PUBBLICO IN ANTEPRIMA LE ULTIME DUE PAGINE DI “MIRABILI VITE DI UOMINI ILLUSTRI E TUTTO SU MIA MADRE”, IL MIO ULTIMO LIBRO, CHE ORA E’ IN STAMPA
 
Chiunque racconto in questo libro è una persona di pace e che vuole la pace. Così, in queste due paginette finali, trovate la mia canzone preferita, “Imagine”, da musicista una delle tantissime che amo per via della melodia irresistibile, da uomo quella che sento adesso nel cuore perché è una favolosa dichiarazione contro la guerra.
A vent’anni appena compiuti, era l’estate del 1997, sono andato a portare aiuti alle popolazioni dell’ex Jugoslavia colpite a morte da un conflitto atroce (ma quale non lo è?), anche a causa della pulizia etnica, pratica disumana messa in atto dalle truppe paramilitari croate nella zona dove mi trovavo, la regione della Krajina.
Ho visto cose talmente brutte che non riesco manco a parlarne a voce, figurarsi a scriverne. E questo mio volume, uguale ad ogni altra opera che ho pubblicato in questi ultimi anni, è dedicato ai moltissimi innocenti che non c’entrano, che non sparano e che non odiano, nella speranza che arrivi presto il giorno in cui i potenti della Terra decidano di andarsene soli soletti in un posto lontano lontano, magari nel deserto dei tartari, a spararsi tra di loro. Lasciandoci liberi. Liberi di giocare, di inventare, di scoprirci, di conoscerci e di amare, insomma di vivere.
Questo mio lavoro è più di tutto per i bambini, quelli che abitano in Palestina, in Israele, in Ucraina e in Russia, e che “a loro della guerra non gliene fregherà”, un verso scritto da Boris Vian, tratto da “Il disertore”, brano pubblicato nel 1954, purtroppo attualissimo a distanza di settant’anni, adesso, che è il 2023, un sabato di ordinario dolore per migliaia di famiglie che abitano sulla striscia di Gaza.
Sono un calciatore. Ho iniziato a calcare i campi a sei anni e lo faccio ancora oggi, ogni martedì e ogni giovedì sul sintetico di Orio al Serio. Per me e per i miei compagni di squadra esistono il portiere, il difensore, il centrocampista e l’attaccante. Non ci importa della loro religione o del loro credo politico, e manco sono argomenti la loro nazione d’origine o il colore della loro pelle. Ci interessa se partecipano al nostro terzo tempo, serate troppo divertenti dal Genio, a Stezzano. In Pace.
 
“Imagine there’s no heaven, it’s easy if you try.
No hell below us, above us, only sky.
Imagine all the people livin’ for today.
Imagine there’s no countries, it isn’t hard to do,
nothing to kill or die for and no religion, too.
Imagine all the people livin’ life in peace.
You may say I’m a dreamer but I’m not the only one,
I hope someday you’ll join us and the world will live as one”.
Imagine
John Lennon, 1971
 
Matteo Bonfanti