Zanica –  Gli onori di casa, al neo bi-ripescato (10 agosto) AlbinoLeffe, li fa il segretario generale Simone Farina: «Accogliamo il nuovo allenatore Massimiliano Alvini e il suo staff per ripartire con entusiasmo».  Risposta a mo’ di dichiarazione programmatica: «Non si guarda al passato, nemmeno a quello recente, perché si tratta di creare un progetto sulla base di idee molto chiare e un punto di partenza: attrezzarci per la salvezza. Questo è l’anno zero per società e squadra».
È tempo di presentazioni, anche se il diesse Simone Giacchetta interverrà per telefono causa febbrone e i nomi nei posti-chiave erano noti dalla ripresa dell’attività il 20 luglio scorso con il tecnico uscente Michele Facciolo, destinato alla Berretti. Nel suo quinto campionato di terza serie, il cavallo pazzo made in Serio si lancia montare in sella da uno capace in un quinquennio (2008-2013) di portare il Tuttocuoio di Ponte a Egola (frazione di San Miniato) dalla Promozione alla Lega Pro, anche grazie ai gol dell’ex atalantino Corrado Colombo, facendocelo rimanere negli ultimi due anni di contratto. «È stata una chiamata inaspettata, ma fin dai colloqui ho capito che sarebbe stata l’occasione della mia vita. Ero sul Gran Sasso a vedere il ritiro del Foggia e del Pescara, poi gli incontri con il club sono proseguiti a Bologna e ci siamo messi d’accordo», spiega Alvini, 46 anni compiuti il 20 aprile, di Fucecchio come il grande Indro Montanelli, reduce da un’annata alla Pistoiese conclusasi ad aprile (a favore dell’ex udinese Bertotto), nono traghettatore dall’epoca della discesa dalla cadetterìa dopo Pala, Madonna, Gustinetti, Pala-bis, Bonazzi, Mangone, Sassarini («L’ho incrociato sul campo, è un amico»), Sesia e lo stesso Facciolo. Con Max da Fucecchio c’è anche lo staff di fedelissimi: il vice pratese Renato Montagnolo («Un onore, è un piacere per uno molto giovane – 26 anni, NdR – come me»), il preparatore dei portieri Giuseppe Benatelli («Ho lavorato alla Reggina, nella Primavera del Napoli e in Croazia al Rijeka: dell’AlbinoLeffe, che ha una bella storia, me ne hanno parlato bene tutti») e il preparatore atletico Giovanni Saffioti («Ho alle spalle 14 anni di Reggina, il Vicenza, la Salernitana: ho accettato questa realtà perché ha un’immagine pura»). «A casa mia ho fatto bene, a San Miniato ma anche a Pistoia mi sono tolto soddisfazioni. È la prima esperienza fuori regione che affronto, avevo abboccamenti con altre due società ma essere arrivato qui è una soddisfazione e un orgoglio, perché avevo voglia di affrontare un’esperienza diversa e innovativa  – prosegue il nuovo condottiero, tanta gavetta sulla panca di Ferruzza Fucecchio, Signa e Quarrata -. Potete aspettarvi un AlbinoLeffe disposto a giocarselo su tutti i campi, secondo un modello di calcio ben preciso. Mi piacerebbe lasciare un segno sotto il profilo dell’organizzazione: in quindici anni di carriera, anche se solo quattro di professionismo, non ho mai avuto un modulo fisso, li ho sperimentati praticamente tutti, dal 4-4-2 al 3-5-2 passando per il rombo. È la strategia a doversi adattare agli uomini, non viceversa». Il raggruppamento si preannuncia difficile: «Parma, Padova, Reggiana… percorso difficile contro vere e proprie corazzate, però ci siamo anche noi. Siamo in ritardo di un mese rispetto agli altri, in pratica partiamo martedì. Da parte mia prometto serietà e professionalità: tre o quattro del settore giovanile faranno parte sicuramente dell’organico».
Giacchetta, anconetano, 47 candeline spente il 28 luglio, sostituto del dimissionario nome storico Aladino Valoti ed ex giocatore di Civitanovese, Taranto, Napoli, Reggina, Genoa e Torino, è pronto per la nuova sfida: «Come dirigente mi sono formato a Reggio Calabria, quindi la cura per i giovani fatti in casa non mi manca ed è un trait-d’union con il mio nuovo compito. Abbiamo scelto Alvini perché preparatissimo, affidabile e fumantino, il che non guasta in un ambiente tranquillo. Purtroppo la certezza della categoria è slittata dal 4 al 10: abbiamo ancora mezza squadra da fare e alcuni giocatori che ci interessavano sono finiti altrove, ma sono fiducioso». Gli incroci con Bergamo sono di vecchia data: «Non posso scordare di aver segnato il gol vittoria all’esordio in A, a Napoli, l’8 ottobre del 1988, proprio contro l’Atalanta di Mondonico che pochi mesi prima era arrivata alle semifinali di Coppa delle Coppe contro il Malines».
Intanto i tempi stringono: sabato amichevole a Merate, dal 16 al 21 mini ritiro a Serina, il 21 (o 22, se in casa) e il 24 c’è la Coppa Italia (girone F, con Fano e Forlì), il 28 («Ma abbiamo chiesto il rinvio, forse inizieremo da Padova», precisa Farina) start al girone B di Lega Pro in casa con la Maceratese. Ci sarà da fare ancora mercato, nonostante i colpi (da Bolzano) dei redivivi Achille Coser (’82) in porta e Fabio Gavazzi (’88) nella muraglia, dov’era rimasto il solo Antonio Magli (’91) e viene aggiunto anche l’arancione Niccolò Dondoni (’95), già di proprietà del Novara, portato in dote dal neo mister («Era libero, è molto umile e ha margini di miglioramento»). Dal Taranto, ecco il terzino destro (’96) Riccardo Ammirati, mentre dall’altra parte è atteso da Andria Roberto Cortellini (’82); il play dovrebbe essere il ’92 Francesco Agnello in uscita da Catanzaro, a a centrocampo sulla fascia c’è Juri Gonzi (’94), scuola Siena, ex Cuneo e Mantova. «Mancano nomi in attacco? – chiosa Alvini -. Colombo ha rinnovato a Pistoia, qui ho trovato Moreo su cui conto. Tengo a dire che si vince tutti insieme: credo nell’unione e nello spirito di sacrificio».
Effe

Nella foto da sinistra Montagnolo, Alvini, Saffioti e Benatelli