviluppi di un’azione Pessina-Virdis e poi con lo stesso attaccante sardo, che cicca il rigore in movimento (sempre di sinistro) alzando la parabola sull’assist dall’out di Anghileri. Ci vuole invece un superlativo Chimini, al 34′, per salvare in angolo un’altra incornata di Pesenti, che sbuca sul lob di Geroni. Dopo mesi Pala può calare l’asso di Girasole (per Aurelio), reduce dalla riabilitazione per l’operazione al crociato, e al 43′ il venticinquenne di Capizzone manca il bersaglio di testa sul calcio dalla bandierina di Taugourdeau arricchito dalla sponda di tacco di Pesenti. Si va ai supplementari. Nel primo Calì (4′, senza angolazione) e soprattutto Geroni (9′) impegnano Chimini dalla distanza, con l’intermezzo della punizione di Burrai alzata in corner da Amadori (6′); nell’ultimo quarto d’ora utile a evitare la lotteria dagli undici metri, solo un placido diagonale (10′) prima del limite di Girasole su velo di Vorobjovs. Al dunque, Amadori intercetta Burrai, il Peso si concede il cucchiaio irridente e Geroni si fa parare il suo, ma il pallone ai dirigibili di Zullo consente a Girasole di chiudere a fil di traversa, con la sfera che fortunatamente rimbalza al di là della riga. Agli ottavi lo spauracchio Renate, killer di Tim Cup e di campionato; il girone A di Lega Pro riprende sabato, in casa (19,30), contro l’Alessandria.
Simone Fornoni