Il sabato in casa della Lazio è un copione alla ripresa dei rispettivi campionati che vale sia per Gian Piero Gasperini sia per Massimo Brambilla. Per la Primavera dell’Atalanta è la quinta giornata, meno tre rispetto ai big, ma le similitudini non mancano: avversario in difetto di classifica (12 a 7 per la capolista da en plein) e schierato a 3-5-2. Il mondo dei grandi dovrà vedersela con Ciro Immobile e Luis Alberto, magari con la tigna a metà del guado di Marco Parolo. Al piano di sotto, invece, i nemici hanno il volto stagionato del fuoriquota (’96) Joseph Minala che fa la mezzala e di quelli più imberbi dei 2001 di famiglia: i laterali Roberto De Angelis e Angelo Ndrecka, gente che sa fare i tagli e concludere, più il funambolo dell’attacco, Alessandro Cerbara.

Un romanissimo nemico pubblico numero 1 che però ha segnato un paio di gol e basta, in una squadra che ha vinto a Sassuolo all’esordio (da neopromossa riportata su dal grande ex Valter Bonacina) e col Pescara in casa, pareggiandovi a reti bianche con l’Empoli per poi perdere a Bogliasco con la Sampdoria. Niente a che vedere, la compagine di Leonardo Menichini, in un’altra vita fido vice di Carletto Mazzone, con la corazzata da quattro su quattro a braccetto con l’Inter di Mindo Madonna, 15 palloni nella porta altrui e 4 raccolti nella propria. Con Roberto Piccoli bomber complessivo, cinquina tra regular season e Youth League (doppietta allo Shakhtar Donetsk), ed Ebrima Colley – che in coppa, come il portiere Khadim Ndiaye, non gioca in quanto non tesserato da due anni agonistici pieni – fin qui fermo alla quaterna, e con Amad Traore a inventare da regista effettivo d’attacco pur partendo dall’ala destra.

Al “Mirko Fersini” di Formello, venerdì 19 ottobre alle 16, un’oretta esatta meno un giorno dopo il kick off dei Gasp-boys, a Brambilla servono conferme. Un antipasto simil-Sassuolo del 28 settembre solo per gli orari: all’epoca, al “Ricci”, si giocò alle 17 contro le 20.45 del Mapei Stadium. Non finì col poker sporco come al piano di sopra, ma l’azzurrino Caleb Okoli (come Brogni, rispedito a casa per infortunio dalla sfortunata spedizione portoghese dell’Under 19 di Bollini, 4-1 a Bragança e 1-0, Gelmi, Ghislandi, Gyabuaa, Cortinovis e lo stesso ariete di Sorisole) e il compagno nel cuore della difesa Robert Guth firmarono lo score da palla inattiva a dimostrazione che la Baby Dea è una fabbrica del gol senza escludere anima viva.

Si riparte dal collaudato 4-3-3, col doveroso turnover in vista della terza partita del girone delle Champions dei piccoli, martedì prossimo alle 16 al Mini-Stadium di Manchester contro il City di Paul Harsley, che annovera tra le sue file il barcelonista d’origine Eric Garcia, centralino del 2001 che s’è fatto la panchina con Pep Guardiola nella Champions vera. Ed è in bilico tra gli under e gli over. Lì sarà la sfida dell’outsider che finora ha preso un solo punticino, il 2-2 interno cogli ucraini al sapore di beffa, contro chi in Ucraina ha vinto 3-1 pareggiando in casa con la Dinamo Zagabria, killer di misura dei nostri.

Ma tant’è: Ludovico Gelmi farà come sempre il portiere a metà settimana, lasciando quindi il posto anche nel nido dell’Aquila al senegalese; Federico Bergonzi sarà a destra, forse non per Davide Ghislandi perché potrebbe servire un adattato sull’altro lato. La presenza di Giorgio Brogni è in dubbio e quasi certamente non ci sarà Matteo Ruggeri, in raduno a Venezia prima di partire domenica con l’Italia Under 18 di Nunziata alla volta dei Mondiali brasiliani Under 17. Dove sarà di scena insieme al play Simone Panada, capitano azzurro utile come cambio di Jacopo Da Riva (uno dei sei 2000 in rosa, compreso l’infortunato Heidenreich), e al 2003 Samuel Giovane che a Zingonia fa ancora parte dell’Under 17 di Giovanni Bosi. La nazionale tricolore è inserita nel Gruppo F con Isole Salomone, Messico e Paraguay. Si comincia il 26 ottobre, fino alla fine si arriverebbe al 17 novembre. Due elementi che mancheranno, ma al mister di Vimercate le risorse per sostituire i partenti non mancano di certo. Occasione, per far rifiatare i titolari, per Sebastiano Finardi in mezzo e Jonathan Italeng-Samuele Signori davanti? 
Simone Fornoni