Alessandria – AlbinoLeffe 2-2 d.t.s. (0-1, 1-2)
ALESSANDRIA (3-4-1-2): Pisseri 6; Prestia (cap.) 6, Di Gennaro 7, Macchioni 5,5 (30′ st Frediani 6,5); Mustacchio 6,5, Casarini 6,5, Bruccini 5,5, Celia 6; Di Quinzio 7; Corazza 5,5 (24′ st Eusepi 6,5), Arrighini 6,5 (7′ pts Stanco 7). A disp.: 1 Crisanto, 22 Crosta (p), 4 Chiarello, 5 Cosenza, 13 Podda, 14 Gazzi, 27 Mora, 29 Poppa, 33 Rubin. All.: Moreno Longo 6.
ALBINOLEFFE (3-5-2): Savini 6,5; Mondonico 6,5, Canestrelli 6, Riva (cap.) 6,5 (17′ st Nichetti 6,5); Borghini 6,5, Gabbianelli 7 (18′ st Petrungaro 6,5), Genevier 7 (9′ sts Maritato sv), Gelli 7,5, Gusu 5,5 (12′ st Tomaselli 7); Manconi 6, Cori 5,5 (48′ st Galeandro 6). A disp.: 24 Paganessi, 31 Caruso (p), 2 Cerini, 8 Trovato, 18 Piccoli, 19 Ravasio, 27 Miculi. All.: Marco Zaffaroni 6,5.
Arbitro: Miele di Nola 7 (Caso di Nocera Inferiore, Miniutti di Maniago; IV Feliciani di Teramo).
RETI: 28′ pt Gabbianelli (Alb), 8′ st Arrighini (Ale), 26′ st Gelli (Alb), 5′ sts Stanco (Ale).
Note: ammoniti Petrungaro e Mustacchio per gioco scorretto, Stanco per comportamento non regolamentare. Tiri totali 12-14, nello specchio 3-4, respinti/deviati 2-6, parati 2-3, legni 1-0. Corner 8-8; recupero 0′ e 3′ più 1′ e 1′.

Alessandria – Due supplementari di troppo, nonostante il cuore oltre l’ostacolo. Un grazie grande quanto la Bergamasca a un AlbinoLeffe giunto Stanco alla meta dell’ottava partita della serie playoff, conclusa comunque gloriosamente in semifinale contro un’Alessandria che contende al Padova l’ultimo posticino per la serie B. Una doppia rimonta avversaria al volo d’ali mancino di Gianmarco Gabbianelli a far il nido nel sette e al nasino ancora avanti di Francesco Gelli, già match winner di Catanzaro, per replicare entro i regolamentari al rovescio lo score del ko del “Città di Gorgonzola” dello scorso festivo.
E dire che in attesa del nasino avanti del fanese non c’erano proprio state avvisaglie di una Celeste così pepata e tutto sommato immeritevole dell’eliminazione al penultimo atto. I Grigi contro i giallorossi da trasferta sembrano gestire avanzando al piccolo trotto, tanto che Casarini vede l’alba direttamente in curva al decimo dalla distanza sull’overtour di Mustacchio, il quinto fatale come assistman-spondista (prima di Corazza) e poi crossatore (dopo Celia) nell’uno-due Arrighini-Giorno a campi invertiti. La fotocopia due giretti più tardi col pendolino di casa a recuperare su Gusu è di sinistro, ma l’esito è pari pari. Si va a strappi, secondo il leitmotiv pallino Vs attendismo. Mentre Genevier tiene a bada il pur ottimo Di Quinzio, è la sinistra la catena preferenziale dei blucelesti, comunque incapaci a lungo di andare al di là della torre nel nulla di Cori (16′), doppiettista vincente in casa in campionato, accarezzata dalla punizione del francese dalla trequarti, a ruota del conato (14′) dell’apripista dell’andata domenicale che non azzecca il 13 slalomeggiando dalla trequarti per la battuta difettosa davanti al vertice destro. Nove sinfonie dopo la combinazione da fermo precedente, con gli stessi protagonisti, l’ariete di Viterbo stordisce il portiere mandrogno con una craniata degna di nota. Svolta dietro l’angolo, anzi in quello alto opposto alla zolla di tiro, a due tiretti dalla mezzora, quando l’asse Genevier-Gelli con taglio contestuale al centro di quest’ultimo ha il merito di indovinare fronte e compagno giusti, un metro e rotti dietro il vertice destro, tre muretti a secco sorvolati e Pisseri costretto a inchinarsi.
Verso l’intervallo, tocchi e rintocchi dalle due campane, leggi il centravanti di Longo a colpire alla viva il parroco sull’ennesima pallonessa dall’out destro, la ciabattata di Manconi smorzata e la girata sempre in gioco aereo del numero 9 ospite (32′) servito dalla mezzala labronica, ma è Savini a blindare il vantaggio due volte. Tra 33′ e 35′, la toglie dalla testa di Arrighini sul cross a rientrare di Mustacchio e ci mette il colpo di reni sul piattone al volo by Di Gennaro, insieme al suo trequartista killer interno di regular season, sul secondo corner a favore dello specialista dalla destra. L’accentrato pendolino destro pesca l’omologo dall’altro lato che la scaglia sopra il montante in corsa (40′), chiudendo la prima frazione a inerzia spostata pro club più blasonato, che col minimo distacco contro dovrebbe smazzarsi supplementari ed eventuali rigori. Prima sfera utile ed è 1-1, con Arrighini a imbucarla sporca di seconda, perché Canestrelli innesca il rimpallo Gusu-Bruccini allontanando di zucca il calcio franco by Di Quinzio dal centrosinistra e per il bomber locale se l’angoletto alla destra del portiere di Druento non è uno scherzetto, quasi. Borghini sale in cielo sull’invito di Gelli (11′) usando però la sommità del capo. Urgono forze fresche dalla panchina e sia il futuro firmatario del 2-1, di piede, che il perno difensivo, in ascensore, intorno al ventesimo, si vedono stoppare in corner dall’omologo dell’Orso, pellaccia durissima anche nel respingere il contestuale assalto di Petrungaro sul la di Tomaselli. Che poi, sull’allungo di un Manconi per il resto sotto tono, mette a sedere la chiusura di Macchioni dal fondo attendendo il rimorchio del toscanaccio per il rigore in movimento del secondo sorpasso seriano. Al 1′ di recupero lo spalla a spalla Borghini-Arrighini non è da penalty, quindi Mondonico anticipa il marcatore altrui sul passaggio da sinistra di Eusepi.
Inizia l’extra time e Manconi manca d’un soffio il matchball a giro convergendo da mancina, imitato ma con molta meno mira dal temporaneo pareggiatore nemico (5′) che salta male impattando di tempia l’ammollo del suo sinistro. La carambola Mondonico-Galeandro-Eusepi fa quasi gridare al gol, generando solo un altro tiro dalla bandierina del play bergamasco all’alba del centesimo, mentre a una corsetta e mezza dall’ultimo cambio di campo il piazzato dentro del medesimo viene calamitato dai guantoni di Pisseri sull’incursione dell’omonimo del compianto Emiliano. Tempo pure per la verticale Bruccini-Eusepi con sbucciata sul fondo incespicando malamente e per la traversa alta del secondo svettando sull’esterno della sua mezzala-suggeritore dal lato corto di destra. Al tris cronometrico della quindicina number two Casarini viene stoppato dal cemtravanti-risolutore in linea con l’altra punta amica. Non si va alla lotteria, vedi schiacciata del secondo in capo a due minutini per tramutare in oro colato la palla da destra di Frediani, cui non può rispondere il tiro-cross dal fondo dell’ex torinista (ed ex ala) coll’estremo tra i pali a difendere quello di competenza anche dall’assalto della new entry Maritato. Ora c’è comunque lo stadio di proprietà a Zanica pronto a esordire la prossima stagione: quella che si chiude, col cruccio del trascinatore Giorgione (dimezzatore del punteggio all’andata) squalificato, a dispetto dei rientranti Borghini e Manconi, cannoniere scelto (e stremato al fotofinish) a quota 18 fermatosi al miracolo modenese al 97′, è stata come un lungo sogno da rivivere quanto prima.
Simone Fornoni