AlbinoLeffe – L.R. Vicenza 0-0
ALBINOLEFFE (3-5-2): Marietta 6,5; Borghini (cap.) 7, Marchetti 6,5, Milesi 7; Gusu 6, Muzio 7 (18′ st Brentan 6), Agostinelli 6 (19′ st Doumbia 6), Zanini 6,5, Piccoli 6; Zoma 6 (34′ st Arrighini sv), Longo 5,5 (33′ st Carletti sv). A disp.: Taramelli, Moleri; J. Gelli, Toccafondi, Munari, Allieri, Gatti, Toma. All.: Giovanni Lopez 7.
L.R. VICENZA (3-5-2): Confente 6,5; Ierardi 5,5, Golemic (cap.) 6, Laezza 6,5; De Col 6, Cavion 6,5, Ronaldo 6,5 (43′ st Rossi sv), Proia 6,5 (18′ st Jimenez 6), Costa 6 (43′ st Greco sv); Pellegrini 5,5 (37′ st Rolfini sv), Ferrari 5,5. A disp.: Massolo, Siviero; Greco, Scarsella, Tronchin, Valietti, Lattanzio, Sandon, Fantoni, Della Morte. All.: Stefano Vecchi 6,5.
Arbitro: Gigliotti di Cosenza 7 (Pasqualetto di Aprilia, Cardona di Catania; IV Zoppi di Firenze).
Note: pomeriggio freddo, velato e uggioso. Spettatori 905 (biglietti emessi 841, paganti 692, abbonati presenti 64 su 315) per un incasso di 9.643,50 euro (botteghino 6.889 euro, quota abbonati 2.754,50 euro). Ammoniti Laezza, Proia, Longo, Jimenez, Brentan e Ronaldo. Occasioni da gol 4-10, tiri totali 4-14, parati 1-5, respinti/deviati 0-3. Corner 2-5, recupero 0′ e 5′.

Zanica – Il bicchiere mezzo vuoto è la nona volta in stagione senza metterla nemmeno per ipotesi, ma il quarto occhiale dell’AlbinoLeffe a immagine e somiglianza dell’andata è un calice dolce come lo zibibbo per brindare all’anno nuovo, viste la caratura e le ambizioni del Vicenza. Il mapellese Stefano Vecchi è in media playoff perfetta, 4 punti in 2 partite, ma a volte ha avuto filo da torcere, sfiorando subito il vantaggio ma anche scampando l’esatto opposto entro stretto giro di posta. Giovanni Lopez, ex di turno come Milesi, che ha quantomeno recuperato Doumbia e Brentan, necessita forse di ritocchi là davanti, dove due centravanti non ne fanno uno e Zoma gira troppo al largo per ferire. Si torna a far punti dopo il ko prentalizio a Lumezzane a ruota del doppio successo Renate-Pergolettese, e sono 26 in 20 partite; al giro di boa, per chiudere il mese, il prefestivo a a Fontanafredda con la corazzata Triestina, il Fiorenzuola domenica 21 (sempre alle 18.30) e la gita da scontro diretto a Busto Arsizio sabato 27 alle 16.15.
I fuochi d’artificio in avvio parevano prefigurare una gara scoppiettante. Così non è stato: ordine, disciplina e qualche fiammata sull’unghia concessa. Al 2′ Marietta nega il vantaggio, in stile ragnatela tolta dall’angolino, allo svettante Golemic, sullo schema da punizione crossata da Costa. Nell’occasione la zolla presidiata fallosamente contro Ferrari, che poi gira debolmente in gioco aereo il crossetto di De Col (7′), è di Gusu. Di Borghini, al contrario, l’imbeccata a tiro della nona lancetta per il mancino al volo di Zanini, parato non senza difficoltà da Confente perché ravvicinato, mentre Longo si vede fischiare quel che sembra una doppia carica al portiere e soprattutto al laterale destro altrui. In un confronto bloccato i berici concludono di più, non sempre pericolosamente. Alla sporca dozzina Milesi copre bene la visuale a Pellegrini, che mastica dalla lunetta dopo aver ricevuto la triangolazione di ritorno sull’apertura di Costa; due minutini e Longo incrocia malaccio di fronte piena a centro area, senza stacco, il pallone a rientrare del battagliero rumeno.
Da palla inattiva, però, gli ospiti ci tentano sempre, vedi punizione e l’angolo a due con Costa del regista basso brasiliano per la svettata imperfetta del centravanti biancorosso e quindi di Laezza intorno al quarto d’ora. All’alba del 18′ la costruzione dal basso avversaria impone al portiere di casa l’uscita arrischiata sul lato corto per impedire a Costa di raggiungere il lancio del compagno. Chance pareggiata di segno bluceleste, quando a una ventina dall’intervallo Gusu è in ritardo nel terzo tempo molto defilato (solo esterno della rete) su cross a rientrare di Agostinelli, favorito dalla percussione contrastata di Zoma e dal lavorìo carsico della catena di sinistra. L’omonimo del Fenomeno e di CR7 non la spariglia nemmeno in prima persona alla mezzora calciando alto entro i venti metri dietro invito di Ierardi. I seriani non si limitano ad aspettare e contenere, come dimostra il recupero di Muzio due metri oltre il dischetto a una decina dal tè caldo, ma il suo scarico, una volta guadagnato il fondo tagliando altissimo, viene sprecato dal rigore in movimento ciccato da Agostinelli. Nei pressi del quarantesimo, invece, primo corner a favore guadagnato dalla punta burinabé-ivoriana: Laezza fa la diagonale per togliergli l’attrezzo dalla testa su invito della mezzala locale.
Lopez ha già invertito da un po’ le fasce incollando Piccoli a Costa, salvo ripensarci al rientro dal tunnel, quando il capitano dei bergamaschi spizza la punizione dall’out destro di Zanini senza che nessuno ne approfitti, perché la centrata da sinistra di Zoma non trova deviazioni (3′), mentre entro due corsette cronometriche lo sfondamento di Marchetti su De Col vanifica il tentativo aereo di Milesi su scavino dal fondo di Muzio. Proia, in pratica, l’aveva parata col suo estremo baluardo in controtempo. Del centrocampista veneto la telefonata dalla lunga al quarto d’ora, ben più ficcante invece il suo appoggio per Cavion un tris pieno prima con muro di Borghini. L’equilibrio a pelo d’erba risente di un moto inerziale amico più degli avversari, che borseggiano quando possono senza prendere la mira, vedi sinistro da fuori di Jimenez oltre misura al settantesimo. Non è un’occasionissima nemmeno la rasoiata in corridoio di Cavion al 39′, appoggiata da Ferrari spalle all’area.