AlbinoLeffe – Pontedera 2-2 (0-0)
ALBINOLEFFE (3-5-2): Savini 6; Canestrelli 6, Mondonico 6 (1′ st Gusu 5,5), Riva 6,5; Borghini 6,5, Gelli 6, Nichetti 6, Giorgione (cap.) 7, Tomaselli 6 (32′ st Petrungaro 6,5); Manconi 5,5 (47′ st Ravasio sv), Cori 6,5 (37′ st Galeandro sv). A disp.: 24 Paganessi, 31 Caruso (p), 2 Cerini, 10 Gabbianelli, 18 Piccoli, 20 Genevier, 27 Miculi, 29 Ghezzi. All.: Marco Zaffaroni 6,5.
PONTEDERA (3-5-2): Sarri 6; Risaliti 5,5, Piana 6, Ropolo 6 (32′ st Benericetti 6); Milani 6, Perretta 6, Caponi (cap.) 6,5, Benedetti 5,5 (41′ st Giani sv), Vaccaro 6,5 (18′ st Benassai 5,5); Magrassi 7, Stanzani 5,5 (18′ st Semprini 6,5). A disp.: 12 Angeletti, 4 Bardini, 19 Pretato, 23 Matteucci, 24 Nero, 33 Rovai. All.: Ivan Maraia 6.
Arbitro: Kumara di Verona 6,5 (Lisi di Firenze, Colavito di Bari; IV Valentini di La Spezia).
RETI: 17′ st Borghini (A), 33′ st Petrungaro (A), 41′ st e 46′ st rig. Magrassi (P).
Note: ammoniti Vaccaro per simulazione e Petrungaro per esultanza scomposta. Tiri totali 8-12, nello specchio 3-7, respinti/deviati 1-3, parati 2-5. Corner 3-4, recupero 1′ e 4′.

Gorgonzola (Milano) – Borghini, forse il peggiore fin lì, fa da battistrada infilandone un’altra dopo Piacenza e Petrungaro imita Del Piero, ma il doppio vantaggio non basta a un AlbinoLeffe in vena di amnesie per inanellare contro il Pontedera la terza vittoria di fila. L’accesso ai playoff, a un Lecco di distanza dalla fine della regular season, dovrebbe avvenire da settima (ora a quota 54). Potrebbe essere stato dunque un antipasto del primo turno dei playoff.
40 secondi e Cori tenta l’acrobazia sulla solita palla di Giorgione dal centrosinistra, mentre alla cinquina è Gelli a murare il mancinone di seconda by Ropolo, salito a sostegno dell’apertura di gioco di Magrassi dal centrodestra in asse con la sua mezzala, con il futuro battistrada ad allontanare di testa. Sembra prevalere un atteggiamento conservativo, da pareggino che farebbe comodo a entrambe, vedi tentativo strozzato di Manconi dai venti metri in combinazione col partner d’attacco. Arduo, in mezzo al vuoto pneumatico di idee e ritmo, considerare l’ammollo dall’out di Perretta a rientrare come prima conclusione nello specchio, avendo la sostanza di una telefonata augurale, anche se in casa bluceleste la sveglia non suona: due giri di lancetta (23′) e dopo il contrasto dubbio al limite Mondonico-Milani c’è la battuta di dribbling del capitano altrui Caponi che ha il difetto di strozzare troppo il sinistro poco davanti al dischetto. Savini se la cava col tuffetto e al 26′ grazie alla mira storta a volo d’angelo dell’eroe della domenica Magrassi a incocciare l’ammollo di Vaccaro. Al 32′ ci prova quest’ultimo ciabattando sull’onda lunga dello schema da punizione di Benedetti ribattuto dalla difesa e tenuto vivo, di riffa e di sponda, dai due davanti più Piana, segno che l’inerzia reclama un padrone però restio ad avvinghiarla, perché al dunque non scavalca l’ombrello dell’imprecisione.
Di qua il sannita, che sbatte contro la muraglia ospite (34′), manca l’imbucata per il bomber (37′), prima del la di Magrassi da sinistra nel recupero per l’inserimento dell’esterno sinistro toscano, caracollante tanto da beccarsi il giallo per simulazione sul contrasto con Giorgione. Al rientro dal tunnel Gelli sfugge al dirimpettaio dopo un contropiede imperfetto di Tomaselli dall’altro lato rifinito dal risolutore dell’andata Manconi (ieri 27 primavere), ma la sua botta da posizione defilata finisce in curva. La volta che il numero 7 esce dal guscio, c’è un fromboliere da quindicina incapace di oltrepassare le maglie fitte degli avversari (15′), ma per fortuna Cori apre indovinandola giusta per il disimpegno-cilecca abbozzato dal perno ospite, impeccabile fino al momento prima, e il match winner se la ritrova solo da calciare in porta. Al 28′ Semprini svetta bene a correzione della palla di Milani, ma è lontano dal bersaglio e non angola, lasciando però l’errore più madornale al capitano dei bergamaschi che scollinata la mezzora si fa ipnotizzare da Sarri, a una quaterna cronometrica dal suo vassoietto per il destro a giro meraviglioso della new entry ex torinista che sigilla la pratica. Benedetti, sugli sviluppi del secondo corner dei suoi, alza il mirino da fuori. A riaprirla, come Benassai nell’1-2 a campi invertiti, è il tap-in di Magrassi sulla paratona in mischia di Savini, un’azione convulsa iniziata di tacco da Risaliti. Galeandro, di là, non l’arrotonda. Il portiere di casa ci arriva sulla punizione deviata di Caponi, ma Gusu alza la mano sulla sfera rimessa dal fondo di Piana e il doppiettista di turno dal dischetto buca le mani all’unico ostacolo. Il 9 maggio, avversario a parte, si giocherà davvero nel nuovo stadietto-gioiello di Zanica? Facciamo un tifo sfrenato perché ciò accada. Peccato solo per il vuoto spinto sugli spalti.