Si allontana, forse in modo definitivo, la sentenza del Tribunale Nazionale Antidoping a carico di Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta che oggi dalle 15 alle 16 ha sostenuto l’udienza relativa al proprio deferimento in videoconferenza dallo studio dell’avvocato Gian Pietro Bianchi. Gli atti sono stati rinviati alla Procura, nella persona del dottor Pierfilippo Laviani, che il 13 aprile scorso l’aveva “rinviato a giudizio” con richiesta di 20 giorni di sospensione per gli insulti ipotetitcamente rivolti dal tecnico stesso agli ispettori della NADO (Organizzazione Nazionale Antidoping) in occasione dei controlli a sorpresa a Zingonia del 7 febbraio scorso (a Robin Gosens e altri tre).

L’atto di accusa è stato definito “irrituale” dal TNA. L’imputazione riguarda “la condotta offensiva nei confronti del DCO (doping control officer) e/o del Personale addetto al controllo antidoping, la quale non sia configurabile come violazione dell’articolo 2.5 (Manomissione o tentata manomissione in relazione a qualsiasi fase dei Controlli antidoping)” ai sensi dell’articolo 3 comma 3 del Codice Sportivo Antidoping. Sul sito web della NADO è stata pubblicata un'”ordinanza su caso Gian Piero Gasperini (tesserato FIGC)”: “Il Tribunale Nazionale Antidoping, agli esiti dell’udienza del 10 maggio 2021, dichiara l’irritualità dell’atto di deferimento introdotto per omessa comunicazione ex art. 5.1. PGR (Procedura di Gestione dei Risultati) e dispone l’immediata restituzione degli atti relativi al procedimento a carico del sig. Gian Piero Gasperini (tesserato FIGC) alla Procura Nazionale Antidoping in sede per quanto di competenza”. Niente squalifica, per ora. Forse mai.