Nel contesto estremamente competitivo del calcio contemporaneo, il ruolo dell’allenatore sulla squadra risulta cruciale per il successo complessivo. La capacità di gestire, motivare e sviluppare il talento dei giocatori può fare la differenza tra la vittoria e la delusione.
I tecnici sono gli artefici principali delle prestazioni delle squadre di calcio, incaricati di estrarre il massimo potenziale dai calciatori a loro disposizione. Il 2021 ha segnato l’arrivo di Simone Inzaghi all’Inter, mentre alla Juventus è tornato per la seconda volta Massimiliano Allegri. Le differenze tra le due società sono evidenti sin dalle prime mosse e dalle scelte fatte dai tecnici e dai dirigenti.
Il caso dell’Inter, attualmente favoritissima per lo scudetto, mette in evidenza l’importanza del ruolo dell’allenatore. La leadership di Simone Inzaghi, combinata con la strategia di costruzione della squadra attuata dalla dirigenza, ha contribuito in modo significativo al successo dei nerazzurri. Un approccio innovativo al mercato dei trasferimenti, con oltre 15 acquisti a parametro zero dal 2016, dopo l’acquisizione del club da parte del presidente Zhang, che ha giocato un ruolo fondamentale nella formazione della rosa. Tra questi acquisti, alcuni non hanno portato grandi soddisfazioni, mentre altri sono diventati pilastri della squadra Inter. Tra questi, spicca il turco Hakan Çalhanoğlu, arrivato a sorpresa dall’estate del 2021 dal Milan e ancora oggi uno dei leader del gruppo.
Altri giocatori acquisiti a parametro zero dalla dirigenza includono De Vrij nell’estate del 2018, Henrikh Mkhitaryan, arrivato a zero dalla Roma nel 2021, e il giovane Marcus Thuram, che ha avuto un impatto significativo fin dall’inizio al club nerazzurro e un’eccellente sintonia con il compagno di reparto Lautaro.
Inzaghi è frequentemente al centro dell’attenzione dei giornalisti e dei telecronisti, che lo criticano o lo lodano a seconda delle situazioni e delle partite. Un commento interessante è stato fatto da Giuseppe Bergomi su Sky Sport qualche settimana fa: “Penso alla grande stagione fatta l’anno scorso da Onana che poi viene venduto bene, arriva Sommer e fa bene anche lui. Inzaghi fa giocare bene e fa rendere al massimo i giocatori che poi spesso vanno via, questo è il suo grande merito e aiuta anche la società. Avevamo qualche dubbio su Thuram, perché non era una punta centrale come Dzeko o Lukaku, invece sta rendendo benissimo: questa è la bravura di un allenatore, saper far rendere i giocatori al massimo”. Il commento del famoso opinionista su questo punto sottolinea come Inzaghi sia stato in grado di far emergere il meglio dai giocatori, anche quando inizialmente possono esserci dubbi sul loro potenziale.
Un’altra squadra che sta vivendo una grande stagione è il Bologna di Thiago Motta, che in Serie A si comporta ormai come una vera big. Si trova dopo ventisei giornate in piena zona Champions e può vantare numerose vittorie negli scontri diretti. Il Bologna è senza dubbio la rivelazione del campionato di quest’anno. Merito sicuramente del lavoro della società emiliana e del direttore sportivo Giovanni Sartori, che ha acquistato e tesserato numerosi giovani talenti con lo spirito e le capacità giuste per emergere ad alti livelli. Ma soprattutto, il merito di questo “capolavoro calcistico” è di Thiago Motta, l’allenatore che si sta dimostrando uno dei migliori tecnici in circolazione. Motta sta valorizzando un gruppo di giovani promesse, facendo giocare il Bologna in modo spettacolare e propositivo, offrendo un’esperienza coinvolgente ai tifosi rossoblù nel vedere le partite al Dall’Ara.
L’abilità di Motta nel valorizzare i suoi giocatori ha attirato l’attenzione di numerosi club in tutta Europa. In Italia, Milan e Juventus lo considerano fortemente per il futuro. Ma anche squadre come Barcellona e PSG, dove ha giocato in passato, potrebbero offrirgli un incarico prestigioso.
Nel panorama del calcio italiano, sono pochi gli allenatori che dimostrano una tale abilità nel far emergere il meglio dai calciatori. Al contrario, molti vengono criticati per non essere in grado di valorizzare i propri giocatori o, addirittura, per ridurne il valore di mercato.
Con il ritorno di Allegri nel 2021, la Juventus ha optato per un mercato meno parsimonioso e più costoso rispetto alla rivale Inter. La società bianconera ha acquistato giocatori di alto livello a prezzi molto alti negli ultimi anni. Solo nella stagione 2022/2023, la Vecchia Signora ha speso oltre 100 milioni per giocatori come Chiesa, Bremer e Kostić.
Tuttavia, alcuni giocatori di alto livello acquistati dalla Juventus negli ultimi anni non sono stati gestiti adeguatamente e sono stati persi durante le diverse sessioni di mercato (anche a parametro zero). Alcuni esempi includono i tre argentini campioni del mondo Di María, Paredes e Dybala, ma anche Morata, Kulusevski, Bentancur e De Ligt.
Sorge quindi spontanea la domanda: perché la Juventus non riesce a sfruttare appieno il potenziale dei suoi giocatori? Centrocampisti come Bentancur, Ramsey e Paredes non erano certo inferiori ai numerosi centrocampisti di medio-alto livello della Serie A, eppure nella squadra bianconera non hanno trovato spazio.
La Juventus ha investito quasi 50 milioni per Bremer, un giocatore della nazionale brasiliana, mentre l’Inter ha acquisito Darmian e Acerbi a parametro zero. La squadra di Allegri ha avuto Morata come “vice o braccetto” di Ronaldo, ma lo spagnolo è poi passato all’Atletico Madrid, dove ha avuto prestazioni eccellenti.
Anche Dusan Vlahović, che è stato pagato profumatamente dalla Fiorentina negli ultimi anni, ha visto un calo nelle sue prestazioni (escludendo l’ultima parte della stagione in corso). Il declino di Vlahović è da attribuire solamente a lui? Perché quindi una squadra come la Juventus non è al livello dell’Inter? Infine, è una questione di rosa meno competitiva o Allegri ha qualche responsabilità nel non valorizzare appieno i giocatori a sua disposizione?
Un altro allenatore che si trova sotto il fuoco delle critiche sui social è mister Stefano Pioli, attuale allenatore del Milan. Nonostante una prima metà di stagione mediocre, il Milan si trova attualmente al terzo posto in classifica, a soli quattro punti di distanza dalla Juventus di Allegri.
Le decisioni di Pioli durante e prima dell’inizio di delle partite sono spesso oggetto di frequenti critiche. In particolare, la sconfitta per 4-2 contro il Monza di Palladino nel corso della venticinquesima giornata di serie A, ha sollevato molte perplessità, poiché Pioli ha schierato tra i titolari alcuni giocatori solitamente relegati in panchina, per favorire il turnover e concedere riposo ai giocatori con più minutaggio.
Come per Allegri, a mister Pioli viene anche rimproverato di non riuscire a sfruttare appieno il potenziale dei giocatori a sua disposizione. Un esempio lampante è quello di Charles De Ketelaere, acquistato dal Milan per 35 milioni dal Club Bruges. Dopo una stagione alquanto deludente (0 gol e 1 assist in 32 presenze), il trequartista ora alla Dea si è trasferito a Bergamo, sotto la guida di Gian Piero Gasperini.
Attualmente, il classe 2001 sta disputando una stagione veramente sopra le aspettative, avendo già segnato sei gol e fornito altrettanti assist in sole ventitré partite. Mentre la crescita di questo giocatore può essere attribuita in gran parte a Gasperini, noto per la sua capacità di far crescere i giovani talenti, è innegabile che anche Pioli abbia mancato nel valorizzare il talento del giovane giocatore belga.
In conclusione, il ruolo dell’allenatore nel calcio moderno emerge come fondamentale per il successo di una squadra. L’esempio dell’Inter di Inzaghi e del Bologna di Motta dimostra come la capacità di gestire e valorizzare i talenti disponibili possa portare a risultati straordinari. Tuttavia, mentre alcuni allenatori riescono a ottenere il massimo dai loro giocatori, altri come Allegri alla Juventus e Pioli al Milan vengono criticati per non aver saputo sfruttare appieno il potenziale della propria rosa.
Luca Scala