Tra un’ora e mezza torno a poter vedere un sacco di amori, lontani lontani in questi due mesi, perché siamo una famiglia così, un piede a Bergamo, il mio, l’altro in Brianza, le mani a Bologna, la schiena a Cattolica, il cuore a Lecco.
La mia stirpe è ancora tutta intera. E pure se non credo, ringrazio Dio, piangendo i tanti amici andati e quelli che invece hanno perso il loro papà o la loro mamma o tutti e due.
E in questa fortuna di essere tutto intero, io e quelli a me vicinissimi, che qui nella mia Bergamo, bellissima e colpita al cuore, è una cosa rarissima, vorrei un nuovo inizio. Vorrei tutto nuovo. Senza più nessuno di questi qui che ci hanno messo nei guai. Ma solo con voi, i miei cittadini che in queste settimane siete diventate i miei fratelli, che leggete ogni mia denuncia, che ridete dolcemente delle mie miserie.
Siete la gente che amo, che mi sveglia la mattina, voi che come me siete unici, i soli al mondo uguali uguali a questa canzone, la mia preferita, perché ha ogni parola vissuta da noi bergamaschi, bresciani, lecchesi e lombardi in questo tempo che non dimenticheremo mai. E’ Chances Are, di Bob Marley. Dice: “Sono disperato per le vittime e anche se i miei giorni sono pieni di dolore, ci aspettano anni di orgoglio”. Ascoltatela, sperando sia l’ultima volta in cui piangiamo insieme. Coraggio e buon 4 maggio.
Tra poco sarà meglio, tra un attimo sarà tutto finito. E domani ci sveglieremo, migliori.

Matteo Bonfanti