Fermana – AlbinoLeffe 0-0
FERMANA (4-3-1-2): Ginestra 6; Clemente 6 (25’ st Maurizi 6), Soprano 6,5, Scrosta 6, Sarzi Puttini 6,5; Misin 6,5, Giandonato 6,5, Urbinati 6; D’Angelo 6,5 (41’ st Da Silva sv); Cognigni 6,5 (25’ st Cremona 6), Lupoli 5,5 (41’ st Zerbo sv). A disp.: Marcantognini, Guerra, Nepi, Nasic, Marozzi, Pavoni, Fofana, Contaldo. All.: Destro 6.
ALBINOLEFFE (3-5-2): Coser 7; Mondonico 6,5, Gavazzi (cap.) 7, Stefanelli 6; Gonzi 5,5 (1’ st Ruffini 6,5), Agnello 6,5 (34’ st Nichetti sv), Sbaffo 6,5 (50’ st Romizi sv), Giorgione 6,5, Gelli 6; Sibilli 6 (17’ st Kouko 5,5), Colombi 6 (34’ st Ravasio sv). A disp.: Cortinovis, Micheli, Gusu, Coppola. All.: Marcolini 6,5.
Arbitro: Pashuku di Albano Laziale 6 (Rizzotto di Roma 2, Barone di Roma 1).
Note: ammoniti Colombi, Sbaffo e Da Silva per gioco scorretto, Giandonato per proteste, Lupoli per simulazione. Corner 6-2, recupero 4’ e 5’.

Fermo – Un nuovo corso all’insegna delle prove tecniche del vecchio adagio “prima non prenderle”. La sintesi perfetta dell’esordio di Michele Marcolini sulla panchina di un AlbinoLeffe sempre da bassifondi (11 punti in 14 giornate, 1 sola vittoria tre turni fa a Bergamo col Renate), anche se la forza d’urto di una squadra da vertice come la Fermana è un’attenuante più che valida alla rinuncia a fare la partita a casa d’altri. Al “Bruno Recchioni” il pallino, come si evince dalla premessa, rimane costantemente fra i piedi dei locali. Al 7’ il cross a rientrare di D’Angelo dalla trequarti sinistra coglie pronto al volo d’angelo Cognini: Coser superlativo nell’occasione. Un po’ meno nello smanacciata in angolo per dire di no al tiro-cross diretto al sette di Giandonato dal vertice destro al quarto d’ora, mentre di là oltre a una mezza incursione di Giorgione non si va. L’azione più pericolosa nel primo tempo dei seriani in kit rosso-giallo da trasferta è il filtrante di Sibilli allo start del recupero che non raggiunge il sannita solo per l’uscita tempestiva a valanga di Ginestra, ma a tiro dell’intervallo è Soprano a fallire la più colossale delle occasioni incornando a lato senza opposizione il corner dalla destra di Giandonato.
Al rientro in campo succede poco o nulla, anche per le tostissime qualità di copertura del collettivo bluceleste, finché intorno alla mezzora non si rischia di brutto: prima la punizione di Giandonato alta d’un soffio, quindi l’incursione di Misin con botta respinta dal portiere bergamasco e la traversa di Soprano sempre sugli sviluppi di uno schema dalla bandierina. Nel finale, però, gli orfani di Max Alvini, che hanno l’annoso problema di metterla (6 gol soltanto nel girone B di serie C), dimostrano di non essere solo fase difensiva: l’asse Ruffini-Giorgione al 37 e al 40’ produce un mancato tap-in più un sinistro troppo impreciso per mandare in porta la mezzala beneventana. Sabato si va a Rimini, urge tornare ai bottini pieni.

Si.Fo.