Inter – Atalanta 1-0 (0-0)
INTER (3-5-2): Handanovic 7; Skriniar 6,5, De Vrij 6, Bastoni 6,5; Hakimi 6,5 (40′ st D’Ambrosio sv), Barella 6, Brozovic 7 (32′ st Gagliardini sv), Vidal 5 (7′ st Eriksen 7), Perisic 6 (40′ st Darmian sv); Lukaku 6, Lautaro 5,5 (32′ st Sanchez 5). A disp.: 97 Radu, 13 Ranocchia, 11 Kolarov, 15 Young, 8 Vecino, 12 Sensi, 99 Pinamonti. All.: Antonio Conte 6.
ATALANTA (3-4-1-2): Sportiello; Toloi, Romero, Djimsiti (36′ st Palomino); Maehle, Freuler (36′ st Pasalic), De Roon, Gosens; Pessina (28′ st Miranchuk); Malinovskyi (1′ st Ilicic); D. Zapata (25′ st Muriel). A disp.: 31 Rossi, 95 Gollini, 13 Caldara, 40 Ruggeri, 41 Ghislandi, 20 Kovalenko, 7 Lammers. All.: Gian Piero Gasperini.
Arbitro: Mariani di Aprilia 6 (Bindoni di Venezia, Imperiale di Genova; IV Sacchi di Macerata. V.A.R. Valeri di Roma 2, A.V.A.R. Ranghetti di Chiari.
RETE: 9′ st Skriniar (I).
Note: ammoniti Conte (12′ pt) per proteste, Romero per gioco scorretto. Tiri totali 5-11, nello specchio 1-3, respinti 4-3, parati 0-2. Var: 1. Corner 6-7, recupero 1′ e 4′.

Milano – La staffetta Malinovskyi-Ilicic che non t’aspetti e la virata al 4-2-3-1 nel finale come nel pari sull’1 dell’andata non consentono all’Atalanta d’infrangere il tabù-San Siro con la capolista Inter durante gestione Gasperini. Un acuto di Skriniar in mischia da palla inattiva basta e avanza ai meneghini per allungare verso uno scudetto che a questo punto può solo perdere: 62, più 6 sui cugini rossoneri, 10 sulla Juve e 12 sulla Roma, che resta davanti ai bergamaschi, fuori dalla zona Champions. Risultato francamente immeritato, ma nel calcio uno più uno fa spesso tre. E l’uomo in panchina, chiamato a tornare al bottino pieno già venerdì sera ospitando lo Spezia, lo sa fin troppo bene.
I meneghini iniziano pasticciando in disimpegno al cospetto di un pressing furibondo, vedi borseggio di De Roon a Barella comunque non seguito dalla necessaria precisione nell’imbucata per il suo centravanti, provando sin da subito a pungere sull’asse di destra Lukaku-Hakimi-Lautaro spezzato in angolo da Romero sul taglio del connazionale. Al decimo, per converso, l’uno-due Pessina-Gosens al culmine delle grandi manovre dettate dal duo d’attacco sfocia nella palla dentro senza compagni pronti all’altezza del secondo palo. Non ci si fa mancare nulla, tipo il retropassaggio in anticipo del Cuti sul gigante belga d’ebano che Sportiello devia di fronte in calcio d’angolo a tiro del quarto d’ora. Brivido. Come quello che scende gelido nella schiena dei locali quando al 18′ Skriniar rinvia a muzzo, la diga oranje intercetta, Pessina rifinisce e Zapata irrompendo decentrato a mancina tenta qualcosa a metà del guado che si spegne in fallo laterale. Un confronto a tratti soporifero per effetto degli opposti tatticismi, rotto qua e là dai break. Oltre metà frazione, due botti a uno per la prima della classe. L’apertura di Hakimi culmina nel crossetto di Perisic per il bomber-colosso, frenato dalla diagonale del nazionale tedesco; Vidal rischia, fronte alla sua porta, sulla palla datagli da Handanovic per la scivolata di Freuler, poi Djimsiti recupera su Romelu, fuggitogli via, respingendo il tap in al di là del limite del suo compagno di linea.
Giro di lancetta numero 25. Un poker cronometrico e Duvan prova invano a giro da fuori sul la del trequartista monzese, ma non è Del Piero. Intorno al quarantesimo, mani nei capelli per le due chances aeree, in tutti i sensi, stoppate dalla sbracciata in controtempo del guardiano sloveno e da Brozovic piazzato a difesa del legno sugli ascensori chiamati a Zapata e Djimsiti dal Colonnello ucraino direttamente dalla bandierina destra. Il difensore albanese sventa in fallo di fondo la puntata del Toro altrui sulla verticale col pendolino del Marocco (43′), l’oriundo del Mato Grosso dal lato opposto scivola sul lungolinea di Bastoni diretto a Perisic che però centra nel vuoto pneumatico.
Al rientro dal tunnel fa capolino Ilicic per Malina e immediatamente, anche se poi si scoprirà che trattasi di fuoco di paglia, si rende pericoloso per vie centrali, quando Freuler lo assiste di tacco (3′) e dopo il muro difensivo nemico tenta di innescare Duvan, stoppato da De Vrij. Ma di là succede il patatrac: Toloi devia in corner il tracciante di Perisic (assist dell’altro croato di casa), quindi sugli sviluppi del corner di Eriksen sale in cielo e Bastoni riesce a toccarla all’indietro per il connazionale del suo portiere e di San Giuseppe che infila l’angolino. Lo scivolone-bis di Toloi (12′) proietta il 9 altrui verso il possibile raddoppio, sventato da Romero. Al 17′ Gosens taglia senza mira verso destra per incocciare di fronte la sovrapposizione crossata di Freuler a Maehle, protagonista pure dell’apertura per Pessina che oltre metà ripresa imbocca il destro del colombiano a lato del primo legno. In Muriel (25′), out il cafetero titolare; sulla punizione di Josip è Djimsiti in torsione a non chiudere la spizzata. Passata la mezzora Gosens fa velo al mancino radente di Muriel, con Handa a salvare di piede. Miranchuk-Pessina, Palomino-Djimsiti e Pasalic-Freuler sono i cambi da virata al 4-2-3-1, Ilicic (spostato a sinistra)-Toloi (40′) la confezionano per la volée imprecisa dello spalatino. A uno dal novantesimo la girata acrobatica di Toloi sul corner da sinistra di Muriel allungato di testa da Pasalic è pretenziosa.
Simone Fornoni