ARCENE – Dalla grinta, sudore e tanto spirito di abnegazione passando per la gioia di aver giocato insieme a suo fratello Riccardo fino al grande supporto che ha sempre ricevuto da mamma Angela e papà Carlo. E’ questo il filo conduttore della vita e della carriera sportiva di Michele Rama, di ruolo centrocampista che ha sempre legato il proprio nome e la propria carriera prima nell’Arcene del presidente Bruno Beretta e poi nell’Arx del presidente Umberto Rillo. Michele come vedi l’attuale situazione sportiva: “sono piuttosto amareggiato e deluso per l’aria snobbante che soffia intorno allo sport dilettantistico. Le risorse e l’interesse degli enti preposti sono esclusivamente focalizzate sul versante professionistico poiché fonte assoluta di denaro, entità oscura che a braccetto con questo dannato virus Covid stanno soffocando sempre più quell’opportunità di crescita e di svago tanto desiderata dai giovani d’oggi.

Come vedi la ripartenza: “Non percepisco, nel breve periodo, la volontà e l’intenzione di far ripartire l’attività sportiva, e un po’ questo mi rammarica. Avendo praticato il calcio per gran parte della mia vita, lo sport è stato di fatto una scuola di vita, durante la quale ho imparato cosa vuol dire il sacrificio, la fatica, l’impegno e soprattutto il rispetto degli altri, valore che al giorno d’oggi si percepisce sempre di meno tra gli adolescenti”.

I tuoi obiettivi e sogni per questo 2021: “spero veramente che le attività sportive vengano sbloccate quanto prima. Il fatto di poter muoversi, correre e giocare, al giorno d’oggi è sinonimo di divertimento nei ragazzi, specialmente per i più piccoli. Privarli di tutto ciò sarebbe un danno importante e irreversibile nella vita di ognuno di loro”.

Michele Rama

La tua vittoria più bella: “Non c’è la vittoria più bella, ma tante belle emozioni di cui vado orgoglioso e che ricordo sempre con grandissimo piacere. Dall’esordio in prima squadra a 16 anni grazie al mister Claudio Allievi, ad essere riuscito a giocare con mio fratello Riccardo nella stessa squadra, cosa che non tutti hanno la fortuna di provare, fino ad arrivare alla magica ed irripetibile impresa, con l’Arx, della vittoria del campionato di Seconda Categoria con i 100 goal realizzati a tabellino. A quest’ultima vorrei dedicare un pensiero speciale, perché quella squadra era composta sì di buoni giocatori ma prima ancora di grandi amici dentro e fuori dal campo.”.

Per finire, ma non meno importante, l’excursus della tua carriera: “il leit motiv della mia carriera calcistica è stato quello di correre, sudare, soffrire e vincere per la squadra del mio paese. Ho sempre e solo voluto giocare ad Arcene, prima nel GS Arcene che mi ha educato calcisticamente ed inculcato i valori sportivi e morali e successivamente nell’Arx FC dell’amato presidente Umberto Rillo che ringrazierò sempre. Naturalmente tutto questo non sarebbe stato possibile se non ci fossero stati il supporto tecnico e morale di papà Carlo, e la dedizione e pazienza di mamma Angela nel non avermi mai fatto mancare nulla in tutti questi anni. E proprio a loro due va il mio ringraziamento più grande”.

  MARCO  BARELLA